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NBA, preseason a Mumbai: i Sacramento Kings vanno in India con il jet privato di Drake

NBA

Il proprietario indiano dei Kings Vivek Ranadivé, buon amico del rapper canadese, ha ottenuto in "prestito" l'Air Drake, l'aereo privato da 185 milioni di dollari con due sale, una camera da letto e mille altri lussi. Per volare in India ad affrontare i Pacers nelle migliori condizioni possibili

DRAKE, A SUO MODO PROTAGONISTA IN FINALE NBA

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Le due gare di preseason tra Sacramento King e Indiana Pacers in calendario il prossimo 4 e 5 ottobre a Mumbai sono sicuramente un passo importante per i progetti di espansione globale della lega, visto dimensione e potenziale ricchezza del mercato indiano (1.3 miliardi di persone, con il Paese destinato entro il 2027 a diventare il più popoloso al mondo, superando anche la Cina). Un passo importante ma non certo comodo, soprattutto per i Kings – viste le oltre 12 ore di fuso orario di differenza tra la costa ovest americana e l’India, e un volo di quasi 19 ore che deve obbligatoriamente prevedere almeno uno scalo europeo per permettere il rifornimento di carburante. Come rendere allora il più piacevole possibile la trasferta a Mumbai della propria squadra? Vivek Ranadivé, proprietario indiano di Sacramento, ha avuto l’idea vincente: chiedere a Drake – il rapper canadese tifosissimo dei Raptors ma in ottimi rapporti anche con la franchigia nord californiana – di poter utilizzare il proprio jet privato, conosciuto da tutti come “Air Drake”. La risposta – affermativa – non ha tardato ad arrivare: il Boeing 767 customizzato dal rapper di Toronto e impreziosito da mille lussi (una stanza da letto, due sale, comodi divani dove il nero si mischia all’oro già presente sulle pareti) per un valore stimato di 185 milioni di dollari sarà il mezzo di locomozione utilizzato dai giocatori e dallo staff di Sacramento per andare ad affrontare i Pacers (che invece voleranno in India con un normale Boeing 777). “Volevano fornirci l’opzione migliore e direi che ci sono senza dubbio riusciti”, le parole divertite di coach Luke Walton: “Non ho mai volato sull’Air Drake ma ho visto delle immagini, e da quel momento ho fatto di tutto perché anche noi allenatori – e non solo i giocatori – potessero trovare posto a bordo”. “Drake l’ho già conosciuto e so che è davvero un gran personaggio”, gli fa eco De’Aaron Fox, la cui amicizia con l’artista canadese è nata ai tempi di Kentucky, con il rapper da sempre grande tifoso anche dei Wildcats. “Di sicuro inseriremo alcune delle sue hit nella nostra playlist per il volo”, l’idea di Harrison Barnes, anche lui felicissimo dell’opportunità nata dall’amicizia tra Ranadive e Drake. Ma il più contento di tutti in casa Kings resta probabilmente Marvin Bagley III, che dietro a un microfono vorrebbe avere un futuro, visto che già si è cimentato nella registrazione di un album hip hop, intitolato “BIG Jreams”: “Potrei finire per scriverne un altro nelle 18 ore del volo, che sarà davvero interminabile, per cui avrò sicuramente con me penna e taccuino”. E magari stando a bordo dell’Air Drake anche un’ispirazione particolare.