A metà primo quarto di una partita dominata da lui, ma persa dai suoi Cavaliers, LeBron James ha piazzato un'incredibile schiacciata sulla testa di Jusuf Nurkic. Al 15° anno di carriera in NBA, se possibile, è ancora più spettacolare che agli esordi
Lo aveva detto pochi giorni fa e mai previsione fu più azzeccata: “Sono come il vino, miglioro di anno in anno”; questo il commento di James dopo il comodo successo conquistato contro i Suns. Nella lunga trasferta a Ovest dei Cavaliers al momento però sono state molto più frequenti le delusioni, nonostante il numero 23 stia giocando davvero a livelli superbi. Forse il migliore da quando è entrato nella lega, almeno a sentire le sue parole dopo il dominante quarto periodo giocato contro Denver. Ecco, alla lunga carrellata dei momenti da ricordare in una regular season in cui riesce a conquistare tutte le copertine anche grazie a un passaggio no-look o a un palleggio sotto le gambe di un compagno, si aggiunge l’highlights che – come al solito – sembra essere definitivo. Metà primo quarto, James dal palleggio parte ben lontano dalla linea dei tre punti. La difesa sul pick&roll giocato quasi a metà campo resta sul blocco, LeBron ne approfitta e parte. In che senso? Accende i retrorazzi, attiva qualche propulsore nascosto, non so. Fatto sta che decolla verso il ferro, rendendo gli altri nove sul parquet dei modesti mestieranti e umiliando Jusuf Nurkic, “entrato nella storia dalla parte sbagliata”, direbbe qualcuno. È una giocata di una prepotenza fisica sconvolgente, travolgente come raramente si era visto fare anche a un super atleta come James. La domanda in questi casi sorge spontanea: è la schiacciata migliore della carriera di James? Ad ascoltare i commenti dei compagni, a guardare le loro facce in panchina e quelle del pubblico incredulo, difficile ipotizzare che possa scendere dal podio delle grandi giocate al ferro di LeBron.