
NBA, risultati della notte: Lakers battuti anche dai Raptors, Simmons segna sulla sirena
Sesta sconfitta nelle ultime sette per i campioni in carica, battuti dai Raptors del duo Lowry-Siakam scivolando al 6° posto. Philadelphia vince a San Antonio dopo un tempo supplementare grazie al tap-in sulla sirena di Simmons, sensazionale duello tra Antetokounmpo (49 punti) e Durant (42) nell’NBA Sundays. Portland vince la quarta in fila a Boston, che perde Brown e Tatum per infortunio. Pesante ko di Dallas con Sacramento (espulso Doncic), Phoenix passa a OKC e torna prima. Miami vince lo spareggio con Charlotte

LOS ANGELES LAKERS-TORONTO RAPTORS 113-120 | Non fatevi ingannare dai soli 7 punti di distanza finali: la partita dal finire del secondo quarto in poi ha avuto un solo padrone ed è stata Toronto, capace di toccare anche il +21 nella terza frazione di gioco dopo essere stata sotto di 12 lunghezze a inizio gara. Una vittoria costruita soprattutto grazie a un secondo quarto da 40-21, travolgendo i campioni in carica nonostante le assenze di VanVleet, Anunoby, Trent e Boucher e arrivando da Salt Lake City in back-to-back
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Chissà come sarebbe andata la stagione dei Lakers se alla deadline del mercato fossero riusciti a prendere Kyle Lowry. Di sicuro il playmaker dei Raptors si è impegnato molto per farsi rimpiangere, sfoderando il suo massimo stagionale da 37 punti e 11 assist con 12/20 al tiro di cui 8/13 dalla lunga distanza, tenendo a bada il tentativo di rimonta dei Lakers arrivati a -10 in apertura di ultimo quarto. Una prestazione da vero campione, anche se tra un paio di settimane la sua stagione (e la sua avventura ai Raptors) potrebbe essere finita
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Ancora meglio di lui ha fatto Pascal Siakam in versione All-Star: 39 punti, 13 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi e 2 stoppate per “Spicy P”, che ha trovato una grande serata al tiro (15/26 di cui 4/8 da tre) per punire ripetutamente il frontcourt degli avversari, Anthony Davis compreso. In doppia cifra anche Deandre Bembry con 14 e Freddie Gillespie con 11 dalla panchina per una vittoria dei canadesi che ferma a tre il conto delle sconfitte in fila
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Sono invece sei nelle ultime sette i ko dei campioni in carica, a tratti apparsi irriconoscibili e privi di energia pur essendo reduci da un giorno di riposo in più degli avversari. Il migliore è stato Kyle Kuzma con 24 punti dalla panchina, mentre Anthony Davis ha faticato (12 punti con 5/16 al tiro) e LeBron James pur chiudendo a quota 19 è sembrato muoversi con molta circospezione, tornando negli spogliatoi a metà ultimo quarto per un riacutizzarsi del dolore alla caviglia destra — la stessa che lo ha costretto a saltare 20 partite

SAN ANTONIO SPURS-PHILADELPHIA 76ERS 111-113 OT | Si possono segnare appena 5 punti, prendere 6 rimbalzi e distribuire 5 assist risultando comunque decisivi? Sì, se ti chiami Ben Simmons: con un tap-in di furbizia dopo un errore di Joel Embiid, l’australiano dei Sixers è riuscito a decidere la vittoria dei suoi con un buzzer beater forse anticlimatico (non è stato nemmeno particolarmente festeggiato in campo), ma fondamentale per portare a casa la quarta vittoria consecutiva
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Come sempre accade il grosso del lavoro per i Sixers lo ha fatto Joel Embiid: 34 punti e 12 rimbalzi per il candidato MVP, seguito dai 22 di Seth Curry e i 14 di Dwight Howard per rimanere al primo posto nella Eastern Conference. Non una bella vittoria, ma una vittoria necessaria: le due squadre nel tempo supplementare hanno combinato per appena 10 punti e 3/11 al tiro, con i Sixers che hanno faticato anche contro un avversario falcidiato dalle assenze
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Gli Spurs infatti erano senza Dejounte Murray, Derrick White, DeMar DeRozan e Jakob Poeltl, a tutti gli effetti quattro titolari molto importanti. Ciò nonostante hanno combattuto fino alla fine rimontando 10 punti nel quarto finale, pur senza riuscire a evitare la terza sconfitta consecutiva. Si sono rivelati inutili i 23 punti di Lonnie Walker IV, così come i 19 di Keldon Johnson, i 18 di Rudy Gay e i 17 di Gorgui Dieng. Con questo ko i texani scivolano al decimo posto a Ovest

