Mercato NBA, Lou Williams può essere ceduto, ma dove può andare?
MERCATO NBAI cambiamenti in casa L.A. Clippers potrebbero non essere conclusi. Dopo l’addio a Montrezl Harrell, anche il suo partner di pick and roll Lou Williams potrebbe presto fare le valigie, come si aspettano molti dirigenti avversari che hanno parlato con Marc Stein dei New York Times. Al suo ultimo anno di contratto, il 34enne potrebbe cambiare di nuovo squadra
L’eliminazione subita per mano dei Denver Nuggets ha lasciato strascichi enormi negli L.A. Clippers, che hanno deciso di cambiare molto durante questa off-season. Kawhi Leonard e Paul George sono ancora al loro posto, ma Doc Rivers ha fatto le valigie in direzione Philadelphia (sostituito da Tyronn Lue) e Montrezl Harrell ha cambiato sponda di L.A., così come JaMychal Green (andato a Denver) e Landry Shamet (scambiato con Brooklyn). Ai Clippers sono così arrivati Serge Ibaka e Luke Kennard, ma potrebbero esserci ulteriori cambiamenti: secondo quanto riportato da Marc Stein del New York Times, numerosi dirigenti avversari si aspettano che i Clippers scambino Lou Williams per creare un ambiente totalmente nuovo, dopo che la squadra dello scorso anno aveva avuto grossi problemi di chimica. Non a caso era stato proprio Williams a parlarne dopo la pesante eliminazione ai playoff: “Avevamo il talento per vincere, ma non la chimica — e si è visto. Tante volte il talento ci era bastato per risolvere i problemi in cui eravamo incorsi, ma stavolta la chimica ci ha traditi”.
Cosa può dare e non può dare Lou Williams
Lou Williams, 34 anni, è all’ultima stagione del suo triennale da 24 milioni di dollari firmato nel 2018. Con tre stagioni in fila da almeno 18 punti a partita in uscita dalla panchina, non dovrebbe essere difficile trovare una squadra che possa sfruttare la sua prolificità in uscita dalla panchina. Insieme ai punti arriverebbero però anche i problemi difensivi di un giocatore mai noto per la sua prestanza fisica né per l’interesse alla propria metà campo, difficoltà che vengono alimentate ancora di più una volta che si arriva ai playoff (dove anche la sua straordinaria capacità di subire falli e guadagnarsi viaggi in lunetta, a volte, è venuta meno). Resta comunque un tre volte Sesto Uomo dell’anno e un giocatore in grado di tenere in piedi una panchina da solo: chi lo vuole, deve solo fare una chiamata dalle parti di Los Angeles.