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NBA, risultati della notte: quarta vittoria consecutiva per Washington, sesta in fila per Utah

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No Wall, no problem per gli Wizards, ora vicinissimi a Cleveland e al terzo posto a Est. Per Utah sono massimo stagionali i 133 punti realizzati a New Orleans. Quarto ko consecutivo dei Miami Heat, che perdono nel finale il derby della Florida. Terza vittoria consecutiva per Denver con 27 di Gary Harris

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Indiana Pacers-Washington Wizards 102-111

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Indiana scende in campo senza Victor Oladipo (malanno) e Darren Collison (ginocchio, fuori due/tre settimane) e sbaglia i primi sei tiri della sua partita, permettendo a Washington una partenza lanciata, 17-8. Quando sul finire del secondo quarto gli ospiti mettono a segno un altro parziale di 13-0, la gara sostanzialmente è chiusa, con gli Wizards sopra di 16 capaci di gestire e mantenere il vantaggio per tutto il secondo tempo, tenendo a distanza i Pacers. Per la squadra della capitale si tratta della quinta vittoria in fila, la più lunga striscia di successi stagionali, coincisa con l’infortunio a John Wall che aveva fatto temere il peggio: senza di lui ancora una volta è Bradley Beal il miglior marcatore a quota 21 ma ci sono altri 7 giocatori in doppia cifra per coach Scott Brooks (guidati dai 15 di Kelly Oubre Jr..) in una gara dominata nel ritmo (30-11 i punti arrivati in transizione per gli Wizards) e impreziosita da ottime percentuali al tiro (il 55.6% al campo e 29 assist su 45 canestri segnati). Per Indiana i 29 di Bojan Bogdanovic sono il suo massimo stagionale, ma anche i 17 di Joe Young e i 15 di Domantas Sabonis dalla panchina non servono a evitare la sconfitta. 

New Orleans Pelicans-Utah Jazz 109-133

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La miglior gara offensiva dell’anno degli Utah Jazz dà alla squadra di coach Snyder il sesto successo consecutivo, frutta di una serata in cui tutto ha funzionato alla meraviglia. A partire dal tiro da tre punti (14/21 di squadra dall’arco), con grandi prestazioni individuali (i 30 punti di Rodney Hood, ottenuti con un sontuoso 12/14 al tiro), solide doppie doppie da parte di Ricky Rubio (20 punti e 11 assist) e Rudy Gobert (19 e 10 rimbalzi) ed eccellenti percentuali dal campo (58.4%). I 133 punti lasciati sul tabellone dei Pelicans sono il massimo stagionale per i Jazz, che centrano la sesta vittoria in fila e ora (insieme ai Clippers) sono i primi pretendenti a quell’ottavo posto a Ovest in mano oggi proprio a New Orleans. Nei padroni di casa il migliore è Jrue Holiday con 28 punti, mentre 18 (tutti nel primo tempo) li segna Rajon rondo e 15 con 11 rimbalzi li aggiunge Anthony Davis, che però soffre la mancanza del suo compagno di reparto DeMarcus Cousins: dal suo infortunio, i Pelicans sono 1-4 e rischiano di abbandonare in fretta la zona playoff.  

Miami Heat-Orlando Magic 109-111

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Miami non sa più vincere (quarto ko in fila) e lo dimostra anche contro i derelitti Magic, alla loro terza vittoria esterna soltanto nelle ultime 24 trasferte. Una partita di parziali, che gli Heat provano ad aggredire per primi nonostante sbaglino le prime 12 triple della loro gara (ma chiudono il primo quarto avanti 29-17). Sul finire del secondo però arriva il controbreak di Orlando (10-2 negli ultimi 73 secondi del primo tempo) per andare all’intervallo sopra di un punto. Due triple di Marreese Speights e un altro mini-parziale di 12-2 sembrano dare a inizio quarto quarto l’allungo decisivo per gli ospiti, ma Miami reagisce con un secco 16-2 e a un certo punto sembra impattare la gara a quota 111 con il canestro di Tyler Johnson, inizialmente convalidato per interferenza difensiva di Bismack Biyombo. Gli arbitri però vanno a rivedere l’azione e cambiano il fischio: il punteggio rimane 111-109 Magic e Justise Winslow perde palla a meno di due secondi dalla fine sulla rimessa per l’ultimo possesso. Tra i Magic il migliore è Mario Hezonja a quota 20 punti, gli stessi segnati sul fronte opposto da Josh Richardson, ma la squadra di coach Vogel chiude con il 43.3% dall’arco (13/30) contro l’orrendo 3/23 degli uomini di Erik Spoelstra. 

Denver Nuggets-Charlotte Hornets 121-104

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Il parziale di 15-8 a chiusura del primo tempo è quello che mette Denver davanti di un punto all’intervallo e finisce per lanciare la squadra di Michael Malone alla terza vittoria in fila, visto che nel secondo tempo i Nuggets restano sempre in controllo mettendo le mani sulla partita con un break di 14-6 sul finire del terzo quarto costruendo un vantaggio che la panchina fa crescere anche fino al +19 nel quarto conclusivo. Il migliore tra  i padroni di casa è Gary Harris, autore di 27 punti, con il solito Nikola Jokic in doppia doppia a quota 15 punti e 16 rimbalzi e con 18 punti a testa anche da Jamal Murray e Will Barton. Negli  Hornets, che venivano da tre vittorie in fila, il top scorer è Kemba Walker a quota 20: uno in meno ne mette a referto Dwight Howard, che aggiunge ai suoi 19 anche 7 rimbalzi. 

Sacramento Kings-Chicago Bulls 104-98

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I Bulls arrivano a Sacramento avendo perso le ultime sei gare disputate ma i Kings scendono in campo totalmente senza focus e segnano solo 9 punti in tutto il loro primo quarto, finendo sotto anche di 21 e andando al primo mini-riposo sul 28-9. Tutto facile per Chicago? Non proprio: i padroni di casa piano piano rimontano, erodendo il vantaggio dei Bulls minuto dopo minuto. Ancora sotto di 7 a dieci minuti dalla sirena finale, i canestri di Buddy Hield prima (11 per lui dalla panchina) e quelli di Bogdan Bogdanovic poi (15, top scorer dei suoi) segnano la rimonta degli uomini di coach Joerger, che proprio con una tripla eccezionale del loro tiratore serbo (pure raddoppiato, nell'occasione) spezzano l’equilibrio in proprio favore a 52 secondi dalla fine. Nonostante i 27 punti di Zach LaVine e i 20 di Justin Holiday, Sacramento diventa la seconda squadra in stagione a vincere una gara dopo aver segnato solo 9 o meno punti nel primo quarto. Gli altri a riuscirci i Miami Heat… ancora contro i Chiacago Bulls (il 26 novembre). Allora è un vizio…