NBA, Avery Bradley vince il titolo da casa e avrà il suo anello: "Sono parte dei Lakers"
LA CURIOSITÀTra le tante storie del titolo dei Los Angeles Lakers c’è anche quella di Avery Bradley, titolare per tutta la regular season ma rimasto fuori dalla bolla di Orlando per i problemi respiratori del figlio Liam. "Ho visto tutte le partite, mi sento parte della squadra e Rob Pelinka è stato il primo a chiamarmi" ha detto a ESPN. Anche lui riceverà l’anello di campione NBA
In un’epoca in cui il lavoro da casa è diventato parte delle abitudini di tutti, può capitare anche di vincere un anello NBA direttamente dal proprio divano. È quello che è capitato a Avery Bradley, che ha festeggiato la vittoria del titolo dei suoi Los Angeles Lakers dal salotto della sua casa in Texas, dove è rimasto insieme alla moglie e ai tre figli (tutti rigorosamente vestiti di gialloviola) durante la cavalcata dei suoi compagni nella bolla di Orlando. “Siamo impazziti tutti quando abbiamo vinto” ha raccontato a ESPN dopo il successo in gara-6 sui Miami Heat. Bradley, come è noto, a giugno ha deciso di non partecipare alla ripartenza della stagione per i problemi respiratori del figlio Liam, 7 anni, che gli avrebbero con ogni probabilità impedito l’accesso alla bolla di Disney World all'apertura per le famiglie dei giocatori. “Ovviamente è stato difficile non essere lì con loro, ma sin dall’inizio sono stato in pace con la mia scelta” ha spiegato. Questo non significa però che non abbia partecipato anche da casa, scrivendo sulla chat di gruppo dei Lakers (che include anche DeMarcus Cousins, seppur non formalmente sotto contratto con i gialloviola) e sentendosi con tutti i suoi compagni e assistenti allenatori tramite Facetime, condividendo anche una conversazione con il GM Rob Pelinka. “Ci ha tenuto a farmi sapere che ero parte del successo. È stata una stagione lunghissima e bellissima, me abbiamo attraversate tante. Vincere è stato stupendo, glielo si leggeva in faccia”.
I messaggi sulle chat di gruppo e la promessa di Pelinka
Bradley, che è partito titolare in 44 delle 49 gare disputate quest’anno in regular season, ha seguito tutte le partite giocate dai suoi compagni (“Sono pur sempre un Lakers”) ed è rimasto in contatto con Pelinka prima delle gare-1 di ogni serie, oltre che mandare messaggi di incoraggiamento ai compagni sul gruppo o congratularsi singolarmente dopo una prestazione particolarmente ispirata. Quella da 34 punti di Anthony Davis in gara-1 delle Finals, in particolare, lo ha lasciato a bocca aperta (“Mai visto una partita del genere” gli ha scritto), ma anche quelli presenti a Orlando lo hanno fatto sentire coinvolto, tanto che Pelinka ha già confermato che riceverà l’anello di campione NBA. “Uno spende tutta la sua carriera per arrivare al titolo: sapere di esserne stato parte, anche se non ero fisicamente lì, rimane comunque una sensazione bellissima”.