NBA, emergenza Covid: rimandate le prime 2 gare stagionali, i Bulls non scendono in campo
NBACon il numero di giocatori entrati nel protocollo anti-Covid salito a 10, i Chicago Bulls diventano la prima squadra costretta a fermarsi (per volontà della lega stessa): rimandate quindi le prossime due partite, contro Detroit e Toronto. Una decisione presa in concerto anche con il dipartimento della salute pubblica della città dell'Illinois, per evitare possibili ulteriori contagi
Il numero di giocatori dei Bulls costretti a entrare nel protocollo anti-Covid predisposto dalla lega continuava a crescere - prima 5, poi 7, poi 8, ora 10 - e alla fine la NBA è dovuta intervenire: le prossime due gare di Chicago sono state rimandate, tanto quella in programma domani contro i Detroit Pistons che quella prevista giovedì contro Toronto. A suggerire una decisione in tale senso anche il dipartimento di salute pubblica della città di Chicago, che ha visto il numero di positivi e contagiati aumentare a ha temuto che lo svolgimento di un evento sportivo potesse contribuire a ulteriori contagi. Con 10 giocatori impossibilitati a scendere in campo (forse 9 se la guardia Coby White avesse recuperato in tempo), il numero minimo di 8 giocatori si sarebbe comunque potuto raggiungere ma la decisione della lega ha anticipato il problema, spingendosi a scopo cautelativo verso la sospensione delle due partite in oggetto.
Chicago - anche per via delle numerose assenze - ha perso (e sempre male, non andando mai oltre i 92 punti segnati) le ultime due gare, incassando un sonoro -23 da Cleveland e un ancor più pesante -26 da Miami). Una situazione limite che lo stesso centro dei Bulls, Nikola Vucevic, aveva voluto scherzosamente affrontare su Twitter lanciando ai Detroit Pistons una simpatica alternativa: "Che ne dite di un 3-vs-3?". Finirà per essere zero-vs-zero: martedì lo United Center rimarrà chiusa. Si tratta delle prime due gare rimandate dalla NBA in questa stagione 2021-22.