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NBA, Nerlens Noel fa causa all’agente Rich Paul: richiesti 58 milioni di dollari

il caso
©Getty

Il centro dei New York Knicks nel 2017 rifiutò un contratto da 70 milioni di dollari offerto dai Mavs dopo essere stato “adescato” dal noto agente amico di LeBron James: a detta di Noel, nei 4 anni successivi, Rich Paul non avrebbe fatto nulla per fargli firmare degli accordi soddisfacenti, causandogli una perdita complessiva di decine di milioni

Nerlens Noel, per diversi anni uno dei tanti giocatori NBA assistiti da Rich Paul - l’agente più influente dell’intera lega, responsabile degli accordi firmati negli ultimi anni da LeBron James, Anthony Davis e tanti altri campioni - ha fatto causa al suo ex collaboratore a seguito di quelle che vengono definite interferenze nel rapporto tra il centro dei Knicks e il suo ex agente Happy Walters, che rappresentava Noel sin dai tempi del Draft del 2013. La richiesta da parte del giocatore è di 58 milioni di dollari - la differenza che intercorre tra i 12 incassati da Noel nel quadriennio 2017-2021 e i 70 previsti dal contratto che avrebbe potuto sottoscrivere con i Mavericks prima dell’intervento di Paul. L’agente infatti, stando alla ricostruzione fatta dagli avvocati di Noel, avrebbe adescato il centro dei Knicks durante la festa di compleanno di Ben Simmons a Los Angeles nel 2017 - sottolineando come lui sarebbe potuto diventare un giocatore “da 100 milioni di dollari” e convincendolo così a mollare il suo agente, a passare con lui e a rinunciare al super contratto messo sul piatto da Dallas.

Una decisione scellerata in valore assoluto, ancora di più con il senno di poi: a causa di un infortunio nella stagione seguente (e non solo per quello), Noel ha visto scemare le sue quotazioni, passando da un contratto di 4 milioni per un anno a un biennale da 3.5 milioni complessivi. Cifre irrisorie dovute, sempre a detta dei legali del giocatore, anche alla mancata attività da parte di Paul - accusato di curare soltanto gli interessi di alcuni suoi assistiti e non di tutti, lasciando in secondo piano giocatori come lui, Norris Cole e Shabazz Mohammad; espressamente nominati nell’atto di citato presentato di fronte alla corte di Dallas. Dopo anni di cospicue perdite, nel gennaio 2021 Noel si è finalmente deciso a lasciare la Klutch Sports Group (citata in giudizio assieme all’agente) e di passare sotto la guida di George Langberg che, nel giro di una stagione ai Knicks, gli ha fatto ottenere un contratto triennale da 32 milioni di dollari. C’era davvero del dolo nella condotta di Rich Paul e della sua agenzia? Sono davvero imputabili a lui le perdite subite dal centro dei Knicks, che ha scelto in maniera libera di affidarsi alla sua guida? Soprattutto: perché ostacolare la carriera di Noel sarebbe stato nell'interesse dell'agente, visto che a lui spetta il 4% di ogni accordo firmato dai suoi assistiti? Domande di cui scopriremo la risposta nelle prossime settimane, quando si pronuncerà la corte texana.

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