La stella dei Bucks chiude con 34 punti, 8 rimbalzi e 8 assist, ma ad avere la meglio sono i Cleveland Cavs guidati da 24 e 8 assist di LeBron James. Derrick Rose esce per una distorsione alla caviglia e si lamenta con gli arbitri
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Giannis Antetokounmpo avrà anche messo nel mirino il titolo di MVP, ma per riuscire a raggiungerlo dovrà affrontare e superare una per una tutte le superstar della lega, oltre a guidare la propria squadra alla vittoria. Dopo aver battuto i Boston Celtics di Kyrie Irving a domicilio, la giovane stella di Milwaukee ha confezionato un’altra grande prestazione con 34 punti (15/22 dal campo), 8 rimbalzi, 8 assist e 3 recuperi con solo 2 palle perse, ma questa volta si è dovuto inchinare davanti all’esperienza di LeBron James e dei Cleveland Cavaliers. Il quattro volte MVP ha guidato i suoi con la “classica” prestazione da 24 punti e 8 assist con 10/16 dal campo, armando la mano di un Kyle Korver da 17 punti e 5/6 dall’arco, decisivo nel parziale di 15-5 nel terzo quarto che di fatto ha deciso la gara col punteggio finale di 116-97. A dar loro man forte è stato un solido Kevin Love da 17 punti, 12 rimbalzi e 6 assist (pur tirando male con 5/12, ma procurandosi curiosamente 5 tiri liberi in un possesso: due per un flagrant, uno per difesa illegale e altri due per fallo su tiro) e altri tre giocatori in doppia cifra, tra cui Derrick Rose che però è dovuto uscire a inizio ultimo quarto per un infortunio alla caviglia provocato da un fallo di Greg Monroe — che a parere dell’ex MVP era da flagrant, visto che è stato agganciato a mezz’aria all’altezza del collo e della testa. Rose salterà la partita di stanotte contro gli Orlando Magic, lasciando le redini a José Calderon. “Penso di essere l’unica persona in tutta la lega a non ricevere un flagrant per un fallo come quello” ha commentato dopo la gara, anche se la distorsione non dovrebbe richiedere neanche la risonanza magnetica o un controllo ai raggi x. (Nella giornata successiva la NBA ha effettivamente dichiarato come flagrant il fallo di Monroe)
Giannis impressiona
Nonostante la sconfitta, i Cavs non hanno potuto fare a meno di rimanere impressionati dal talento di Giannis Antetokounmpo, sopra i 30 punti per la seconda volta consecutiva mentre solo uno dei suoi compagni (Malcolm Brogdon con 16) ha superato la doppia cifra in una serata da 11/35 dall’arco di squadra. “La cosa che impressiona di Giannis è che non si accontenta mai” ha commentato coach Tyronn Lue. “Puoi fare un passo indietro, ma continua ad attaccarti senza sosta. E se gli stai troppo vicino, va via in palleggio e quando arriva in area è più forte fisicamente di quanto gli si dia credito. Sposta la gente con il corpo ed è eccellente nel chiudere l’azione nei pressi del ferro. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro su di lui stasera, ma poi alzi la testa e ne ha comunque segnati 34”. Rimane comunque un’ottima vittoria per i Cavs su un campo dove hanno fatto fatica nel recente passato, superando anche il 2/10 con cui avevano tirato nel primo tempo prima di trovare ritmo dall’arco nella ripresa. Ora li attendono sei gare contro avversari che probabilmente non faranno i playoff (Magic, Bulls, Nets, Pelicans, Knicks e Pacers), prima di una gara contro Washington che si preannuncia come molto interessante.