Mercato NBA, Lakers e non solo: il peggior contratto della stagione squadra per squadra
A poche settimane dalla conclusione del mercato delle trade, le squadre NBA fanno i conti con i contratti più ingombranti e che meno vantaggi hanno portato in termini di punti e di impatto sulla resa delle squadre in questi primi tre mesi di regular season: questi sono i nomi selezionati da Bleacher Report - uno per ogni franchigia, che sogna di liberarsene o di scambiarlo, provando così a cambiare l’andamento della stagione. Scopriamo insieme tutti i nomi, a partire da Danilo Gallinari e dai suoi Atlanta Hawks
Ruolo limitato in uscita dalla panchina, impatto rivedibile a livello offensivo e spesso sotto la sufficienza in difesa. Il tutto intervallato da infortuni, Covid e poca fiducia e continuità nell’utilizzo sul parquet - soprattutto a inizio stagione: il risultato è che Danilo Gallinari è marginale nelle rotazioni Hawks; situazione che non rispecchia il suo contratto e che potrebbe portare Atlanta a liberarsi di lui anche a costo di sacrificare qualche giovane talento
In molti si sarebbero attesi l'inserimento del super contratto di Horford in questa classifica, che a suo modo però da veterano è riuscito a ritagliarsi un ruolo in campo: Hernangomez però è riuscito a fare decisamente peggio - nonostante sia il sesto giocatore più pagato del roster: tira con il 18.5% dal campo e al momento sono più i falli commessi che i canestri realizzati. Un vero e proprio disastro
Sarà anche tornato a disposizione per le partite in trasferta e rimasto senza stipendio per tutte quelle non giocate in casa, ma il problema salariale per Brooklyn resta eccome: Irving occupa spazio e al suo posto la squadra di New York avrebbe potuto investire su ben altro, costretta invece a sottostare alla scelta no-vax del suo All-Star. A prescindere dalla convenienza di uno scambio, un bel problema da gestire
Il suo rendimento non è un problema, anzi: Hayward sta dimostrando di essere un ottimo role player. Il problema è che il suo contratto era pensato per un giocatore che puntava a diventare una superstar, ma sappiamo bene come sono andate le cose a causa del terribile infortunio subito all’esordio con Boston. Impossibile dunque non sottolineare che quei 30 milioni di dollari scarsi sono troppi
Bleacher Report sottolinea come nella stagione sorprendente dei Bulls ci siano anche delle zone d’ombra: Vucevic infatti sta tirando con la peggior percentuale dal campo della sua carriera dall’anno in cui è entrato in NBA, in corsa per diventare il primo centro degli ultimi cinque anni con almeno 400 tiri in stagione e una percentuale reale inferiore al 50%. Un problema offensivo che a Chicago sperano di risolvere e che non giustifica al momento un contratto da All-Star
Nel ruolo di giocatore che entra a dare una mano dalla panchina sta ritrovando efficacia e ritmo, oltre a disputare grandi match sfruttando al meglio anche le sue capacità di playmaking. Peccato che il suo contributo si limiti a neanche 22 minuti a partita: davvero troppo poco per tornare a giustificare uno stipendio stellare che i Cavaliers si portano dietro ormai da anni
Il lungo lettone sta trovando finalmente continuità a livello fisico dopo anni difficili, dimostrando di essere nettamente il secondo miglior talento a disposizione dei Mavericks dopo Luka Doncic: il problema però resta, perché il suo contratto è pesantissimo e non corrisponde al rendimento di una superstar - quella che l’All-Star sloveno spera tanto di avere al suo fianco il prima possibile per provare a vincere
Nel caso di Michael Porter Jr. è evidente che Bleacher Report abbia deciso di fare uno strappo alla regola, cambiando le modalità di selezione dei giocatori in questa classifica e pensando a quanto l’infortunio alla schiena possa influire sulla scelta di Denver di offrire un’estensione contrattuale da 172 milioni di dollari per cinque anni a un giocatore che rischia di avere una carriera a metà (o forse peggio) a causa di problemi fisici ormai cronici
C'è un motivo se le squadre NBA sono poco propense a dare il buyout a un giocatore, sperando di trovare sempre un modo per scambiarlo: perché, come nel caso dei Pistons, anche se Blake Griffin gioca al minimo salariale per Brooklyn, pesa per quasi 30 milioni sui bilanci di Detroit. Una bella spesa in questi mesi per una squadra che sta provando a ripartire da zero
Al netto del toccante momento dei giorni scorsi e del suo ritorno in campo, la questione salariale resta d'attualità: Klay Thompson costa quasi 38 milioni di dollari agli Warriors, che per due anni e mezzo non hanno potuto sfortunatamente schierarlo causa infortunio. Mettiamola così: il n°11 di Golden State dovrà fare davvero grandi cose sul parquet per far tornare i conti almeno in parte
Vi ricordate John Wall? Beh, nel suo caso la scelta del contratto più ingombrante è stata davvero semplice: oltre 44 milioni di dollari per non scendere mai in campo, in attesa che qualcuno provi a fare un'offerta per lui. La prossima stagione i milioni saranno 47: auguri ai Rockets.
