
Kobe Bryant, i dialoghi tra pilota e torre di controllo e la ricostruzione dell'incidente
L'ATC (il controllo del traffico aereo) ha fornito l'audio della conversazioni tra Ara Zobayan - pilota dell'elicottero su cui si trovava Kobe Bryant - e le varie autorità aeroportuali e gli enti di controllo che hanno seguito il volo dell'elicottero precipitato alle 9.46 sulle colline di Calabasas, a nord di Los Angeles. Questa la traduzione e la ricostruzione di quanto successo

“Elicottero 2EX, qui la torre di controllo di Burbank”. Inizia così alle 9.16 - orario di Los Angeles - il contatto con il velivolo che stava trasportando Kobe Bryant e altre otto persone. L’elicottero viene classificato nella zona “classe C” rispetto al suolo - ossia quella aerea compresa tra i 365 e i 1200 metri d’altezza. “Dichiarate le vostre intenzioni”, chiedono dalla torre di controllo (cerchiata in rosso la posizione dell’elicottero in quel momento)

“Stiamo mantenendo la modalità VFR Speciale, diretti lungo la strada 101 in direzione ovest”. Questa la risposta che arriva alle 9.21, quando l’elicottero viaggia ancora in maniera diritta, ma potrebbe cominciare ad avere problemi di visibilità. La modalità VFR Speciale infatti viene attivata quando la visuale ridotta è tra gli 800 e i 5.000 metri e il volo a vista (VFR) non è più sicuro. La risposta della torre di controllo è immediata e chiede all’elicottero di uscire dalla zona C (ossia quella compresa tra i 365 e i 1200 metri) perché c’è un altro velivolo nella stessa area. “Restiamo in attesa”, la risposta del pilota dell’elicottero.

Questa la tipologia di elicottero con cui Kobe Bryant, sua figlia Gianna e le altre 7 persone a bordo si stavano dirigendo verso la Mamba Academy: nella foto il velivolo utilizzato da Kobe per arrivare allo Staples Center il 13 aprile 2016 - data dell'ultima partita in carriera, quella dei 60 punti contro gli Utah Jazz

“Ci vorrà un po di tempo”, sottolinea la torre di controllo alle 9.22. “C’è un velivolo Citation 9 che è circa a un miglio di distanza (poco più di un chilometro e mezzo, ndr). Dovrebbe essere fuori dalla vostra zona tra circa tre minuti”. “Ok, continuiamo ad aspettare”, risponde il pilota. Pochi istanti dopo il nuovo contatto: “A proposito del vostro piano di volo, potete aspettare di transitare dalla zona a nord dell’aeroporto. Ho parlato in via telefonica con l’aeroporto Van Nuys e ci sono diversi velivoli pronti a partire in quella direzione. Per questo potete aspettare di seguire la quinta a nord e virare in quel modo”. “Nessun problema”, la sintetica risposta dall’elicottero.

Queste le colline nella zona del Griffith Park, non lontano dal punto in cui l'elicottero è rimasto bloccato in attesa dell'autorizzazione a poter proseguire il volo

È a quel punto che l’elicottero rispetta l'attesa volando in circolo, venendo nuovamente contattato dalla torre di controllo alle 9.30: “Dovete aspettare qualche altro minuto. C’è in viaggio un altro velivolo in modalità VFR Speciale che ho necessità di far transitare. Ci vorranno circa 15 minuti di attesa”. Alle 9.32 però arriva un nuovo contatto: “Adesso muovetevi in direzione nord ovest, seguite la direzione della Interstate 5, mantenendo sempre la modalità VFR Speciale e tenendovi al di sotto dei 760 metri”. Dall’elicottero arriva la conferma di aver recepito il messaggio, ripetuto dal pilota.

La torre di controllo torna a farsi sentire pochi istanti dopo: “La zona di volo Classe C è stata liberata in direzione da sud-est a nord-ovest”. “Ho preso nota, manterremo la modalità VFR Speciale”. Poi il cambio di rotta, comunicato alle 9.33: “Potreste seguire la statale 118?”, la strada che da Los Angeles porta verso la costa, verso ovest, come mostrato nell’immagine iniziale del percorso completo tenuto dall’elicottero. “Seguiamo la 118 e poi gireremo attorno all’aeroporto per imboccare la 101”. Messaggio chiaro, confermato anche dalla torre di controllo.