BOSTON CELTICS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 119-129 | Quarta vittoria in fila dei Blazers, che continuano da imbattuti la loro trasferta da sei partite consecutive e si rilanciano in classifica togliendosi (almeno temporaneamente) dal torneo play-in. Merito dei canestri nei momenti più opportuni da parte di CJ McCollum e soprattutto Carmelo Anthony, arrivati dopo che gli arbitri avevano tolto una schiacciata di Tristan Thompson per interferenza offensiva — un fischio molto contestato dai padroni di casa
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Con Damian Lillard in doppia doppia da 26 punti e 13 assist, il miglior realizzatore degli ospiti è stato McCollum, che ha segnato 10 dei suoi 33 punti nell’ultimo quarto. Bene anche Norman Powell con 23, mentre Anthony ha chiuso con 13 mettendo la firma su diversi canestri decisivi per tenere a bada il tentativo di rimonta dei Celtics, a cui questa volta non è riuscito di recuperare 33 punti come accaduto nell’ultima partita contro San Antonio
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Se i Blazers si sono tolti dal play-in, lo stesso non si può dire di Boston — sopravanzata in classifica da Miami. Non sono serviti i 33 punti di Jayson Tatum né una prestazione finalmente precisa di Evan Fournier (8/10 al tiro di cui 5/7 da tre per 21 punti), mentre Jaylen Brown ha faticato avendo bisogno di 22 tiri (6 a segno) per chiudere con 16 punti. Espulso Marcus Smart per un colpo proibito a Jusuf Nurkic lottando su un blocco
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Come se non bastasse la sconfitta, nell’ultimo minuto di gioco si è aggiunta anche la beffa del doppio infortunio di Jaylen Brown e Jayson Tatum. I due compagni di squadra si sono scontrati nel tentativo di difendere una rimessa, con Brown che ha inavvertitamente calpestato la gamba di Tatum: entrambi sono finiti fuori dal campo tenendosi la stessa zona della gamba destra, anche se tra i due quello che ha avuto la peggio sembra essere Brown — mentre Tatum si è detto ottimista che tutto possa andare per il meglio

MILWAUKEE BUCKS-BROOKLYN NETS 117-114 | Antipasto playoff nell’NBA Sundays tra Bucks e Nets, vinto da Milwaukee in volata dopo l'errore sulla sirena di uno straordinario Kevin Durant che sbaglia la tripla del pareggio. Brooklyn, avanti anche di 13 lunghezze nel primo quarto, si fa rimontare prima dell'intervallo lungo e lotta su entrambi i lati del campo in una partita in cui gli ospiti sfidano Giannis Antetokounmpo al tiro e ne pagano le conseguenze: a causa di questa sconfitta i Nets non riescono così a superare i Sixers in vetta alla Eastern Conference
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Alla sirena finale sono 49 punti per Giannis Antetokounmpo - massimo stagionale e terza miglior prestazione in carriera - raccolti accettando la sfida della difesa di Brooklyn che mette in marcatura su di lui DeAndre Jordan, lasciandogli spazio per il tiro: il n°34 dei Bucks risponde tentando 36 conclusioni (mai così tante per lui in NBA, il precedente record era 31) e trovando il fondo della retina in 21 occasioni, aggiungendo anche 8 rimbalzi, 4 assist e un mortifero 4/8 dall'arco. Una grande lezione e iniezione di fiducia anche in vista dei playoff
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Al resto pensano gli altri big dei Bucks: 26 punti con 11 rimbalzi e 6 assist per Khris Middleton, a cui si aggiungono i 18 con 7/16 al tiro di Jrue Holiday - fondamentale in difesa su Irving. Bryn Forbes è l'unico in doppia cifra in uscita dalla panchina (12 punti, 3/5 dall'arco), mentre Pat Connaughton gioca minuti importanti nel quarto periodo e segna l'unico canestro della sua gara nel momento decisivo: una tripla che permette a Milwaukee di restare avanti di due possessi e conquistare il quinto successo nelle ultime sette gare

