NBA Sundays: i Knicks battono i Clippers e consolidano il 4° posto a Est
NBA SUNDAYSSuccesso sofferto e meritato da parte dei Knicks che vincono a Los Angeles contro un avversario complicato come i Clippers, avvicinando così l’aritmetica certezza di partecipare ai playoff senza passare dal play-in: merito dei 25 punti e 8 assist di un sontuoso Derrick Rose e ai canestri in volata di Julius Randle. La squadra di Los Angeles non va oltre i 29 punti con 25 tiri di Kawhi Leonard
L.A. CLIPPERS-NEW YORK KNICKS 100-106 (IL TABELLINO)
Un super Derrick Rose nel primo tempo (19 punti e 6 assist prima dell’intervallo lungo, in un match da 25 e 8 complessivi) e una grande difesa nella ripresa, unita alla partita in altalena dei Clippers, regalano ai Knicks una vittoria importante per avvicinare un obiettivo non nel mirino a inizio anno: andare ai playoff senza passare dal play-in. Merito di un gruppo che lotta e che riesce a fare a meno per 45 minuti anche di Julius Randle a livello offensivo, tornato a segnare sul più bello e capace con tre zampate di chiudere i conti in un match per lui da 14 punti e 14 rimbalzi, raccolti con un modesto 7/19 al tiro. Bene invece Reggie Bullock, che Thibodeau tiene sul parquet per 45 minuti e che ne segna 24 con 5/12 dall’arco. Sostanza e voglia che manca invece ai Clippers, incapaci di andare oltre i 29 punti di Kawhi Leonard e 18 di Paul George, ennesima dimostrazione di come la squadra di Los Angeles sia condizionata alle volte da cali di tensione preoccupanti. Tra 10 giorni questi passaggi a vuoto non saranno più concessi.
Il racconto del primo tempo tra Clippers e Knicks
Due minuti e mezzo bastano e avanzano a Tom Thibodeau per infastidirsi e chiamare timeout dopo il pessimo avvio dei suoi Knicks: 0/5 dal campo e 8-0 Clippers, lenti nell’ingranare le marce a causa dell’orario, ma guidati da un Kawhi Leonard che sembra voler mettere in chiaro le cose sin dalla palla a due. Perché i Knicks sono una squadra da playoff? Perché sotto 10-0 non si scompongono, ma ripartono senza preoccuparsi di quanto fatto, cavalcando al meglio l’energia che arriva dalla panchina da un ispirato Derrick Rose. E così dopo 10 minuti è New York a costringere Tyronn Lue a chiamare timeout: 22-19 per gli ospiti. Le mani si riscaldano sul finire di primo quarto e nonostante un Paul George da due tiri e zero punti, i Clippers rimettono il naso avanti: 29-26 dopo 12 minuti.
Si ritorna in campo dopo il primo intervallo e tra le seconde linee a spiccare è ancora una volta Derrick Rose: 12 punti, 6/6 al tiro e 5 assist in 9 minuti, difficile trovare cifre migliori per raccontarne l’impatto sul match. Dopo un quarto d’ora però, i Knicks sono ancora sotto: 41-38. Basta dare spazio e tiri a Paul George per portare poi i losangelini ad accarezzare la doppia cifra di vantaggio: 12 punti, 5/8 al tiro in un amen che porta sul 47-38 i Clippers. New York ferma la gara, ma la sensazione è quella dell’inizio della fuga. La partita, nonostante l’energia al minimo e il ritmo controllato, è gradevole e permette così ai Knicks di piazzare la zampata nel finale, tenere il passo dei losangelini e chiudere avanti grazie a un Derrick Rose che a questo ritmo sa giocare da MVP. 56-54 Knicks all’intervallo lungo, con 19 punti e 9/10 al tiro di Rose da una parte e 27 punti in due della coppia George&Leonard dall’altra. Nonostante un Julius Randle da 4 punti in 19 minuti, New York viaggia con oltre il 52% dal campo: la risposta di squadra di un gruppo che vuole prendersi un successo contro una delle big della lega.
Il racconto del secondo tempo tra Clippers e Knicks
Il terzo quarto appare chiaramente una fase interlocutoria della sfida, in cui se trova ritmo una squadra, l’altra riesce a rispondere con discreta facilità: il risultato è gradevole, con New York che fa canestro tre volte dall’arco e rimette il naso avanti, portando in doppia cifra RJ Barrett (13 punti con 13 tiri) e Reggie Bullock da 16 punti e 6/12 dal campo - gli stessi realizzati dall’altra parte da Kawhi Leonard. I Clippers giocano in maniera piatta il terzo quarto, disattenti in difesa e troppo prevedibili in attacco: il risultato è che, se nel primo tempo erano riusciti a toccare il +10, ora sono i Knicks a prendersi la doppia cifra di vantaggio grazie a un Reggie Bullock che continua a colpire dall’arco. A un quarto d'ora dalla fine New York avanti sul 79-69. Serve un sussulto e i Clippers lo trovano negli ultimi due minuti prima dell’ultimo mini-intervallo, chiudendo con un 5-0 che cambia in parte l’inerzia della sfida. A 12 minuti dalla sirena finale, tutto è apparecchiato per regalarci un grande quarto quarto.
Quanta fatica che continua a fare l’attacco dei Clippers, che trova respiro soltanto grazie a 5 punti in fila di Nicolas Batum e approfittando del fatto che New York non brilla in fase offensiva e non riesce ad allungare come vorrebbe: un bel problema però tenere in corsa i losangelini, sotto di 5 lunghezze a 10 minuti dalla sirena. I Knicks dimostrano poi di avere forza anche quando la gara si fa complicata, quando un paio di giocate di Rondo segnano il passo e fanno saltare le marcature previste da Thibodeau. Servono due risposte in attacco per New York e Derrick Rose risponde presente: 94-85, +9 a 5 minuti e mezzo dalla fine. I Knicks dimostrano poi di avere forza anche quando la gara si fa complicata, quando un paio di giocate di Rondo segnano il passo e fanno saltare le marcature previste da Thibodeau. Servono due risposte in attacco per New York e Derrick Rose risponde presente: 94-85, +9 a 5 minuti e mezzo dalla sirena. A fare la differenza però sono le piccole cose fatte da Taj Gibson e dai giocatori come lui a spostare la gara in favore degli ospiti.