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NBA, la madre è malata, Marcus Smart vuole tornare presto in campo per lei

NBA

La point guard dei Celtics sta fronteggiando un momento difficile sia in campo che fuori: ancora fermo dopo l'operazione al pollice della mano destra, ha ricevuto la tremenda diagnosi che vede la madre alle prese con un cancro al midollo osseo

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Se su un campo da basket la vita di Marcus Smart sembra avergli regalato una gioia dopo l’altra (una grande carriera a Oklahoma State dove è stato giocatore dell’anno della Big 12, poi sesta scelta assoluta al Draft 2014 e quindi giocatore di rotazione e impatto nei Boston Celtics), al di fuori del parquet il ragazzo del Texas ha dovuto superare più di una prova difficile. Nel 2004, quando aveva solo 9 anni, ha visto suo fratello maggiore Todd soccombere dopo una lunga battaglia contro un tumore, a soli 33 anni. Oggi – mentre un infortunio al pollice che ha richiesto un’operazione lo tiene ancora lontano dai campi – il n°36 di Boston deve fare i conti con un’altra tragica notizia: a sua madre Camellia, 63 anni, è stato diagnosticato un cancro al midollo osseo: “Al momento non è facile pensare che possa sottoporsi a un trapianto, non è facile – le parole del giocatore biancoverde – ma mia madre è una che lotta: vediamo che tipo di terapia può funzionare”. Smart ha saputo della diagnosi solo una settimana fa, durante una visita alla madre a Dallas: “E mi ha detto dal primo momento che mi vuole vedere in campo il prima possibile, di concentrarmi sui playoff e sul recupero fisico. Sa che giocare a basket è quello che mi rende felice e vedermi in campo rende felice anche lei”. Allo stesso tempo, però, per il n°36 è ovviamente difficile concentrarsi sulle sfide in campo dei suoi Celtics – il suo ritorno sul parquet potrebbe coincidere con una potenziale gara-7 del primo turno contro Milwaukee, ipoteticamente in programma il 28 aprile – con il pensiero delle condizioni di sua madre sempre presente nella sua testa: “Da un lato è ovvio che vorrei stare coi miei compagni, perché amo giocare a basket e sono in tanti – amici e familiari – a dirmi che proprio la pallacanestro è una sorta di mio rifugio sacro dove potermi isolare dai pensieri negativi e dalla pressione di questi giorni. Però è duro lasciare mia madre sapendo quello che sta passando. Mi consola il fatto di sapere che tanti miei parenti le sono vicini, ha tutti accanto a sé”. E se Marcus Smart potesse regalarle presto una vittoria, sarebbe una madre ancora più felice.