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Playoff NBA 2018, Boston-Philadelphia gara-1 117-101: Rozier on fire, i Celtics domano i Sixers

NBA

Con 29 punti di Terry Rozier, 28 di Jayson Tatum e 26 di Al Horford i Boston Celtics controllano e vincono gara-1, grazie a una difesa strepitosa e a un eccellente 17/36 da tre punti. Tutto da cancellare per i giovani Sixers, a cui non bastano i 31 punti di Joel Embiid per sopperire a una brutta serata al tiro. Undici i punti di Marco Belinelli in uscita dalla panchina

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Ormai sembra quasi che i Boston Celtics ci prendano gusto ad alzare sempre di più l’asticella del proprio gioco all’aumentare delle difficoltà. Dopo aver perso anche Jaylen Brown per infortunio oltre ai lungodegenti Kyrie Irving e Gordon Hayward, la squadra di Brad Stevens ha continuato a giocare come se nulla fosse, andando a vincere di autorità gara-1 contro dei Philadelphia 76ers apparsi lontani parenti di quelli ammirati contro i Miami Heat. Colpa dei sei giorni di riposo che sembrano aver fatto più male che bene al ritmo dei Sixers, ma colpa soprattutto della difesa di Boston, eccellente nel controllare le miriade di tagli, blocchi e passaggi consegnati dell’attacco di Phila e soprattutto nel tenere gli avversari a 5/26 da tre. E non è tanto il 19.2% concesso a fare impressione, quanto che i Celtics abbiano tirato ben dieci volte più degli avversari dalla lunga distanza, peraltro pescando una serata irreale al tiro chiudendo con 17/36 e facendo segnare almeno una tripla a tutti i membri della rotazione. Per dare un’idea: anche Aron Baynes, che ha chiuso la regular season con 3/21, ha tentato tre triple segnandone due per portare Joel Embiid fuori dall'area e aprire spazi ai tagli dei compagni. Il migliore di tutti è stato un Terry Rozier assolutamente on fire: 29 punti, 8 rimbalzi, 6 assist con 11/18 al tiro e soprattutto un infuocato 7/9 da tre punti (più di tutta Phila messa assieme), sostenuto anche dai 28 di Jayson Tatum (11/12 ai liberi, una costante spina nel fianco della difesa dei Sixers) e dai 26 di un Al Horford pressoché perfetto (10/12 dal campo, +18 di plus-minus). Gli 83 punti segnati dal trio superano il totale mai registrato da un altro trio piuttosto famoso formato da Pierce, Allen e Garnett, che al massimo si sono fermati a 79 in una qualsiasi partita di regular season o playoff. Aggiungendo all’equazione anche gli 11 punti di Marcus Morris e 27 assist (9 dei quali di Marcus Smart, autore di un gioco da tre punti pazzesco andando a contestare il rimbalzo a Embiid e segnando con le spalle rivolte verso il ferro) su 41 canestri realizzati, ecco spiegato un successo impressionante da parte della squadra di coach Stevens. Il quale, dal canto suo, è riuscito a preparare i suoi in maniera molto migliore e con molto meno tempo a disposizione rispetto a quanto fatto dai Sixers, togliendo loro tutte le opzioni di gioco preferite e giocando a un ritmo più congeniale ai suoi (99 possessi).

I difetti dei giovani Sixers e il giorno extra di riposo

Per la verità, i giovani membri di Philly hanno dato una grossa mano ai padroni di casa. I Sixers sono sembrati impreparati a una sfida del genere, commettendo tutti quei piccoli errori — tiri affrettati, passaggi forzati, tagli non seguiti, raddoppi non necessari lasciando liberi i tiratori — che, se sommati, danno il risultato di una sconfitta su un campo difficile come quello del TD Garden quasi indipendente da chi ci sia dall’altra parte. Ma se una brutta serata al tiro può capitare, quello a cui coach Brett Brown dovrà mettere mano in fretta è la concentrazione difensiva, del tutto assente per larga parte della gara. Giocando così non basta avere un Joel Embiid da 31 punti con 13 rimbalzi e 5 assist e neanche altri quattro giocatori in doppia cifra tra cui i 20 di J.J. Redick, i 18 con 7 rimbalzi e 6 assist (ma 7 palle perse) di Ben Simmons e i 12 di Dario Saric. A loro si aggiunge un Marco Belinelli da 11 punti ma anche da 3/9 al tiro per un plus-minus di -23 in 28 minuti di gioco, subendo probabilmente più di chiunque altro la difesa fisica dei Celtics che gli ha tolto le ricezioni e i consegnati così fondamentali per metterlo in ritmo. Anche da parte sua, così come dai vari Robert Covington (0/6 dal campo per soli 3 punti) ed Ersan Ilyasova (0/3 da tre in 21 minuti), servirà ben altro già da gara-2, che per fortuna (o per sfortuna) di Phila si giocherà solamente nella notte tra giovedì e venerdì. Perché se da una parte Brett Brown potrà avere più tempo per preparare la sfida, quel giorno extra di riposo concede agli avversari ore utili per recuperare Jaylen Brown dal suo problema muscolare. In ogni caso sarà una serie lunga e questo è solo il primo episodio in cui le squadre hanno appena cominciato a mostrare le loro carte: preparatevi a una lunga battaglia.