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NBA, Scariolo: "Con l'sms di Kawhi abbiamo girato pagina: giovani sotto osservazione"

NBA

Il vice allenatore dei Raptors, alla guida della Spagna in preparazione ai Mondiali, torna sul momento in cui ha saputo dell'addio di Leonard. "Ora abbiamo tre veterani e tanti giovani: quest'anno giochiamo con un occhio al presente e uno al futuro"

TEAM USA, BUONA LA PRIMA: BATTUTA LA SPAGNA

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Sulla strada verso i Mondiali cinesi al via a fine mese, il test contro gli Stati Uniti per uno come Sergio Scariolo è doppiamente significativo. Perché oltreoceano – nella NBA addirittura conquistata al primo tentativo, come assistente di Nick Nurse – il capo allenatore della nazionale spagnola ora vive e lavora, e quindi si misura ogni giorno contro gli avversari che ora si ritrova in campo con la maglia di Team USA. “Poche sorprese, quindi, quando si gioca contro squadre così forti, la loro fisicità e il loro atletismo creano senz’altro dei problemi, soprattutto per quei giocatori più giovani che non hanno mai avuto esperienze in questo tipo di competizioni, contro un livello di pallacanestro – ribadisco, prima di tutto fisico – che non hanno mai visto prima. Queste partite servono per far perdere un po’ di paura ai nostri debuttanti, che lo hanno capito in fretta, tanto che nel secondo tempo siamo stati più decisi, più duri, non abbiamo magari equilibrato l’emorragia a rimbalzo ma l’abbiamo contenuta, facendo cose buone. Abbiamo accumulato 11 punti di scarto nel primo quarto e alle fine abbiamo perso di 9, per cui sostanzialmente siamo stati in partita e farlo contro i migliori al mondo per me è un motivo di soddisfazione: considero questo test positivo”. Senza più i vari Pau Gasol, Felipe Reyez, Sergio Rodriguez, e senza anche Serge Ibaka e Nikola Mirotic, la Spagna che Scariolo è chiamato ad allenare in Cina è sicuramente diversa da quella guidata a tanti successi in passato. “È senz’altro una sfida diversa con una squadra molta diversa da quelle che ho allenato in passato. Abbiamo tanti più giovani in squadra, molti hanno iniziato da poco la loro carriera in nazionale: è una sfida divertente e stimolante. Abbiamo sicuramente più punti interrogativi che certezze, quelle che negli anni ci ha dato un’ossatura stabile che ora non c’è più”.

Cosa cambia ai Raptors

Inevitabile poi tornare sul trionfo ottenuto sulla panchina dei Raptors, ma soprattutto sull’estate che ha rivoluzionato la NBA, partendo proprio da Toronto con l’addio di Kawhi Leonard. Un addio, forse, annunciato: “Ci ha mandato un messaggio dicendo che sarebbe tornato a casa, e che questa motivazione era alla base della sua decisione – che reputo una decisione da rispettare”, racconta Scariolo. “Fino all’ultimo abbiamo sperato che potesse restare, ma nel momento in cui abbiamo ricevuto la sua comunicazione abbiamo girato pagina. Ora abbiamo una squadra giovanissima – a parte i tre veterani che rimangono [Marc Gasol, Kyle Lowry e Serge Ibaka, ndr] – e credo sarà una stagione in cui dovremmo rimboccarci le maniche per competere in una Eastern Conference sempre difficile e approfittarne per valutare attentamente i giovani in attesa di un’estate 2020 che sarà fondamentale. La prossima estate ci saranno tantissimi giocatori in scadenza di contratto e quindi sarà quello il momento di prendere grandi decisioni, per ricominciare a vivere nel presente. Per l’anno che viene, invece, un occhio sarà al presente ma uno anche al futuro”.

[testo di Zeno Pisani | video di Sheyla Ornelas]