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NBA, Vieri, Belinelli e il mito Jordan: "Smontare quella squadra? Jerry Krause è pazzo"

NBA

Quasi interamente sui Chicago Bulls di Jordan [protagonisti della domenica speciale su Sky Sport NBA] la chiacchierata Instagram tra Bobo Vieri e Marco Belinelli, che diventa incandescente quando il bomber azzurro si scaglia contro l'ex GM dei Bulls: "Follia poter pensare di mandar via Jordan. Io vado da MJ e gli dico: 'Fino a quando vuoi giocare? 50 anni? Resti con noi fino a 50 anni!'"

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I convenevoli, tra Bobo Vieri e Marco Belinelli, sono durati davvero poco (il tempo di paragonare Miami a San Antonio, con la città della Florida netta vincente). Poi è bastato che l’ex attaccante della nazionale italiana dicesse: “Tutta America comunque parla di The Last Dance” (la serie disponibile su Netflix e a un prezzo vantaggioso per gli abbonati Sky che sottoscrivono l’offerta Intrattenimento Plus su Sky Q) per liberare un fiume in piena. “Non pensavo onestamente potesse venire una cosa così bella”, risponde immediatamente l’azzurro degli Spurs. Che nonostante il mito di Jordan lo conosca bene si dichiara sorpreso: “Che fosse forte, che fosse il migliore, si sapeva: ma la cosa impressionante è la mentalità che aveva. Ogni volta — che fosse allenamento, una partita normale o una finale — andava in campo cercando una motivazione per distruggere l’avversario. Io davvero credo che come Jordan non ci sia stato nessuno”, dice Belinelli. “Non sarà stato il più simpatico, non sarà stato quello con cui era più facile giocare, ma ti dico una cosa: mi sarebbe piaciuto essere in quello spogliatoio. Anche perché — ricorda “Beli” — io un anno ai Bulls l’ho fatto: mi sono allenato in quella palestra, la stessa palestra dove sai che ha giocato Michael Jordan, il Berto Center, vedi i banner con tutti i titoli vinti. È bellissimo, e ancora di più giocare allo United Center, dove vieni introdotto con la musica [di Sirius, degli Alan Parsons Project]. Io a San Antonio sto benissimo, ma Chicago è il massimo”, confessa l’azzurro.

“Rodman? Sono nella NBA da 12 anni: mai visto nessuno allenarsi ai rimbalzi”

Che poi, sempre prendendo spunto dalla serie di ESPN, ha parole di grande ammirazione anche per Dennis Rodman e per Phil Jackson. Dell’eccentrico e fenomenale giocatore dei Bulls del secondo threepeat a Belinelli ha colpito soprattutto una cosa: “Lui si allenava a rimbalzo in maniera incredibile, studiando e analizzando ogni traiettoria di tiro: mica è facile potersi immaginare dove possa rimbalzare un pallone”, spiega a Vieri. “Sono nella NBA da 12 anni e posso dirti che io non ho mai visto nessuno allenarsi a rimbalzo. Al tiro sì, tutti: ma a rimbalzo nessuno. E un giocatore come Rodman — un 4 fortissimo in difesa e sotto i tabelloni — era proprio quello che serviva ai Bulls”. Senza parlare del personaggio, che ancora a distanza di anni sorprende tanto Vieri quanto Belinelli: “Io la storia di Jordan che va a riprenderlo a Las Vegas e trova Carmen Electra in stanza la sapevo già, me l’avevano detta: ora che l’hanno raccontata diciamo che è diventata ufficiale”. Parole di ammirazione, da parte di entrambi, anche per coach Zen, Phil Jackson: “Grande gestore”, afferma Belinelli. “Perché un conto è qui a San Antonio — con tre superstar come Tim Duncan, Manu Ginobili e Tony Parker, che non hanno mai alzato la voce — ma a Chicago devi gestire gente come Rodman, Pippen e Jordan: non dev’essere proprio facile. “Il grande lavoro è fare squadra quando hai tra le mani quei talenti, e lo ha dimostrato anche con Shaq e Kobe ai Lakers”, conclude Vieri.

Vieri: “Krause non capisce un ca**o: con me MJ gioca fino a 50 anni”

Ma la conversazione tra i due campioni azzurri si infiamma quando Belinelli prova ad abbozzare una tiepida difesa di Jerry Krause: “Dal punto di vista del business lui il suo l’ho ha fatto, e sei titoli NBA sono lì a dimostrarlo”. Di parere completamente opposto Bobo Vieri, che incalza la guardia degli Spurs: “Ho capito ma Beli, tu sai quanto è difficile vincere nella NBA: vinci [con la seconda squadra del threepeat, ndr] tre titoli in fila e smonti il roster?!? Tu sei matto! Io vado da Jordan e gli dico: ‘Fino a quando giochi? 50 anni? Perfetto: stai con noi fino a 50 anni!’. Non scherziamo: Krause non capisce un ca**o. Quella squadra non devi mai smantellarla e non devi mai neppure pensare di mandar via Jordan: è follia. Se io sono il presidente dico a Krause di levarsi dalle scatole, e in fretta”.

Toni Kukoc e la NBA di oggi

Le ultime riflessioni di Belinelli nella chiacchierata Instagram con Bobo Vieri sono per un campione di quegli anni (Toni Kukoc) e per quelli di oggi. “L’unica cosa che non mi è piaciuta tanto è il ruolo dato a Kukoc”, afferma l’azzurro. “Non è neppure nella foto copertina della serie, dove ci sono Jordan, Pippen, Rodman, Phil Jackson e Steve Kerr. Si meritava di più, è stato un giocatore fenomenale, davvero un campione, come avevamo già visto noi a Treviso”. La chiusura invece per una riflessione sul diverso tipo di pallacanestro giocata oggi rispetto a quella degli anni ’90: “Steph Curry e James Harden sono giocatori fenomenali, ma in quegli anni lì Rodman gli avrebbe spezzato un braccio: contro quelle difese non si tirava. Adesso la pallacanestro è molto più ‘soft’ rispetto a una volta: a prendere le botte che dispensavano le difese di Detroit e New York oggi i giocatori starebbero fuori una settimana”.