NBA, risultati della notte: Westbrook batte OKC con 40 di Harden, Melli ancora ko
Westbrook vince in rimonta la sua prima sfida in carriera contro i Thunder grazie al contributo di un super James Harden (17 punti di Gallinari). Sconfitti ancora i Pelicans (0-4 il record) che vanno ko anche contro gli Warriors. Non si fermano Spurs e Sixers, ancora imbattuti dopo i successi ottenuti contro Blazers e Hawks. Di seguito tutti i risultati e gli highlights delle 11 gare della notte
HOUSTON ROCKETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 116-112 | Vincono in rimonta in casa i Rockets, dopo essere andati sotto 35-22 nel primo quarto. Merito del parziale a inizio ripresa da 39-18, frutto soprattutto del lavoro e dei punti raccolti da uno scatenato James Harden. La tripla di Shai Gilgeous-Alexander riporta OKC a soli tre punti di distanza a 19 secondi dalla sirena, ma i liberi del Barba chiudono i conti nel rush finale
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È James Harden il protagonista principale in casa Rockets, autore di 40 punti raccolti con un modesto 8/21 dal campo (3/14 dalla lunga distanza), ma un eloquente 21/22 a cronometro fermo. Una macchina da tiri liberi, abile ad attaccare di continuo la difesa Thunder portando a casa un bel po’ di falli subiti
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I riflettori e le telecamere erano tutte puntate su Westbrook, alla prima da avversario contro OKC. Alla sirena finale sono 21 punti, 12 rimbalzi e nove assist - sfiorando la seconda tripla doppia in fila in questo avvio di stagione in maglia Rockets
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Danilo Gallinari è invece il giocatore più utilizzato in casa Thunder: 35 minuti sul parquet, conclusi con 17 punti, cinque rimbalzi e tre assist. Positivo l’azzurro nonostante il 6/17 complessivo dal campo
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NEW ORLEANS PELICANS-GOLDEN STATE WARRIORS 123-134 | Prima vittoria stagionale per gli Warriors che battono a domicilio i Pelicans - sconfitti per la quarta volta in fila in questo complicato avvio di regular season privi di Zion Williamson. Un lay-up di Green a cinque minuti dalla sirena aveva regalato il +29 a Golden State: un margine ben più consistente rispetto a quello finale, reso meno pesante da un inutile parziale realizzato da New Orleans negli ultimi istanti di gara. Il n°23 di Golden State chiude la gara in tripla doppia: 16 punti, 17 rimbalzi e dieci assist, al termine di una partita giocata da All-Star
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Autore di 26 punti, 11 assist e quattro triple, Steph Curry è il cuore pulsante della cavalcata Warriors verso il primo successo stagionale: nei 31 minuti sul parquet raccoglie un eloquente +32 di plus/minus e sottolinea come l’importante adesso sia coinvolgere i compagni e non fare tutto da sé. “Non lo trasformeremo in James Harden”, risponde Steve Kerr a chi gli chiede di far prendere più triple al suo n°30
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Soltanto due punti per Nicolò Melli, nella peggior partita in questo avvio sia per lui che per i Pelicans. New Orleans infatti aveva sempre combattuto e perso al massimo con sette lunghezze di margine nei primi tre episodi di regular season. Questa volta invece il ko e il crollo in campo è stato davvero preoccupante
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SAN ANTONIO SPURS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 113-110 | Vincono ancora gli Spurs, imbattuti in questo avvio di stagione e fortunati sull’ultimo possesso, quando la tripla del possibile pareggio Blazers rimbalza dentro e poi fuori dal ferro, condannando Portland al primo ko lontano dal Moda Center. Sotto di 12 lunghezze a fine primo quarto, i texani ritornano a galla grazie al 37-20 di parziale raccolto nel terzo periodo: alla sirena finale sono 27 punti per DeRozan e 21 in uscita dalla panchina per White
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Marco Belinelli chiude con sette punti a referto, 3/7 dal campo, una tripla e due assist in 17 minuti di utilizzo, in una gara in cui però è l’unico in uscita dalla panchina a terminare la sfida con un plus/minus negativo (-1). Quando è partita la cavalcata vincente, coach Popovich ha preferito tenere in campo il più a lungo possibile un quintetto di riverse senza l'azzurro n°18
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A Portland invece non bastano i soliti Lillard&McCollum: il primo segna 18 punti nel solo quarto periodo (28 totali) e sfiora il canestro del possibile overtime; il secondo invece è autore di 27 punti e cinque assist - nonostante i Blazers facciano una fatica bestiale a trovare il fondo della retina, in una gara da 39/100 complessivo al tiro di squadra
ATLANTA HAWKS-PHILADELPHIA 76ERS 103-105 | Vince ancora Philadelphia che batte in volata a domicilio gli Hawks grazie a un super Joel Embiid. Un match spettacolare e combattuto tra due delle squadre più intriganti e promettenti della Eastern Conference. Atlanta le prova tutte per dare filo da torcere ai Sixers (25 punti e nove assist di Trae Young) ed è costretta ad arrendersi soltanto quando il disperato tentativo da tre punti di Vince Carter colpisce a malapena il ferro sulla sirena
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In dubbio fino alla fine a causa dei problemi alla caviglia, Joel Embiid è risultato ancora una volta decisivo e dominante con i suoi 36 punti - inclusi i due tiri liberi che a cinque secondi dalla sirena hanno sancito il successo Sixers. A quelli poi ha aggiunto 13 rimbalzi, cinque assist, tre recuperi, un perfetto 10/10 a cronometro fermo e una percentuale di realizzazione superiore al 60%. Una partita da MVP.
