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NBA: i Knicks licenziano Phil Jackson, in arrivo Masai Ujiri?

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James Dolan ha deciso di liberarsi con due anni di anticipo dell'ex allenatore dei Lakers, dopo tre stagioni in cui il suo progetto tecnico non ha portato in casa Knicks i frutti sperati 

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I New York Knicks hanno licenziato Phil Jackson, il GM che negli ultimi tre anni è stato il protagonista di molte controverse decisioni che non hanno fatto altro che peggiorare la già precaria resa dei newyorchesi. James Dolan, il presidente della squadra, non deve avere digerito molto le voci riguardo un possibile scambio di Kristaps Porzingis, esaurendo così la pazienza rispetto a una direzione tecnica che fino a oggi non è riuscita a raccogliere alcun tipo di risultato, né per numero di partite vinte né tantomeno nella costruzione di un roster ben lontano dall’essere competitivo. La gestione della situazione nei confronti di Carmelo Anthony poi non ha fatto altro che peggiorare il rapporto tra la squadra e Phil Jackson, le cui manovre ormai per quanto improntate alla ricerca di una pianificazione futura (e quindi teoricamente non valutabili nel breve periodo), non possono però giustificare le sole 80 vittorie raccolte a fronte delle 166 sconfitte incassate nelle ultime tre stagioni. Troppe, davvero troppe battute d'arresto per una squadra che spesso nella sua storia ha faticato a raggiungere risultati importanti, ma che raramente ha vissuto dei momenti così bui e complessi, senza una chiara indicazione e direzione da seguire. L'essersi messo contro le due stelle dello spogliatoio poi (Porzingis ha rifiutato infatti di partecipare alle interviste al termine della stagione, svicolando ogni volta che ne ha avuto l'occasione da qualsiasi incontro pubblico con Jackson), non ha fatto altro che complicare ancora di più l'assunto: anche Dolan dunque, che mai aveva fatto mancare il proprio appoggio e supporto all’ex allenatore dei Lakers, ha iniziato a vacillare, considerando l’ipotesi di interrompere con due anni di anticipo il rapporto di lavoro con Jackson e sacrificando per questo 24 milioni di dollari pur di liberarsene con relativa celerità. Incassare quindi ben 50.000 dollari al giorno standosene comodamente seduti a casa: questo il destino (tutt'altro che triste, direbbe alcuni) che attende l'ex coach 11 volte campione NBA: "I Knicks avranno sempre un posto speciale nel mio cuore; questa squadra e questa città sono state il trampolino di lancio della mia carriera NBA, sarò per sempre in debito con loro. Per questo ringrazio il presidente Dolan di avermi permesso di tornare qui, nonostante poi non siamo riusciti a raggiungere i successi a cui tutti puntavamo. Sono profondamente dispiaciuto per non essere stato in grado di farlo; i fan dei Knicks meritano il meglio, che spero riescano a raggiungere nel minor tempo possibile in futuro".

Si pensa a Masaj Ujiri come sostituto

"Dopo un'attenta e accurata valutazione, noi e Jackson abbiamo deciso di comune accordo di intraprendere strade differenti", sono le parole affidate dalla dirigenza al comunicato stampa con cui le parti si sono ufficialmente dette addio. "Mentre stiamo cercando in tutti i modi di garantire il meglio a livello operativo, io non verrò in alcun modo coinvolto nelle dinamiche decisionali operative delle prossime settimane", sottolinea Dolan, annunciando che nel frattempo il testimone passerà momentaneamente nelle mani di Steve Mills, che ricoprirà il ruolo di traghettatore dei Knicks in questo momento complesso, chiamato a prendere delle decisioni molto importanti nella prossima free agency (a partire proprio dagli spinosi casi Anthony e Porzingis, rinfrancati di certo dalla notizia di oggi). "Mills, l'attuale team manager, si prenderà cura degli affari e delle questioni quotidiane riguardanti la squadra, affiancato da Tim Leiweke, uomo dalla lunga e comprovata esperienza in ambito sportivo". Con il precipitare della situazione in poche ore infatti, la dirigenza newyorchese non ha avuto il tempo materiale per mettere in piedi una strategia futura ben strutturata, anche se secondo quanto raccontato da Adrian Wojnarovski l'intenzione è quella di puntare a Masaj Ujiri, il GM attualmente ai Toronto Raptors che così bene ha fatto in passato ai Nuggets (con cui aveva messo in piedi proprio con i Knicks la trade che portò Carmelo Anthony nella Grande Mela). Se questo sia un messaggio implicito lanciato anche al numero 7, lo scopriremo soltanto nelle prossime settimane. Al momento Melo può far festa: la battaglia interna degli ultimi mesi contro Jackson alla fine l'ha vinta lui.