Queste alcune immagini suggestive della strada 118, che corre nella zona nord di Los Angeles e punta fino a Ventura, sempre nella zona con un profilo collinare soprattutto lungo la costa bagnata dall'Oceano Pacifico

Alle 9.35 il nuovo contatto dalla torre di controllo: “Continuate a seguire la direzione 5 nord-ovest per poi prendere la 118. Poi dall’aeroporto Van Nuys vi guideranno. Il servizio radar termina qui”. “Va bene, passiamo alle comunicazione con l’aeroporto”, la risposta. Sono le 9.36 e, nonostante le difficoltà in volo, nulla lascia presagire la tragedia.

Alle 9.37 arriva il contatto con il Van Nuys: “Qui vi parla l’elicottero 2EX, stiamo volando in modalità VFR Speciale e al momento siamo a 425 metri dal suolo”. La risposta dalla torre di controllo dell’aeroporto arriva immediatamente: “Qui la torre di controllo: vento calmo, nuvole a circa 335 metri da terra”, specificando poi l’altimetria della zona d’atterraggio. “Abbiamo liberato la fascia aerea classe D (quella compresa a circa 750 metri dal suolo, ndr), lungo la direttrice che segue la statale 118. Avvisateci quando sarete in modalità di volo VFR o quando entrerete nella classe D. Transitate al massimo a 760 metri d’altezza. La risposta arriva pochi istanti dopo: “Siamo in condizioni di volo VFR e poi saremo in direzione della statale 118. Al momento siamo a 425 metri d’altezza”. “Grazie, quando sarete nei pressi del Van Nuys D, volete mettervi in contatto con il SoCal?”. “Affermativo”, risponde il pilota del volo.

Il SoCal Approach è la società che gestisce un sistema di radar e comunicazioni radio di supporto all’assenza a velivoli che si muovono a bassa quota a Los Angeles e più in generale sui cieli del sud della California. Sono loro gli ultimi a cercare (invano) di captare dei messaggi dall’elicottero caduto.

Prima però, alle 9.39, il pilota dell’elicottero chiede: “Possiamo iniziare a virare verso sud-est in direzione della 101?”. “Manovra approvata”, la risposta dalla torre di controllo del Van Nuys. “ State passando alle condizioni di volo previste dal protocollo VFR?”. “Sì, condizioni VFR, 457 metri da terra”. “Grazie, contattate pure Socal sulle loro frequenze per proseguire il vostro volo”. Peccato che quella comunicazione non arriverà mai.

Infatti alle 9.40 il primo contatto di identificazione lanciato da SoCal cade nel vuoto. La risposta non arriva e a quel punto le ragioni possono essere diverse: una scarsa ricettività del segnale radio combinata a un’altitudine troppo bassa rispetto al suolo, oppure l'impossibilità del pilota impegnato in altre operazioni più urgenti, ad esempio. Il messaggio lanciato alle 9.42 è ancora più insistente: “State seguendo la procedura codice 1200 (quella che viene utilizzata in tutti i casi di volo in modalità VFR), state richiedendo il monitoraggio del vostro percorso?”. Passa un minuto, ma non arriva la risposta: “Elicottero 72EX dove siete? Comunicate la vostra direzione”. A questo punto l’ultimo disperato messaggio alle 9.44: “State volando a una quota troppo bassa”. Un messaggio mai arrivato: dopo 40 secondi il contatto con l’elicottero è stato definitivamente perso.

Alle 9.46 lo schianto al suolo e la tragica morte delle nove persone a bordo sulle colline di Cabalasas, a nord di Los Angeles. L'elicottero ha tentato invano una rapida risalita negli ultimi secondi in cui il segnale del radar ha captato la sua posizione. La velocità di 285 km/h invece era quella in regola per rispettare il protocollo previsto dal volo VFR Speciale
