Marco Belinelli segna 16 punti al suo primo ritorno sul campo dei Philadelphia 76ers, ricevendo gli applausi dei suoi ex tifosi. I padroni di casa ribaltano la sfida negli ultimi tre minuti con un parziale di 10-0, guidati da un super Joel Embiid da 33 punti e 19 rimbalzi e la tripla doppia di Ben Simmons
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Anche all’interno della stessa partita, dello stesso tempo o dello stesso quarto ci possono essere più versioni dei Philadelphia 76ers. Fortunatamente per loro, la versione che ha chiuso la sfida con i San Antonio Spurs è stata quella migliore. Dopo essere andati sotto di otto lunghezze a meno di tre minuti dalla fine, i padroni di casa hanno confezionato un parziale di 10-0 per ribaltare completamente la partita. Merito di una schiacciata di Ben Simmons (in tripla doppia da 21, 10 e 15 nonostante un’infezione alle vie respiratorie), una tripla di Landry Shamet (14 punti dalla panchina) e un gioco da quattro punti di J.J. Redick (19) per mettere la testa avanti. Poi ci hanno pensato una super giocata difensiva di Wilson Chandler su DeMar DeRozan e un libero del neo arrivato Corey Brewer a chiudere la sfida, con l’ultimo tentativo degli Spurs per vincerla negato dalla deviazione di Ben Simmons sul passaggio verso Marco Belinelli, inserito sul parquet al posto di DeRozan (tenuto in panchina per l’ultimo possesso per massimizzare il numero di tiratori da tre in campo). In tutto questo c’è da segnalare la prestazione eccezionale di Joel Embiid, osannato dai cori di “MVP” ogni volta che ha toccato il pallone: il centro camerunense, alle prese con una schiena che continua a dargli noie, ha chiuso con 33 punti e 19 rimbalzi, segnandone anche 16 consecutivi a cavallo di terzo e ultimo quarto per tenere i suoi in partita. Il tutto senza Jimmy Butler, ancora fuori per una distorsione al polso destro. Ma quando puoi contare su un Embiid del genere, ogni rimonta è possibile — anche quella che potrebbe portarli al terzo posto nella conference, visto l’infortunio di Victor Oladipo degli Indiana Pacers.
Il ritorno di Beli a Phila e il rapporto Popovich-Brown
Marco Belinelli è tornato per la prima volta nella squadra che è stata sua per pochi ma significativi mesi nella scorsa stagione, meritandosi una piccola ovazione da parte dei 20.000 presenti al Wells Fargo Center che non si sono dimenticati quanto fatto dallo scorso febbraio in poi. Caricato dalla sfida contro gli ex compagni, Beli ha chiuso con 16 punti in poco meno di 23 minuti, frutto di 5/9 dal campo e 4/7 dalla lunga distanza, con due rimbalzi, un assist e una stoppata di contorno, mandando a segno la tripla del +8 a 2:48 dalla fine. Meglio di lui dalla panchina ha fatto solo Patty Mills con 17 insieme a un quintetto tutto in doppia cifra guidato da DeRozan con 26 punti e 9 rimbalzi pur con 6 palle perse. Gregg Popovich ha così fallito il sorpasso ai danni di Pat Riley al primo posto per partite vinte in trasferta (sono appaiati a quota 520) perdendo contro il suo ex assistente Brett Brown, che prima della gara lo aveva definito il miglior allenatore nella storia della NBA. “Dice un sacco di str…e, è per questo che me ne sono liberato” ha detto ironicamente coach Pop prima della gara. “È un leccac…o”.