I New York Knicks hanno deciso di rinunciare a inseguire Kawhi Leonard dopo aver saputo che lo avrebbero incontrato solamente mercoledì, perdendo l’opportunità di firmare gli altri free agent nei primi giorni. Dopo il mancato max a Kevin Durant per timori sul suo infortunio, un altro dettaglio controverso di questa off-season per la franchigia newyorkese
I New York Knicks sono i grandi sconfitti di questa free agency. Dopo essersi liberati di Kristaps Porzingis per avere spazio salariale da investire in questa sessione di mercato, la franchigia newyorkese ha fallito l’assalto a tutti i free agent più importanti, rimanendo col cerino in mano. Per giustificare il fallimento coi propri tifosi, poi, la dirigenza ha cominciato a far filtrare alla stampa le proprie motivazioni, cercando di rendere più “accettabile” quanto successo. Già per Kevin Durant i Knicks avevano fatto sapere di non aver voluto offrire il massimo salariale per timori sul suo recupero dal grave infortunio al tendine d’Achille, e anche per Kawhi Leonard ora stanno cercando di farla passare come una loro scelta. Secondo quanto scritto da Marc Berman del New York Post, Leonard aveva accettato di incontrare i Knicks, ma non prima della giornata di mercoledì dopo aver parlato con i Clippers e con i Lakers. Una tempistica che non stava bene ai vertici di New York, che hanno quindi deciso di spendere subito sul mercato dei free agent nel timore di rimanere senza più giocatori per cui offrire. Da qui si spiegano le firme in rapida successione di Julius Randle, Bobby Portis, Reggie Bullock, Taj Gibson, Wayne Ellington e Elfrid Payton, spendendo quasi 70 milioni di dollari nelle prime 20 ore della free agency. Giocatori che neanche messi assieme fanno un Kawhi Leonard e firmati per accordi probabilmente superiori al loro valore, anche se per pochi anni e sempre con una team option sull’ultima stagione del contratto per poter avere la massima flessibilità possibile in fase di contrattazione durante la stagione.
I Knicks sono la volpe, Durant e Leonard l’uva
Considerando come si sta evolvendo la situazione di Leonard – che potrebbe protrarsi ancora per giorni, tenendo sostanzialmente ferme le tre squadre interessate a lui –, probabilmente i Knicks hanno agito nella maniera giusta, perché molto difficilmente Leonard li avrebbe preferiti a Raptors, Clippers o Lakers. Il problema, semmai, è sempre il modo in cui vengono comunicate certe cose nella Grande Mela: nel far filtrare notizie di questo tipo alla stampa, i Knicks ci fanno solamente una pessima figura a livello di public relations, non solo nell’immediato ma anche nelle contrattazioni future con i free agent. Sia con Durant che con Leonard, i Knicks hanno fatto la figura della volpe che non riesce ad arrivare all’uva. E con i Brooklyn Nets che invece hanno portato in città due big come Kyrie Irving e KD – dopo che per tutta la stagione si è parlato del loro sbarco al Madison Square Garden insieme alla prima scelta assoluta –, il rischio di diventare sempre di più lo zimbello della lega è ai massimi storici.