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NBA, Nicolò Melli a Sky: "Le statistiche? Mi interessa solo l'8° posto e il sogno playoff"

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Alza gli occhi al cielo divertito l'azzurro di base in Louisiana quando gli viene ricordata la statistica che lo vede come il miglior tiratore da tre di tutta la NBA dal via di questo 2020: "Primo, secondo o decimo non mi interessa: mi interessa solo portare il mio contributo e far vincere la squadra"

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La partita era quella da tutti attesa per vedere il primo scontro diretto tra LeBron James e Zion Williamson, ma per noi italiani la curiosità era anche quella di testare i progressi di Nik Melli in un periodo stagionale che sembra regalargli parecchie soddisfazioni (massimo in carriera appena eguagliato con 20 punti e 6/7 a segno da tre): "Abbiamo giocato bene - dice l'azzurro della gara dei suoi Pelicans contro i Lakers, persa solo nel finale - a far la differenza sono stati i dettagli ma è stata una bella battaglia di cui a mio avviso dobbiamo essere orgogliosi". I dettagli - a far la differnza - e poi le superstar, e a Los Angeles ne hanno due davvero speciali: "Loro hanno LeBron e Anthony Davis che sono davvero straordinari - riconosce Melli - per cui contro di loro è ovvio soffrire un po'. Noi però possiamo correggere i piccoli difetti di questa gara così settimana prossima - quando giocheremo di nuovo contro L.A., stavolta però davanti al nostro pubblico - magari possiamo portarla a casa". Rispetto al giocatore (e alla persona) vista a inizio stagione, è un Melli più sicuro e convinto, tanto in campo che fuori. Di lui si inizia a parlare anche oltreoceano, per l'ottimo fit di squadra accanto a Zion Williamson e anche per un primato particolare, quello di essere il miglior tiratore da tre della lega per percentuale dal 1 gennaio 2020: "Le mie statistiche sono importanti solo se contribuiscono al successo della squadra: poi se sono il primo, il secondo o il decimo non cambia nulla. Con Zion a stringere le difese avversarie e chiudere il campo ci sono più opportunità per tutti: non resta che buttar dentro la palla". A Melli, ora che sembra essersi ritagliato uno spazio nelle rotazioni di coach Gentry, interessa invece di più proteggere questo minutaggio guadagnato col sudore in palestra: "L'importante è restare in campo, avere minuti: si può sempre fare meglio ma sono contento: sia chiaro, ho detto contento, non appagato, e mai soddisfatto". Il futuro sempre sorridergli, ora: "Conta molto sviluppare la fiducia: poi te ne va dentro una, te ne van dentro due e allora tutto diventa più semplice. Il resto - conclude - lo fa il lavoro: quello fatto in palestra tutti i giorni alla fine paga, e forse ora qualcosa sto raccogliendo". 
 

[testo di Zeno Pisani | video di Sheyla Ornelas]