Vincono entrambi gli italiani al loro debutto prestagionale: Marco Belinelli si alza dalla panchina già nel primo quarto (dove segna 7 dei suoi 9 punti finali), mentre Gallinari resta in campo 30 minuti nel convincente successo sui Sydney Kings di Andrew Bogut
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San Antonio Spurs-Miami Heat 104-100
L’attenzione di tutti è catalizzata dall’esordio (davanti al pubblico di casa) in maglia nero-argento di DeMar DeRozan, che parte ovviamente in quintetto insieme a Dejounte Murray, Rudy Gay, LaMarcus Aldridge e Pau Gasol. Popovich risolve quindi a favore del catalano e di un veterano come Gay i dubbi della vigilia, anche se la scelta dei primi cinque è indicativa il giusto, trattandosi soltanto della prima uscita pubblica. DeRozan sbaglia i primi due tiri della sua gara e segna invece il primo canestro a metà del quarto iniziale, quando entra dalla panchina anche il nostro Marco Belinelli, subito caldo e capace di segnare 7 dei suoi 9 punti totali (in 13 minuti trascorsi sul parquet) nel primo periodo. DeRozan invece resta in campo 18 minuti e chiude con 7 punti, mentre i due top scorer di casa Spurs sono Rudy Gay, che chiude a quota 13, e Derrick White dalla panchina con 12, che conferma le buone cose fatte già vedere durante la summer league. San Antonio piazza l’allungo decisivo nel terzo quarto, vinto 26-19, e apre con una vittoria la stagione della rifondazione, attorno alla coppia di superstar Aldridge-DeRozan ma soprattutto senza la vecchia guardia che per 20 anni ha ancorato le ambizioni dei texani. Per Miami parte dalla panchina Dwyane Wade (3/10 al tiro per lui per 10 punti in 18 minuti), mentre va in doppia doppia Hassan Whiteside, che chiude il suo esordio stagionale con 20 punti e 13 rimbalzi e un ottimo 8/10 al tiro. Vanno in doppia cifra in casa Heat anche Rodney McGruder, inserito in quintetto per l’indisponibilità di Josh Richardson (15 punti per lui), Goran Dragic (12) e Duncan Robinson dalla panchina, che chiude con 12 punti e 3/8 dall’arco, la specialità della casa. Non convincono all’esordio né Justise Winslow in quintetto (1/7 dal campo, -16 di plus/minus ma otto rimbalzi) né Kelly Olynyk dalla panchina, autore di un disastroso 1/10 al tiro.
L.A. Clippers-Sydney Kings 110-91
Coach Doc Rivers prende l’esordio in prestagione molto seriamente, e si capisce dal minutaggio che concede ai suoi titolari, con ogni probabilità quelli che intende schierare in campo fin dalla prima gara di regular season: 25 minuti per Patrick Beverley e 24 per Avery Bradley nel reparto dietro (12 punti per il primo, 5 con 2/10 al tiro per il secondo) e poi 30 a testa per la coppia di ali intercambiabile Gallinari-Harris e 26 per Marcin Gortat al centro dell’area. Sono proprio Tobias Harris, autore di una doppia doppia da 20 punti e 11 rimbalzi, e Danilo Gallinari (19 con 6/13 al tiro, 5 assist e 2 stoppate per l’azzurro) le note liete della prima uscita stagionale dei Clippers, che danno minuti importanti anche alla loro prima scelta Shai Gilgeous-Alexander, che risponde con 10 punti all’esordio NBA. Los Angeles parte bene con i titolari, piazzando un primo quarto da 28-17, ma si fa recuperare nel secondo e deve piazzare una ripresa da 51 punti per assicurarsi la comoda vittoria contro gli australiani dei Sydney Kings che in centro presentano una faccia molto nota, quella di Andrew Bogut (in campo 30 minuti e autore di 8 punti con altrettanti rimbalzi). Anche il miglior marcatore della serata è tra gli ospiti e risponde al nome di Jerome Randle, che chiude a quota 25 (dei 91 di squadra).
Le parole di Gallinari nel post-partita
“Abbiamo fatto un ottimo lavoro in diversi aspetti del gioco – l’analisi di Danilo Gallinari dopo la prima uscita stagionale dei suoi Clippers – ma dobbiamo essere più costanti, lungo tutto l’arco della partita. La difesa è già a un buon livello, possiamo e dobbiamo ancora migliorare un po’ il nostro ritmo in attacco ma in generale è andata bene”. La scarsa mira dall’arco (9/33 il bilancio finale da tre punti di squadra, 1/6 per lui) non preoccupa l’azzurro: “Questione di ritmo, era solo la prima partita dell’anno, sono sicuro che con tutti i tiratori che abbiamo in squadra i canestri da tre arriveranno”. Già positivo, invece, il suo commento sul ritorno in campo di Patrick Beverley (“È stato fantastico, grande leadership, ha portato ritmo e difesa, è il Pat che conosciamo e chi ci aspettiamo di vedere in campo ogni volta) e sul debutto del rookie Shai Gilgeous-Alexander: “Un inizio gara non facile per lui, ma è normale, ma poi si è trovato sempre più a suo agio, tanto difensivamente che offensivamente, controllando il ritmo della gara. Un esordio più che positivo”. Gallinari poi si concede un sorriso alla domanda sul particolare luogo scelto (ormai da anni) dai Clippers per condurre il loro training camp: le Hawaii: “Beh, che dire: è un posto stupendo, se ogni stagione vogliamo allenarci qui io sono completamente a favore dell’idea”.