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1/30: Devonte’ Graham si candida al premio di MIP

FOCUS NBA
©Getty

Un giocatore per squadra, 30 nomi che - per un motivo o per l'altro - si sono messi in luce durante quest'anno o sono sempre più centrali per il successo delle proprie squadre, meritandosi un approfondimento sulla loro stagione. Come Devonte' Graham, la guardia al secondo anno degli Charlotte Hornets

Sua madre Dewanna, lo chiama con tutto l’amore che possono avere le madri, “il buffone, il clown della classe” ma quest’anno Devonte’ Graham ha messo chiaro che lui nella NBA scherza poco — e anzi, fa tremendamente sul serio. L’ex guardia di Kansas — 4 anni al college con la maglia dei Jayhawks e 4 titoli di stagione regolare della Big 12, 2 vittorie al torneo di conference e un’apparizione alla Final Four, nel 2018 — è entrato nella lega dalla porta secondaria, quella del secondo giro del Draft 2018. Lo ha scelto Atlanta alla n°34 per girarlo immediatamente a Charlotte in cambio di due seconde scelte (altrimenti farebbe coppia con Trae Young in maglia Hawks…) e dopo una prima stagione tra i professionisti che lo ha visto frequentare anche la G League (con i Greensboro Swarm, 13 partite a oltre 23 di media), Graham è letteralmente esploso in questa sua seconda annata. Quanto “esploso”? Basta dire che il suo nome viene — legittimamente — incluso tra quelli dei pretendenti al titolo di Most Improved Player NBA. Le cifre sono lì a dimostrarlo: gli assist (7.5 a sera) fanno di lui l’ottavo miglior passatore di tutta la lega, mentre i 18.2 punti che segna ogni sera lo rendono il giocatore che ha maggiormente migliorato la sua media punti dallo scorso anno a questo, un clamoroso +13.5. Dietro di lui Trae Young (+10.5), il suo compagno agli Hornets Terry Rozier (+9.0), Shai Gilgeous-Alexander (+8.5) o addirittura Luka Doncic (+7.5, va detto che lui e Young in particolare partivano da livelli già molto alti). Offensivamente la sua arma principale è il tiro da tre punti, conclusione che realizza con il 37.3% su oltre 9 tentativi a sera: in questa stagione ha già superato le 200 triple segnate (218 per l’esattezza), il quinto giocatore a tagliare questo traguardo a cui erano arrivati prima di lui solo Harden, Hield, Robinson e Lillard (dopo ci sono riusciti Trae Young e Davis Bertans). Una precisione dalla lunga distanza riconosciuta anche dalla lega, che lo ha invitato a Chicago per prendere parte alla gara del tiro da tre durante l’ultimo All-Star Weekend (Graham è però stato eliminato al primo turno, facendo segnare solo 18 punti).

Minuti & tocchi: quanto è centrale Graham per gli Hornets

A Chicago però la guardia degli Hornets non si è limitato a esibirsi il sabato, ma è stato in campo anche il venerdì nel Rising Star (e lì sì che il suo tiro da tre ha funzionato: tutti dall’arco i suoi 9 punti nella partita). Una convocazione che conferma il suo status tra i migliori talenti della nuova generazione, anche se Graham ha già 25 anni compiuti ed è quindi da considerarsi un giocatore più maturo di molti altri. Che insieme a Terry Rozier — il pezzo più pregiato ottenuto dai Boston Celtics in cambio di Kemba Walker — sia lui oggi l’uomo chiave di Charlotte è testimoniato anche dalla centralità di Graham nella manovra di coach Borrego: il n°4 degli Hornets resta in campo oltre 35 minuti a sera (è al 12° posto nella NBA per media minuti giocati) e in tutta la lega ci sono soltanto quattro giocatori — Nikola Jokic, Luka Doncic, LeBron James e Ben Simmons — che toccano maggiormente il pallone durante una partita (quasi 91 a sera i tocchi di palla di Graham). Prima che il coronavirus fermasse il campionato, Graham sembrava essere entrato nella fase migliore della sua stagione, come testimoniato dalle cifre che — nelle 5 partite disputate a marzo — lo hanno visto viaggiare oltre i 24 punti di media con percentuali al tiro vicine al 47% dal campo (rispetto al 38.2% stagionale), con un eccellente 44% (22/50) da tre punti.

Non solo tiri

Le ottime percentuali al tiro e la capacità di mettere punti a tabellone in maniera anche efficace (in ricezione-arresto-e-tiro produce 1.182 punti per possesso, il 16° miglior dato di tutta la lega) non devono far passare in secondo piano il fatto che Borrego ha chiesto a Graham di iniziare lui palla in mano la gran parte dei possessi offensivi di Charlotte per permettere a Terry Rozier di agire maggiormente off-ball, lontano dalla stessa. Lo testimonia il fatto che quasi il 47% dei possessi offensivi di Graham lo vedano coinvolto, da palleggiatore, in un pick and roll (con una buona efficacia offensiva, sfiora i 0.9 punti a possesso), così come l’ottimo rendimento in regia (tra i giocatori che giocano almeno 30 minuti a sera, è ottavo anche per percentuale di assist). Il tutto guadagnando quest’anno meno di un milione e mezzo di dollari, con Charlotte che ovviamente gli garantirà per il 2020-21 il terzo anno del contratto firmato da rookie (a 1.6 milioni) ma dovrà presto pensare a rinegoziare adeguatamente l’accordo con la guardia di Kansas. Per evitare che un altro talento, dopo Kemba Walker, scelga di abbandonare il North Carolina.