NBA, risultati della notte: Kevin Durant show contro Indiana, Houston sorprende i Bucks
Il miglior Kevin Durant dell’anno chiude con 42 punti e 10 assist nel successo Nets a Indianapolis, sono 50 i punti realizzati (con 11 assist) da Kevin Porter Jr. che trascina Houston contro Milwaukee - preoccupata dall’infortunio alla caviglia di Giannis Antetokounmpo dopo 46 secondi di gara. Steph Curry ne segna 37, ma a vincere sono i T’Wolves, Denver batte Toronto e avvicina il 3° posto a Ovest. Dallas vince senza Doncic a Detroit - 42 punti per Tim Hardaway Jr. - tutto facile per New Orleans contro OKC
INDIANA PACERS-BROOKLYN NETS 113-130 | “Cosa posso dire? Ho il lusso e la fortuna di essere l’allenatore di Kevin Durant”: sono queste le prime parole a fine partita di coach Steve Nash, entusiasta come tutto il resto della squadra per la super prestazione di KD, decisivo in un terzo quarto da 45 punti segnati di squadra che permette a Brooklyn di consolidare il vantaggio contro Indiana e di portare a casa un successo per restare in vetta a Est (con una gara e mezza di margine su Philadelphia), nonostante le assenze di Kyrie Irving e James Harden
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Durant infatti gioca la miglior partita della sua stagione, segnando 22 punti nella terza frazione e sfruttando al meglio i continui raddoppi con cui la difesa dei Pacers ha provato invano a limitarlo: alla sirena finale sono 42 punti con 16/24 al tiro, a cui il n°7 dei Nets aggiunge 10 assist - primo giocatore dei Nets dal 1980 a oggi con 40+ punti, 10+ assist e almeno il 65% al tiro. Ottima prestazione anche di Alize Johnson in uscita dalla panchina: 20 punti e 21 rimbalzi per il giocatore scelto dai Pacers nel 2018 e rilanciato dai Nets nelle ultime settimane
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Il grande ex di giornata però era un altro: Caris LeVert, autore di 12 punti nel primo quarto per provare a tenere a galla una squadra che - ancora senza Domantas Sabonis - sprofonda sul 11-19 in casa e che rischia di chiudere per la seconda volta nell’ultimo decennio con un record inferiore al 50%. Per LeVert sono 36 punti con 14/24 al tiro, 5/9 dall’arco, 4 rimbalzi e 5 assist, con i Pacers preoccupati per l’infortunio alla coscia che ha costretto Malcolm Brogdon a lasciare il campo nel secondo quarto (12 minuti, 0/5 al tiro, un solo punto a referto)
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HOUSTON ROCKETS-MILWAUKEE BUCKS 143-136 | Vittoria a sorpresa dei Rockets che interrompono una striscia di 5 sconfitte e rimontano ben 17 lunghezze di svantaggio ai Bucks, in un match in cui Milwaukee prova invano a scappare via nel primo quarto. Gli ospiti infatti perdono per strada Giannis Antetokounmpo causa infortunio e concedono ben 143 punti ai Rockets in una partita da 54% dall’arco per i texani (25/46), che restano avanti nel punteggio e in controllo per tutto il quarto periodo
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Il volto e il protagonista della sfida è Kevin Porter Jr. - scatenato in una gara da massimo in carriera chiusa con 50 punti e 11 assist a referto, unico giocatore insieme a Harden nella storia dei Rockets a chiudere con cifre del genere. È il quarto più giovane di sempre a toccare quota 50 (davanti a lui Booker, James e Jennings), autore di 32 punti nel secondo quarto, a cui ne aggiunge 17 nell’ultima frazione - polverizzando il suo precedente record da 30 punti complessivi, in una serata da 16/26 dal campo e 9/15 dall’arco
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Non solo Porter Jr. per i Rockets che si godono anche un Christian Wood da 31 punti e 9 rimbalzi, abile a battagliare sotto canestro assieme al solito scatenato Kelly Olynyk - sempre più protagonista in questa ultima parte di regular season e autore di 24 punti, 13 rimbalzi e 4 assist in 39 minuti di gioco. Dalla panchina l’unico vero contributo in termini di punti arriva di DJ Wilson che ne segna 15, aggiungendo anche 12 rimbalzi alla sua prestazione
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La notizia più importante della sfida in casa Bucks è l’infortunio alla caviglia destra di Giannis Antetokounmpo: il match che per il n°34 greco dura 46 secondi, giusto il tempo di salire involontariamente sul piede di Kelly Olynyk e di crollare a terra dolorante, portato negli spogliatoi e assente per il resto della sfida a causa di una distorsione di cui si valuterà l’entità. La sua presenza in panchina e i suoi sorrisi nel corso della gara hanno lasciato immaginare che si possa sperare per il meglio, ma la sua partecipazione per le prossime gare è in dubbio
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Milwaukee, rimasta orfana senza il suo leader e MVP, prova ad aggrapparsi a un Bryn Forbes da massimo in carriera con i suoi 30 punti in 29 minuti in uscita dalla panchina: 11/17 dal campo, 6/10 dall’arco e la capacità di incidere a gara in corso che i Bucks non sono riusciti a sfruttare al meglio. Tra i titolari prove maiuscole a livello realizzativo anche per Khris Middleton - 33 punti e 8 assist con 5/10 dalla lunga distanza - e 29 con 10 assist di Jrue Holiday, che tuttavia non riescono a evitare la seconda sconfitta nelle ultime tre gare
