Guidati dai 26 punti a testa di LaMarcus Aldridge e Kawhi Leonard, i San Antonio Spurs passano 103-92 sul campo di Houston vanificando una gara da 43 punti di James Harden e riprendendosi così il vantaggio del fattore campo nella serie
Per San Antonio è la prima partita di playoff senza Tony Parker in campo – Dejounte Murray al suo posto in quintetto – negli ultimi 16 anni (per dare un’idea: il francese era a quota 221 presenze consecutive in postseason, un record NBA, più di Bucks, T’Wolves, Pelicans, Kings, Knicks e Hornets assieme in questo periodo di tempo…) e gli Spurs sono chiamati a ristrappare il fattore campo sul parquet degli Houston Rockets. L’inizio non è incoraggiante, con gli uomini di coach Popovich capaci di segnare solo 19 punti (“il peggior attacco che abbia mai visto in vita mia”) ma i padroni di casa capace di fare poco meglio (21). Tutto il primo tempo non vede le squadre giocare al loro meglio, con gli ospiti a dominare sotto canestro (26-8 nei punti in area) e i padroni di casa a restare in gara grazie alle triple (8 a segno, contro l’1/11 da tre degli Spurs). Kawhi Leonard e soci ritrovano la mira da fuori nel terzo (5/6 dall’arco) ma perdono ben sei palloni, mantenendo in gara la squadra di D’Antoni che ha 14 punti nel quarto da James Harden. “Il Barba” ne mette altri 16 negli ultimi dodici minuti (sui 26 di squadra), chiudendo a quota 43, ma è troppo solo contro una San Antonio che invece gioca di squadra nei momenti decisivi, trovando 9 punti nell’ultima frazione da LaMarcus Aldridge, 7 da Leonard, ma anche 11 punti combinati da Danny Green e Jonathon Simmons con 4/4 dal campo. Dopo aver perso il primo quarto, gli Spurs vincono i parziali dei restanti tre, costruendo così piano piano il vantaggio finale di 9 punti, per il 103-92 che vuol dire vantaggio nella serie (sotto coach Popovich è di 17-5 il bilancio nelle serie al meglio delle sette condotte 2-1 dopo gara-3) e soprattutto di nuovo controllo del fattore campo, momentaneamente perso con la sconfitta di gara-1.
LaMarcus Aldridge risponde presente
Dopo aver segnato 19 punti totali nelle prime due partite della serie – e visto anche il forfait di Parker – LaMarcus Aldridge sente tutta l’urgenza di assumere un ruolo più importante nell’attacco nero-argento e lo fa segando 26 punti (con 12/20 dal campo, 7 rimbalzi e 4 stoppate), lo stesso totale toccato anche da Kawhi Leonard, che tira 9/20 ma va in doppia doppia con 10 rimbalzi e ci aggiunge anche 7 assist, dopo gli 8 di gara-2 (i due totali più alti stagionali in questa categoria statistica). In quintetto al posto di Parker, Murry gioca solo 14 minuti (sempre seduto nel quarto quarto, quando Popovich si affida a Mills, che chiude con 15 punti) e manda a referto una gara da 1/5 al tiro e zero assist ma col miglior plus/minus di squadra (+11). Guidata proprio dall’australiano, la panchina di San Antonio surclassa quella di Houston 26-10, 9 dei quali segnati da Eric Gordon (con solo 3/10 al tiro) e Nene e Lou Williams combinare per 0/9 al tiro. La super prestazione di Harden (polemico per tutta la gara verso gli arbitri, dopo aver raccolto 3 falli già a metà del primo quarto) non basta ai padroni di casa: dopo i 13 punti di gara-2, la superstar dei Rockets risponde con 43 (il massimo per un giocatore in una sconfitta interna da altri 43 messi a segno Kobe Bryant contro Denver nel 2012) ma solo 5 assist, il 50% al tiro (14/28) e 5 triple a segno. Solo Trevor Ariza (17 punti, anche lui con 5 triple a bersaglio, tutte nel primo tempo) e Clint Capela, in doppia doppia a quota 12 punti e 16 rimbalzi, cercano di dargli una mano nel domare gli Spurs, che però si dimostrano più squadra in gara-3 e portano a casa l’importante vittoria esterna.