Il rimpianto per Brooklyn è legato alle 16 palle perse (molte banali) e alla serata ondivaga al tiro di un Kyrie Irving da 20 punti con 8/21 dal campo. Letale invece Kevin Durant, sul parquet per 40 minuti e pienamente recuperato da infortuni e acciacchi vari: per KD sono 42 punti con 16/33 dal campo, 7/13 dall'arco, 10 rimbalzi e un paio di assist. L’highlight della partita però è la stoppata subita da Antetokounmpo - poi convertita in 3 punti da Irving - in un testa a testa stellare che potremo riassaporare di nuovo tra 48 ore e probabilmente anche ai playoff
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DALLAS MAVERICKS-SACRAMENTO KINGS 99-111 | Negli ultimi 15 giorni i Dallas Mavericks hanno giocato nove partite: sei le hanno vinte, ma le altre tre le hanno perse tutte contro i Sacramento Kings, vera e propria bestia nera di questa stagione. A punirli per l’ennesima volta sono stati i 27 punti di Buddy Hield (6 triple a segno) e i 23 con 9 rimbalzi del redivivo Marvin Bagley III, notoriamente scelto una posizione prima di Luka Doncic al Draft del 2018
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Già, Luka Doncic: dopo la sensazionale tripla doppia da 31+12+20 di ieri, lo sloveno si ferma “solo” a 30 punti con 6 rimbalzi e 6 assist tirando 1/7 da tre, seguito da soli altri tre compagni in doppia cifra. Soprattutto, però, dimostra per l’ennesima volta le sue difficoltà a contenere le emozioni, venendo espulso per doppio fallo tecnico — salendo a quota 15 in stagione, andando quindi a un fallo tecnico di distanza dalla sospensione automatica per una partita. “Non succederà, state tranquilli” ha detto dopo la gara
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OKLAHOMA CITY THUNDER-PHOENIX SUNS 120-123 | Dopo i 152 punti subiti la sera prima contro Indiana, stavolta OKC contiene lo scarto dagli avversari a soli 3 punti, provando a riaprire la partita con un parziale di 17-4 ma venendo comunque tenuti a bada dalla miglior squadra della Western Conference. Per i padroni di casa ci sono i 19 punti con 9 rimbalzi di Darius Bazley e i 18 di Theo Maledon, che non sono comunque riusciti a impedire la ventesima sconfitta nelle ultime 22 partite giocate
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L’ex di serata Chris Paul ha chiuso in doppia doppia con 18 punti e 11 assist, seguito dai 18+10 di Torrey Craig per sostenere lo sforzo offensivo di Devin Booker, autore di 32 punti equamente divisi da primo e secondo tempo. Decisivo anche un challenge usato dalla panchina dei Suns a 16 secondi dalla fine per cambiare un fallo fischiato su Lu Dort per convertirlo in una palla a due, vinta da Phoenix chiudendo i conti dalla lunetta con Mikal Bridges. “Non è stato bello, ma abbiamo vinto e andiamo avanti” ha detto CP3 con grande pragmatismo
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CHARLOTTE HORNETS-MIAMI HEAT 111-121 | Serata particolarmente favorevole ai Miami Heat, che non solo si prendono il sesto posto solitario approfittando del ko di Boston ma mettono anche tre gare e mezzo di distanza dall’ottavo posto superando gli Charlotte Hornets, pur non avendo il tie-breaker nei loro confronti. Il quarto successo nelle ultime cinque gare porta la firma di diversi protagonisti, a partire dai 20+10 di Bam Adebayo ai 18+8+8 di Jimmy Butler passando per i 19 di Kendrick Nunn e i 18 di Goran Dragic
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Tentativo di aggancio al sesto posto fallito per gli Hornets, che dovranno guadagnarsi il pass per i playoff affrontando il torneo play-in tra qualche settimana. PJ Washington è ì il migliore dei suoi con 21 punti e 9/13 al tiro, mentre LaMelo Ball alla seconda partita dopo l’infortunio ha continuato a sembrare perfettamente a suo agio con 14 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, con alcune giocate sensazionali per tenersi il premio di Rookie dell’Anno

HOUSTON ROCKETS-NEW YORK KNICKS 97-122 | Esattamente come a Steph Curry ieri, anche a Julius Randle bastano appena tre quarti per andare sopra quota 30 punti e guidare i Knicks a una facile vittoria, l’undicesima nelle ultime 12 partite disputate. Quindici dei suoi 31 punti sono arrivati dopo l’intervallo, rimanendo seduto per tutta l’ultima frazione di gioco meritandosi i cori di “MVP” da alcuni tifosi blu-arancio presenti al Toyota Center
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Settima sconfitta nelle ultime otto per i texani, che in più di un’occasione hanno provato a riavvicinarsi venendo puntualmente cacciati indietro dalle giocate di Randle, di Derrick Rose (24 punti con 8/11 e 4/5 da tre) e di RJ Barrett (21 con 7 rimbalzi e 5 assist). Sono quattro i giocatori in doppia cifra per i padroni di casa, con 19 di Christian Wood e 17 di Kelly Olynyk per accompagnare i 14+6+6 di Kevin Porter Jr. e i 13 di Kenyon Martin Jr.
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Questa la situazione in classifica dopo le partite della notte
EST E OVEST: LA CORSA AL PLAY-IN AGGIORNATA