NBA, Antetokounmpo punisce (ancora) i Knicks allo scadere: i Bucks vincono e riabbracciano Parker
NBAMilwaukee batte New York grazie a un canestro realizzato da Antetokounmpo (29 punti, 11 rimbalzi) a meno di 2 secondi dalla sirena e conquista il quinto successo nelle ultime sei gare. I Bucks ritrovano sul parquet Jabari Parker dopo un anno d’assenza: “Finalmente sono tornato”
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Milwaukee Bucks-New York Knicks 92-90
Giannis Antetokounmpo ha un debole particolare per i Knicks, la squadra contro cui ha ricevuto la definitiva consacrazione nella passata regular season. Poco più di un anno fa infatti, 4 gennaio 2017, il talento greco decise sulla sirena una delle due sfide del Madison Square Garden, regalandosi un buzzer beater a New York e le prime pagine del mondo sportivo americano. Che fosse forte non serviva di certo quel canestro per capirlo, così come per considerarlo uno dei possibili candidati al titolo di MVP non bisognava aspettare quello di questa notte, segnato in testa a una delle migliore coppie di lunghi dell’intera lega. Pochi secondi al termine: Antetokounmpo dal palleggio sfida Enes Kanter, accoppiato con lui in un possesso che vale la partita. 90-90, l’obiettivo a quel punto per i Knicks è forzare l’errore e andare all’overtime. Il lungo turco lo aspetta in area, ma il numero 34 con un passo gli è già a ridosso. Kanter non rincula per lasciargli il tiro dalla media, ma affonda il tentativo di recupero. Errore da non commettere. Antetokounmpo allora prende vantaggio e velocità ruotando su sé stesso, proteggendo al tempo stesso il pallone e ritrovandosi dopo la pirouette a pochi centimetri dal ferro. Porzingis arriva in aiuto dal lato debole, ma nonostante i 220 centimetri non riesce a contestare il tiro. Game, set and match. “Enes lo ha costretto a fare un movimento di spin molto complesso su sé stesso – racconta coach Hornacek -, e poi ho visto che dal lato debole stava per arrivare Porzingis. Speravo riuscisse a stopparlo, ma lui è talmente lungo che è riuscito lo stesso a tirare”. Per Antetokounmpo alla sirena è soltanto un’altra giornata in ufficio: 29 punti, 11 rimbalzi, tre recuperi, due stoppate e anche una tripla che lascia sempre ben sperare. La lieve distorsione alla caviglia subita contro i T’wolves è già acqua passata, così come la sconfitta incassata in Minnesota. I Bucks raccolgono la quinta vittoria nelle ultime sei gare: il quinto posto è lì a un passo.
Jabari Parker, chi si rivede!
In una serata da incorniciare per i Bucks, a scaldare il pubblico del Bradley Center ci aveva già pensato un’altra buona notizia: il rientro dopo un anno di Jabari Parker, atleta tanto promettente quanto sfortunato e perseguitato dagli infortuni. Per la seconda scelta assoluta del Draft 2014 è stato come la prima volta: “Ho provato il più possibile a evitare di emozionarmi, a non farmi trascinare dall’emozione”, racconta riferendosi all’ovazione che ha accolto il suo ingresso in campo. “Purtroppo all’inizio ero un po’ distratto, ascoltavo i rumori e il vociare sugli spalti. Ma adesso l’unica cosa che conta è dimostrare di aver lavorato duro in tutti questi mesi”. Per lui 12 punti alla sirena finale, sette dei quali arrivati nel primo quarto. Una botta d’adrenalina, una scossa per provare a mettere in difficoltà i due lunghi dei Knicks, come al solito i migliori realizzatori di New York. Porzingis chiude con 17 punti con un modesto 6/15 al tiro, a cui si aggiungono i 17 con 18 rimbalzi di Kanter in una serata pessima soprattutto per Tim Hardaway Jr.. L’ex giocatore degli Hawks non vede mai il fondo della retina: 1/14 dal campo e 0/9 da tre punti per sei punti totali a referto. Davvero troppo poco per evitare ai Knicks la quinta sconfitta nelle ultime sette gare.