Un incidente stradale in Colorado ha tragicamente posto fine alla vita di Dan Fegan, 56enne agente NBA che negli ultimi anni ha curato gli interessi tra gli altri di John Wall, DeMarcus Cousins, Dwight Howard e Chandler Parsons
Una notizia molto triste ha scosso la NBA nelle ultime ore: Dan Fegan, uno degli agenti dei giocatori più noti della lega, è morto in un incidente stradale in Colorado a soli 56 anni. Una tragedia resa nota dalle autorità locali che hanno raccontato la dinamica dell’incidente: Fegan a bordo del suo SUV, durante la manovra di immissione in autostrada, è stato speronato lungo la fiancata laterale da un autobus nei pressi di Aspen, a 280 km circa di distanza da Denver. A bordo con lui in auto c’erano il suo bimbo di cinque anni e una donna californiana di 29, entrambi trasportati in ospedale in gravi condizioni cliniche. Nessuno dei pendolari presenti sull’autobus invece ha avuto conseguenze serie dopo lo scontro. Da una prima ricostruzione sembra che l’autista del mezzo pesante non abbia avuto il tempo per evitare la collisione. La famiglia di Fegan ha poi diramato un comunicato ufficiale su quanto accaduto: “Oggi abbiamo perso un grande uomo, un fratello e un padre che si è sempre impegnato non solo per i suoi clienti, ma anche per tutto ciò che ha ritenuto fosse un diritto per il quale spendere la propria vita. Siamo tutti sconvolti e abbattuti da questo tragico evento e apprezziamo la vicinanza dimostrata da molti. Allo stesso tempo però chiediamo di vivere il nostro dolore nel massimo riserbo e in maniera privata”. Fegan infatti era una figura molto nota nel mondo NBA, uno degli agenti più affermati e conosciuti, che negli ultimi anni ha curato gli interessi tra gli altri di John Wall, DeMarcus Cousins, Dwight Howard e Chandler Parsons (ottenendo spesso condizioni contrattuali più che vantaggiose per i suoi assistiti). “Dan era un amico, prima ancora che iniziassimo ad avere un rapporto professionale molto intenso”, racconta Neil Olshey, il President of Basketball Operation dei Blazers. “I giocatori NBA hanno perso un uomo che si è sempre battuto per i loro diritti, oltre che una figura professionale, intelligente e che ha spesso fatto gli interessi di tutte le parti in gioco nelle trattative a cui ha preso parte”. Stesse parole di stima pronunciate da Mark Cuban, il proprietario dei Mavericks: “È stato il primo a darmi credito e prendermi sul serio quando sono entrato nel mondo del basket, ho imparato tantissimo da lui in quegli anni”.