L'ex superstar di Philadelphia, Phoenix e Houston rimpiange i tempi in cui le squadre che generavano interesse erano tante e diverse, grazie al fatto che le superstar non correvano ad allearsi gli uni con gli altri. "Non amo qualsiasi tipo di superteam: sono della vecchia scuola", ammette l'attuale opinionista di TNT
Per adesso stanno dominando (una sola gara persa nelle prime 7 giocate ai playoff) e incantando (quasi 126 punti per 100 possessi, leader NBA), eppure i Brooklyn Nets formato "Big Three" (anche se ora Harden è fuori) non piacciono a tutti. Tra i non-tifosi si è arruolato anche l'ex MVP NBA e oggi commentatore tv Charles Barkley: "Non amo i superteam, non solo un loro tifoso", ha commentato "Sir" Charles. "Se vincono amen ma voglio che sia chiaro: io sto tifando contro di loro. Tifo sempre contro qualsiasi tipo di superteam. Faccio parte della vecchia scuola". Un'opinione quasi "generazionale" quella dell'ex giocatore di Sixers, Suns e Rockets, che nella sua lunga carriera NBA non è mai riuscito a mettersi al dito un anello di campione. "Ma anche se ai Sixers non abbiamo mai vinto un titolo, eravamo uno spettacolo che meritava di essere guardato. Lo stesso con i Knicks di quegli anni, o con i Pacers di Reggie Miller o con gli Atlanta Hawks di Dominique Wilkins: non volevi perderti una loro partita", sostiene Barkley, convinto che un interesse più diffuso e ripartito su varie squadre sia una situazione preferibile.
"Non credo che la creazione di queste super squadre faccia bene alla pallacanestro - conclude - e neppure a questi giocatori, tanti di loro giovanissimi, che finendo in queste squadre sentono addosso una pressione enorme: o si vince il titolo, oppure è sempre e solo un fallimento, e la loro vita allora è miserabile".