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Playoff NBA 2018, Cleveland-Indiana 100-97: James si traveste da Superman, 46 punti e vittoria Cavs

NBA

LeBron James segna 20 punti nel solo primo quarto, in una gara chiusa con 46-12-5; decisivo nel trascinare Cleveland al successo. Indiana insegue per tutta la sfida, recupera lo svantaggio di 18 lunghezze, ma Victor Oladipo sbaglia la tripla del possibile pareggio a meno di 30 secondi dal termine

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Cleveland Cavaliers-Indiana Pacers 100-97

LeBron James ci teneva sin da subito a mettere le cose in chiaro. A scacciare i cattivi pensieri che sono balenati nella mente di molti dopo il rumoroso ko di gara-1. Nella seconda partita della serie era vietato sbagliare e il n°23 ha risposto ancora una volta presente. Dopo meno di sei minuti, erano già 16 i punti messi a referto da LeBron – la miglior performance per aprire un match degli ultimi 20 anni nei playoff, con tutti gli altri giocatori dei Cavs a secco. È solo uno dei tanti record aggiornati da James dopo la gara di questa notte: a fine primo quarto 20 punti segnati, con Cleveland che vola anche sul +18 e riesce ad amministrare fino in fondo il bottino accumulato. LeBron chiude con 29 punti all’intervallo lungo e 46 alla sirena (su 100 totali di squadra, un’enormità), conditi con 12 rimbalzi, cinque assist e due recuperi. One for the ages, un asso nella manica che i vice-campioni NBA speravano di giocarsi più avanti nel corso della post-season: “Ho giocato la mia partita, niente più”. Per James è la decima gara ai playoff in carriera con almeno 40 punti, dieci rimbalzi e cinque assist: negli ultimi 35 anni nessuno è riuscito a metterne a referto così tante (Shaq e Jordan seguono distanti a quota quattro). La 20^ volta che il n°23 chiude con almeno 40 punti una sfida in post-season; un traguardo gli vale il secondo posto all-time assieme a Jerry West, alle spalle del solo Jordan (a quota 38 totali, ancora molto lontano). Il dato preoccupante però è che nonostante la sua partita da record, Cleveland ha rischiato ancora una volta di non portarla a casa, fortunata perché Victor Oladipo ha sbagliato la tripla che a 27 secondi dalla sirena sarebbe valsa la prima parità dopo 47 minuti di inseguimento da parte dei Pacers: “Avevo un tiro aperto a disposizione, dovevo prenderlo ma purtroppo non è andata dentro – racconta Oladipo, autore di 22 punti in 28 minuti, limitato dai problemi di falli -, se potessi rigiocare quel possesso altre 100 volte continuerei a prendermi quel tiro sempre e comunque”. James però non può di certo sorridere per l’ennesimo pericolo scampato: “Abbiamo sprecato tutto il nostro vantaggio e siamo stati fortunati, è stato un errore provvidenziale per noi”. Uno dei tanti modi rocamboleschi per riportare la serie in parità sull’1-1.

L’infortunio di Kevin Love e il rush finale di Cleveland

Sì, oltre a James ci sono anche gli altri, più o meno utili alla causa e inevitabilmente secondari e chiamati a ruotare attorno al Re. Kyle Korver, partito in quintetto in una squadra che con Kevin Love da cinque, chiude con 12 punti e quattro triple pesantissime nell’aprire il campo. Meglio di lui fa proprio Love, che ne mette 15 prima di uscire a causa di un infortunio al pollice a meno di quattro minuti dal termine. Il n°0 – che a inizio stagione si era rotto il dito della mano sinistra -, è stato costretto a lasciare il parquet in un momento cruciale, osservando i compagni dalla panchina dopo che i raggi hanno scongiurato il peggio: “Ho visto il replay, più e più volte, è non sembrava qualcosa di buono. È stata una bella botta – racconta il diretto interessato -, appena ho rimesso piede in panchina ho detto al coach che sarei voluto tornare in campo, ma a lui stava piacendo il modo in cui giocavamo e infatti i ragazzi sono riusciti a portarla a casa anche senza di me. Domani non sarà una grande giornata, ma con un po’ di ghiaccio e qualche fasciatura sarò pronto per gara-3”. Amarezza invece nello spogliatoio dei Pacers, dopo aver sfiorato l’impresa di fare il doppio colpo a Cleveland mettendo alle corte i Cavs. Indiana chiude con il 52.6% dal campo, nonostante le imprecisioni dall’arco. A pesare però sono soprattutto le 17 palle perse che hanno tolto a Oladipo e compagni un bel po’ di possessi. Dopo due partite ormai tutti hanno imparato la lezione: la serie è più in equilibrio di quanto pronosticato alla vigilia e a fare la differenza sono i dettagli. Come un possesso gestito meglio o una tripla che non finisce sul secondo ferro. Sempre che LeBron non decida di vincerla da solo.