In una partita a basso punteggio, i Raptors sono riusciti a sopperire al peggior quarto della stagione grazie alla difesa, costringendo i Celtics alla peggior prestazione offensiva dell’anno. Un successo che permette ai canadesi di essere virtualmente certi del fattore campo ai playoff della Eastern Conference
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Toronto Raptors-Boston Celtics 96-78
Con entrambe le squadre alle prese con la seconda serata di un back-to-back, era lecito aspettarsi un po’ di stanchezza da parte delle prime due squadre della Eastern Conference. Ciò nonostante, lo spettacolo offensivo offerto dai Toronto Raptors e dai Boston Celtics non è stato degno della posizione che occupano in classifica o dell’importanza della gara per il primo posto a Est. I padroni di casa hanno cominciato la partita realizzando il peggior quarto della loro stagione con soli 14 punti a referto, chiudendo i primi dodici minuti sul -6. Ancora peggio hanno però fatto gli ospiti nel secondo quarto, segnando solamente 13 punti (peggior quarto stagionale) e concedendone ben 17 agli avversari solamente contando quelli derivanti dalle palle perse (29 in totale nella frazione). La squadra di Brad Stevens ha pagato l’assenza di point guard in salute, visto che il rientrante Terry Rozier (2 punti con 1/9 al tiro, pur con 9 rimbalzi) era reduce da una distorsione alla caviglia. Un “buco” che i biancoverdi hanno pagato a caro prezzo registrando più palle perse (14) che canestri segnati (13) nel solo primo tempo, e crollando per la stanchezza in un terzo quarto in cui Toronto ha toccato il massimo vantaggio sul +20. Non che la prestazione al tiro sia stata molto migliore: i Celtics hanno chiuso con il 33% dal campo e un terribile 3/22 dalla lunga distanza, mandando i soli Marcus Morris (21 punti), Greg Monroe (17) e Al Horford (16) sopra la doppia cifra nella peggior prestazione offensiva dell’anno. “Si parla sempre in attacco di quanto sia importante occupare i propri spazi: loro stasera hanno dominato i nostri” ha commentato coach Stevens. “Sono stati molto fisici e sono stati molto bravi. Ora sono loro al posto di comando per quanto riguarda il primo posto a Est”.
Primo posto virtuale e una nuova riserva utile
In effetti, con questo successo Toronto è virtualmente sicura di avere il fattore campo per tutti i primi tre turni dei playoff, avendo tre partite di vantaggio con sole quattro gare ancora da disputare e, soprattutto, essendosi assicurata il “tie-breaker” pareggiando il conto delle sfide stagionali. Merito di una difesa granitica, soprattutto, ma anche della solita panchina eccellente — con una novità. Invece di affidarsi alla “Bench Mob” classica che ha fatto le fortune dei canadesi in questa stagione, coach Dwane Casey ha tirato fuori dal cilindro Bebe Nogueira in posizione di centro con C.J. Miles da “4” e tre guardie attorno a loro. Una strutturazione utilizzata per caso solamente una volta quest’anno e che invece ha scavato un solco con gli avversari, come testimonia il +19 del lungo brasiliano e quello di Delon Wright, il migliore dalla panchina con una tripla doppia sfiorata a quota 8 punti, 9 rimbalzi e 8 assist con 2 recuperi e 2 stoppate. In una gara dal punteggio bassissimo, normale che i migliori realizzatori abbiano finito tutti sotto quota 20, come i 13 punti realizzati da Kyle Lowry, i 15 a testa di Serge Ibaka e Fred VanVleet e i 16 di DeMar DeRozan superando di 20 gli avversari nei punti in area (54-34), pur tirando solamente con il 43.5% di squadra e il 30% dall’arco. “Stasera abbiamo dovuto affidarci alla nostra difesa: abbiamo sbagliato un sacco di tiri, ma dietro abbiamo giocato duramente sopperendo alle nostre mancanze in attacco” ha commentato il numero 10 dei Raptors, supportato anche da Lowry: “Non abbiamo segnato nella maniera in cui avevamo bisogno, ma abbiamo difeso in quella che ci serviva”. Con il primo posto ormai a un passo (basta un’ulteriore vittoria o una sconfitta di Boston), per Toronto è già tempo di pensare a cosa bisognerà fare per cavalcare questa grande regular season anche dalla metà di aprile in poi.