In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

NBA, Lonzo Ball vuole i Lakers: "Farei un workout solo con loro"

NBA

"Abbiamo fatto chiaramente capire come la nostra destinazione preferita sia Los Angeles", fanno sapere dal clan Ball. E con i Lakers titolari della seconda scelta assoluta al prossimo Draft, il matrimonio potrebbe presto suggellarsi  

Condividi:

Con i soldi guadagnati dai contratti firmati con i New York Jets e i Carolina Panther (pur non giocando mai una partita nella NFL) LaVar Ball racconta di aver costruito una casa per sua moglie Tina e per i figli che sarebbero arrivati. Figli, non figlie. “Sono il capo branco, un alpha-dog per natura, sapevo che avrei avuto solo figli maschi”. Una certezza rafforzata dal suo atteggiamento: “Continuo a pensare e a dire una cosa finché questa non si materializza”. Tre figli (figli…) dopo – Lonzo, LaMelo e LiAngelo – oggi sembra difficile contestare il suo metodo, e allora le parole di LaVar Ball prima e dopo la lottery NBA suonano premonitrici: “Lonzo giocherà per i Lakers. Continuerò a ripeterlo finché non sarà realtà”. Una realtà sempre più vicina dopo la Lottery NBA tenutasi nella notte, da cui i Lakers escono con la seconda scelta assoluta. Se i Celtics dovessero chiamare Markelle Fultz con la n°1, il matrimonio tra Ball e i gialloviola sembrerebbe inevitabile. Un matrimonio che anche un personaggio storico come Sonny Vaccaro – pur molto critico nei confronti di LaVar Ball e dell’arroganza dimostrata nel promuovere i suoi figli – ha benedetto: “I Lakers per lui sarebbero una salvezza e lui sarebbe la salvezza dei Lakers. Una combinazione perfetta”. Una combinazione che – fonti interne alla NBA che trovano conferma anche da ambienti vicini a UCLA, il college da cui proviene Ball – sarebbe ancora più inevitabile se come sembra Lonzo sceglierà di rendersi disponibile per un workout solo con i Lakers, rifiutando simili provini con qualsiasi altra squadra NBA. “Abbiamo fatto chiaramente capire che la nostra destinazione preferita è Los Angeles”, il messaggio ribadito da una fonte vicina al clan dei Ball. I gialloviola dal canto loro fanno sapere di essere ovviamente aperti a valutare anche altri giocatori, fino a una dozzina – i nomi che riscuotono più interesse quelli di Markelle Fultz (Washington), De’Aaron Fox (Kentucky), Josh Jackson (Kansas) e Jayson Tatum (Duke) – ma il matrimonio tra Lakers e Ball appare come un possibile lieto fino a una storia già scritta. “A volte avere la seconda chiamata è meglio che avere la prima, c’è meno indecisione”, le parole di un soddisfatto Rob Pelinka, neo-GM di L.A. dopo la Lottery, spalleggiato da quelle di Magic Johnson: “È un Draft molto profondo, con tanto talento. Non volevo essere alla n°4, dalla 3 alla 1 mi andava bene tutto”. 

Cosa piace (e cosa no) di Lonzo Ball

Scegliendo Ball i Lakers si aggiudicherebbero un ragazzo di 19 anni considerato quasi unanimamente il miglior passatore del Draft [n°1 per assist nel panorama NCAA l’anno scorso, ndr], un giocatore capace di giocare alla grande in transizione con una capacità unica nel recapitare il pallone nelle mani dei suoi compagni sempre al momento giusto. Buona stazza per il ruolo (198 centimetri), buonissime doti di palleggio e trattamento della palla, un tiro sicuramente non da manuale nello stile che però entra spesso e volentieri. Ma soprattutto un altruismo non facile da trovare a questo livello: “È un compagno di squadra straordinario – il complimento più bello fattogli dal suo allenatore a UCLA Steve Alford – un ragazzo dal carattere davvero d’oro, facile da allenare, sia in allenamento che in partita, grazie a una grande etica del lavoro”. A differenza dell’esuberante padre, infatti, Lonzo sembra titolare di una personalità molto più tranquilla, che preferisce la quiete di Chino Hills al caos di Los Angeles (“c’è sempre tanto rumore, automobili, traffico”), alza la voce solo quando sfida i fratelli alla consolle, ama passare il tempo con la sua ragazza (Denise), ascoltando la musica di Future (il suo rapper preferito) magari scolandosi bicchieri e bicchieri di sidro alla mela, la sua passione. Diversissimo da papà LaVar – uno che ammette “ci sta che non vi piaccia, ci sta che mi consideriate arrogante e sbruffone, ma intanto pensate a me” – Lonzo potrebbe risentire al momento del Draft della presenza così ingombrante di una figura del genere. “Noi scegliamo il figlio, non il padre”, il commento di ogni GM NBA interrogato sulla faccenda. E anche i Lakers – che stanno ricevendo più di una chiamata dalle altre squadre della lega per sondare la loro disponibilità alla cessione di D'Angelo Russell – sembrano pensarla così.