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Playoff NBA, la tremenda beffa della gara-5 di Chris Paul: decisivo e infortunato

NBA

La stella degli Houston Rockets si è procurata un infortunio al bicipite femorale nell’ultimo minuto di una gara-5 che ha pesantemente contribuito a vincere con 20 punti quasi tutti nel secondo tempo. La sua presenza in gara-6 nella serie contro Golden State è in dubbio

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In una serie che vede protagonisti un due volte MVP, l’MVP in carica delle Finals e il probabile MVP di questa stagione, è abbastanza strano che a segnarla in maniera indelebile sia un quarto giocatore. Eppure Chris Paul, nel bene e nel male, è l’assoluto dominatore della serie tra Houston e Golden State, non tanto con le prestazioni in campo ma con la narrativa che lo circonda. Dopo un primo tempo giocato tutto al contrario (solo 2 punti con 0/7 al tiro), la point guard dei Rockets si è risvegliata nel secondo tempo di gara-5 esattamente come aveva fatto in gara-4, realizzando 18 punti tra cui un paio di triple assolutamente insensate, tanto da meritarsi uno “shimmy” (la classica danza scuotendo le spalle) in faccia a colui che l’ha resa celebre in tempi recenti, ovverosia Steph Curry. Per larghi tratti Paul si è dovuto fare carico della squadra visto che James Harden ha vissuto una serataccia al tiro, chiudendo con 5/21 dal campo di cui 0/11 dall’arco, tanto che a un certo punto dell’ultima frazione CP3 — immortalato dalle telecamere — si è avvicinato a lui facendogli segno di scuotersi e di togliersi di dosso la tensione, invitandolo quasi a un passo di danza. L’invito non è bastato a migliorare le percentuali di Harden e per questo Paul si è assunto ancora più compiti di leadership, ma ha finito per pagare spingendo il suo corpo al di là dei limiti consentiti. Con il pallone tra le mani a 51.7 secondi dalla fine, CP3 ha attaccato in palleggio ed è salito per una conclusione in avvicinamento, ma ne è ricaduto con un infortunio al bicipite femorale che lo ha costretto immediatamente ad alzare bandiera bianca, rimanendo in campo solo per onor di firma in attesa che il gioco si fermasse. 

Trattamenti già iniziati: c'è ottimismo, ma la presenza in gara-6 è in dubbio

Paul ha quindi osservato il resto della gara a bordo campo insieme al trainer Keith Jones, con il quale ha deciso che non era il caso di rientrare in campo praticamente su una gamba sola, ma si è immediatamente infilato negli spogliatoi al termine della partita per cominciare i trattamenti in vista di gara-6. I Rockets hanno annunciato che non avrebbe parlato con la stampa e che un aggiornamento sulle sue condizioni arriverà solo domani (cioè nella serata italiana), ma uscendo dal Toyota Center avrebbe parlato con il giornalista di ESPN Marc Spears dicendogli che andrà tutto bene e che conta di essere in campo per gara-6.

L'immediata reazione di Mike D'Antoni, invece, è stata piuttosto vaga: “Vedremo se potrà giocare, domani faremo le valutazioni necessarie. Avete visto anche voi che zoppicava, ma è un tipo duro”. L’allenatore di Houston ha poi cercato di gettare acqua sul fuoco, dichiarando che “se sarà a disposizione, bene; se non lo sarà, abbiamo abbastanza giocatori per sopperire alla sua assenza”, ma probabilmente non ci crede troppo neanche lui. Con una rotazione ridotta a soli sette giocatori, l’assenza o la presenza a mezzo servizio di un trascinatore come Chris Paul — autore anche di 7 rimbalzi e 6 assist nella sua partita — sarebbe un colpo durissimo per i texani, che già lo hanno visto giocare con un piede malconcio nei primi episodi della serie. Nei playoff di tre anni fa CP3 subì un infortunio simile nella serie contro i San Antonio Spurs rimanendo in campo per la stupenda gara-7 — decisa proprio da un suo canestro a un secondo dalla fine sopra il braccio proteso di Tim Duncan — ma saltando le successive due gare proprio contro Houston. Se la diagnosi dovesse essere la stessa, per i Rockets sarebbe veramente un impresa vincere contro i Golden State Warriors per avanzare alle Finali NBA.