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DETROIT PISTONS-DALLAS MAVERICKS 105-115 | Vittoria fondamentale in chiave playoff da parte dei Mavericks che, senza Luka Doncic, conquistano il quinto successo nelle ultime sei gare e conservano il 6° posto a Ovest battendo a domicilio i Pistons in un match deciso nel finale da un clamoroso Tim Hardaway Jr. - incontenibile per la difesa di Detroit, che non riesce ad avere la meglio nonostante i 20 punti a testa di Isaiah Stewart (che aggiunge anche 10 rimbalzi) e di Frank Jackson in uscita dalla panchina; quarta sconfitta nelle ultime 5 partite per i Pistons
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Nella sua serata perfetta al tiro, Tim Hardaway Jr. segna 17 punti in fila nel quarto periodo, portando così il suo bottino personale a quota 42 - massimo in carriera, a -3 da quello fatto registrare da suo padre in carriera in NBA (45 punti nel 1997). Il n°11 di Dallas tira 13/23 dal campo, 6/10 dall’arco, 10/10 ai liberi, aggiungendo anche 3 assist in un match in cui il secondo miglior realizzatore è Trey Burke ferma a quota 15 in uscita dalla panchina. Resta a guardare per 48 minuti invece Nicolò Melli, che non mette piede in campo per scelta di coach Carlisle
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-GOLDEN STATE WARRIORS 126-114 | Tris di ventelli nel quarto successo casalingo in fila per Minnesota, che prova a chiudere al meglio una stagione costellata da sconfitte e infortuni: Ricky Rubio segna 26 punti, con 6 rimbalzi e 6 assist, Anthony Edwards ne aggiunge 25, mentre sono 22 con 11 rimbalzi e 7 assist per Karl Anthony Towns, nonostante la serata non perfetta al tiro da 6/18 complessivo. Fondamentale nel successo T’Wolves il 37-23 finale di parziale, frutto di ben 18 punti della prima scelta assoluta all’ultimo Draft
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Sconfitta pesante in chiave playoff per gli Warriors, nonostante Steph Curry le provi davvero tutte per tenere a galla i suoi: per il n°30 di Golden State sono 37 punti con 11/27 dal campo, 6/17 dall’arco, 6 rimbalzi e 8 assist. Buona parte dei suoi passaggi vincenti armano la mano di un Andrew Wiggins da 27 punti e 11/20 al tiro nella prima partita da avversario della sua carriera a Minneapolis. Peccato per gli Warriors che scivoli via però un successo che permette ai Pelicans di riavvicinarsi a tre partite di distanza dal play-in
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OKLAHOMA CITY THUNDER-NEW ORLEANS PELICANS 95-109 | Vincono infatti i Pelicans trascinati dal solito Zion Williamson da 27 punti con 12/24 al tiro, 8 rimbalzi e 6 assist, a cui si aggiungono i 24 punti di Brandon Ingram - il primo (e unico) dei titolari a trovare il fondo della retina dopo ben 17 errori di squadra dalla lunga distanza. New Orleans parte forte, tocca la doppia cifra di vantaggio già nel primo quarto e non si volta più indietro: una vittoria importante che tiene in vita le residue speranze playoff dei ragazzi di coach Van Gundy
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A Oklahoma City invece, così come chi si sveglia ogni mattina presto per scrivere i recap delle gare, non resta che fare il conto alla rovescia sperando che questa complicata - ma necessaria - regular season volga il prima possibile a conclusione. Alla sirena finale sono 17 punti per Lu Dort, 16 per Theo Maledon e 5 con 2/5 al tiro, ma conditi con ben 18 rimbalzi per Moses Brown - uno dei tanti giovani che i Thunder stanno sperimentato, cercando di capire su chi poter fare affidamento anche in futuro
DENVER NUGGETS-TORONTO RAPTORS 121-111 | La quarta vittoria in fila di Denver (l’ottava nelle ultime 9, dall’infortunio di Murray) arriva grazie a un parziale di 31-8 tra terzo e quarto quarto, che mette la gara in ghiaccio e permette a Nikola Jokic (19 punti e 11 rimbalzi per lui) di non dover più rimettere piede in campo nell’ultima frazione. Ancora una volta Michael Porter Jr. è superbo, con 23 punti ma sono ben sette i giocatori in doppia cifra per coach Michael Malone, compreso Austin Rivers dalla panchina
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Diversa la situazione in casa Raptors: terzo ko nelle ultime 4 per i canadesi, pur con 3/5 del quintetto base a quota 20 o più punti: ne segna 25 OG Anunoby, 20 a testa li aggiungono Khem Birch (con 8/10 dal campo) e Kyle Lowry (con 5 triple) ma la panchina produce soltanto 19 punti — contro i 38 di quella di Denver — e anche una serata con il 50% al tiro da tre (16/32) non è abbastanza per portare a casa la vittoria
Queste le classifiche della Eastern e della Western Conference a due settimane e mezzo dal termine della regular season