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L.A. CLIPPERS-CHARLOTTE HORNETS 111-96 | Tornano al successo i Clippers dopo il ko a sorpresa contro Phoenix. L.A. riparte in casa contro Charlotte, decisivo il solito contributo in uscita dalla panchina (23 punti di Lou Williams, il modo migliore per festeggiare con un giorno di ritardo il suo 33° compleanno) e una difesa ritornata nei ranghi dopo la pessima prestazione contro i Suns. Il 16-5 di parziale tra terzo e quarto periodo è quello che fa la differenza: da lì in poi ai padroni di casa non tocca fare altro che controllare il margine, rimasto sempre al di sopra della doppia cifra
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Kawhi Leonard conferma la crescita esponenziale delle sue doti di creatore di gioco e di passatore in questo avvio (ha già aggiornato due volte il suo massimo in carriera per assist), come al solito protagonista sul parquet con i suoi 30 punti, sette rimbalzi e sei passaggi vincenti, raccolti in 30 minuti senza sforzo apparente. Un altro gran segnale per i Clippers, che aspettano il ritorno in campo di Paul George
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MILWAUKEE BUCKS-CLEVELAND CAVALIERS 129-112 | Partita mai realmente in discussione tra Bucks e Cavaliers, con i padroni di casa abili a restare in controllo del match e a piazzare nella ripresa un 28-12 di parziale che ha definitivamente chiuso i conti. Merito di Khris Middleton, autore di 21 punti (dieci dei quali arrivati nella fase cruciale della sfida) e alla guida di ben sette giocatori di Milwaukee oltre la doppia cifra. A Cleveland invece non bastano i 15 con 16 rimbalzi di Love e la doppia doppia da 17+13 di Thompson
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Sicuramente vi starete chiedendo: e Giannis Antetokounmpo? L’MVP dell’ultima regular season chiude con 14 punti (pochi, secondo i suoi standard) al termine di una serata mediocre al tiro (5/15 dal campo e niente triple), condita però da dieci rimbalzi, sette assist e le solite giocate d’atletismo e d’astuzia che lo rendendo sempre indispensabile per i Bucks. Anche quando il pallone non vuol saperne di trovare il fondo della retina
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DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 96-94 | Restano ancora a secco i Pacers, sempre battuti in questo complicato avvio di stagione. Troppi da gestire i 18 punti e 18 rimbalzi di Andre Drummond e i 19+12 di Christian Wood, nonostante nel quarto periodo Indiana riesca a risalire dal -9 al +4. Non bastano però i 21 punti con 14 rimbalzi di Sabonis e i 19 di Warren per mettere il naso avanti nel finale, quando a colpire è il miglior giocatore in casa Pistons della prima settimana: Derrick Rose
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Il più giovane MVP della storia NBA infatti, anche in una partita da 4/16 al tiro e in un quarto periodo costellato di errori dal campo, trova il modo di incidere, firmando il layup del definitivo sorpasso a 28.3 secondi dalla sirena. Per Rose sono dieci punti e sei assist in 26 minuti uscendo dalla panchina: gli ultimi due punti però hanno un peso e un senso diverso dal resto
NEW YORK KNICKS-CHICAGO BULLS 105-98 | Prima vittoria stagionale per i Knicks in una gara che dopo 12 minuti aveva già assunto i contorni dell’ennesima figuraccia. New York infatti è partita con il piede sbagliato, sotto 33-15 dopo un quarto e costretta a inseguire fino all’ultimo quando - grazie a un parziale da 15-0 - i Knicks sono riusciti a mettere per la prima volta il naso avanti dopo oltre 46 minuti di gioco. Il sorpasso decisivo, quello che condanna uno Zach LaVine da 21 punti e un Lauri Markkanen da 18 a incassare la terza sconfitta nelle ultime quattro gare
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Il protagonista della serata in casa Knicks è il grande ex della gara: Bobby Portis, partito in estate in direzione New York e autore di 28 punti - suo massimo in stagione - con tanto di tripla del sorpasso a meno di due minuti dal termine. Dopo aver raccolto 18 punti complessivi nei primi tre episodi della stagione, un deciso passo in avanti per Portis uscendo dalla panchina contro i Bulls: 10/14 dal campo, 4/4 dall’arco e ben 11 rimbalzi. L’avversario con cui dover dimostrare qualcosa in più gli ha fatto decisamente bene
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TORONTO RAPTORS-ORLANDO MAGIC 104-95 | In una NBA in cui tanti hanno problemi a vincere, ma nessuno a fare canestro, gli Orlando Magic restano a meno di una settimana dal via l’unica squadra non in grado di segnare 100 punti in una singola gara. L’ennesima prestazione da 95 non basta per avere la meglio contro i campioni NBA in carica, nonostante un Jonathan Isaac da 24 punti - massimo in carriera - dei 18 di Evan Fournier e dei 13 di Markelle Fultz
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A guidare le danze in casa Raptors ci pensano i soliti volti noti: Kyle Lowry, autore di 26 punti (dieci dei quali arrivati nel decisivo quarto periodo per evitare il ritorno in partita dei Magic), a cui si aggiungono i 24 e nove rimbalzi di Pascal Siakam - migliori realizzatori di un quintetto che chiude tutto in doppia cifra
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PHOENIX SUNS-UTAH JAZZ 95-96 | Si decide solo all’ultimo secondo la sfida tra Suns e Jazz: Donovan Mitchell (autore di 25 punti) subisce fallo, va in lunetta e segna uno dei due liberi con 0.4 sul cronometro, abbastanza per assicurare la terza vittoria in quattro gare a Utah. Decisivi i 29 punti di Bojan Bogdanovic mentre Rudy Gobert contribuisce con una solida doppia doppia da 15 punti e 18 rimbalzi, e la squadra di coach Snyder sopravvive a una serata in cui tira solo il 38% dal campo e perde 23 palloni (capitalizzati male dall’attacco di Phoenix, che li sfrutta per soli 13 punti). Per i Suns Devin Booker è stato il miglior realizzatore a quota 21, altri 18 li ha aggiunti Kelly Oubre Jr.
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Protagonista assoluto della vittoria dei Jazz in Arizona è il neo-arrivato in casa Jazz: Bogdanovic tira 8/13 dal campo, un ottimo 4/8 dall'arco ed è infallibile dalla lunetta (9/9). Lancia subito i suoi con 11 punti nel primo quarto ma ne aggiunge altri 10 nell'ultimo decisivo periodo
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SACRAMENTO KINGS-DENVER NUGGETS 94-101 | Anche Denver resta imbattuta dopo tre partite, al termine della sfida vinta a Sacramento nonostante una pessima partenza al tiro (17/52 di squadra nel primo tempo). Nella ripresa il discorso cambia soprattutto a protezione del ferro e il 30-17 di parziale raccolto nella terza frazione è quello che spacca in due la sfida in favore della squadra del Colorado. Ai Kings non bastano i 20 di Fox e i 24 in uscita dalla panchina di Holmes
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Mette lo zampino nel successo Nuggets anche Jamal Murray, che mette a referto 14 dei suoi 18 punti complessivi nel secondo tempo - compresi i quattro decisivi negli ultimi 31 secondi. È lui il miglior realizzatore di Denver in una gara in cui Nikola Jokic non incide a livello offensivo: nove punti, 4/15 al tiro, soltanto due assist. Un’ottima notizia dunque per Denver: si può vincere nonostante una serata storta del talento serbo