Selezione ingenerosa da parte di Bleacher Report con la quale ci permettiamo di dissentire, nonostante LeVert si sia dimostrato un comprimario e poco più, in un gruppo che in questa stagione sta fortemente risentendo di un processo di regressione che andrebbe invertito con una trade e dando in generale una scossa al roster attraverso il mercato
Mettere il contratto di Kawhi Leonard - fuori causa infortunio da inizio anno - sarebbe stato in effetti troppo comodo, soprattutto quando Eric Bledsoe sta dimostrando di essere ben al di sotto a livello di resa rispetto ai 18 milioni incassati. Il ruolo in uscita dalla panchina gli sta permettendo di avere un minimo di impatto, ma non ha cambiato la sostanza - almeno secondo Bleacher Report
Il nome che tutti aspettavano in questa gallery: sì, Westbrook costa davvero troppo ai Lakers rispetto al contributo garantito in campo in questi primi mesi di regular season. Una cifra enorme per un giocatore che non è riuscito a dimostrarsi alternativo a LeBron James - costretto al momento a fare come sempre tutto da solo
Una squadra competitiva, giovane, con contratti bassi e in generale più che meritati da tutti i componenti del roster. Tanto che il contratto da segnalare è quello di Kris Dunn, tagliato a metà ottobre e che mai è sceso in campo con Memphis: un problema più che veniale in un roster che sta mostrando grande capacità e maturità nell'affrontare la stagione
Il suo rinnovo da 90 milioni di dollari è stato più che meritato per quanto fatto vedere negli anni scorsi, certo, ma il rendimento in questa stagione da parte di un tiratore che non fa canestro con la stessa frequenza è diventato un bel problema per gli Heat - di sicuro il peggior mix tra contratto intascato e resa sul parquet
Il suo contratto non è spropositato (nonostante la resa parzialmente in calo) e il suo impatto sui Bucks resta utile nel complesso a Milwaukee: è che i campioni in carica hanno tutti contratti che rispecchiano il rendimento dei giocatori e qualcuno in questa classifica doveva pur finirci...
Nel promettente gruppo messo in piedi dai T'Wolves in questa regular season, D'Angelo Russell è una voce fuori dal coro di sicuro per resa - non comparabile a quella dei due riferimenti Edwards e Towns - e soprattutto a livello di contratto: pagato da All-Star e con un impatto rivedibile su entrambi i lati del campo. Il suo è decisamente un accordo fuori scala
Nella terribile stagione dei Pelicans - alle prese con l'infortunio di Zion Williamson e non solo - c'è chi è riuscito a sorprendere in negativo: è Tomas Satoransky, diventato un giocatore terribile per efficienza, da 37% dal campo e 16% dall'arco. Un disastro nel disastro, per una squadra che continua a essere senza una guida
In casa Knicks quest'anno tra i titolari è davvero una bella lotta nell'assegnare lo stipendio più "immeritato", ma il francese - nonostante la recente prestazione dell'Epifania da 41 punti - è riuscito a battere la concorrenza: un acquisto estivo che al momento non ha permesso a New York di fare il salto di qualità sperato
I più distratti lo avranno dimenticato, ma Kemba Walker è passato da OKC prima di finire a New York - scambiato da Boston che ha preferito riprendersi Al Horford e il suo faraonico contratto pur di fare a meno di una point guard in fase discendente. Un super contratto che ha lasciato tracce a livello di salary cap in casa Thunder: anche nel loro caso, la scelta è obbligata visto che a libro paga compaiono quei 26.2 milioni di dollari
Che fine ha fatto Markelle Fultz? Tornerà in questa stagione dall'infortunio? Domande che restano senza risposta, ma che pongono il suo rinnovo contrattuale e il suo peso sul salary cap dei Magic come un bel dilemma da sciogliere: sarà stata la scelta giusta? Se si ragiona sull'impatto relativo a quest'anno è evidente che la risposta è negativa
Un contratto faraonico per un giocatore che fatica a essere un comprimario e che, giustamente, Daryl Morey vorrebbe scambiare insieme a Ben Simmons: una provocazione quella di Bleacher Report che non ha messo l'All-Star australiano in classifica, ma uno spunto di riflessione su quanto sia disfunzionale la gestione salariale dei Sixers
A prescindere dai problemi fisici e respiratori che ne stanno limitando la presenza sul parquet, McCollum secondo Bleacher Report è la "condanna" che accompagna Lillard ormai da troppo tempo: è lui che deve liberarsi di un giocatore del genere e con quel contratto per sperare di aggiungere nuovi armi a un roster al momento decisamente spuntato
La disamina nel suo caso è semplice da fare: ci si aspettava il salto di qualità da parte di un giocatore che ha tutte le carte in regola per diventare un All-Star. Il suo contratto è stato adeguato a quel tipo di standard, il suo rendimento no
Arrivato a San Antonio nella trade che ha portato DeRozan a Chicago, Aminu è stato subito scaricato dagli Spurs che tuttavia dovranno dargli oltre 10 milioni di dollari: con il senno di poi, l'ennesimo simbolo di rammarico per la situazione DeRozan e per essersi liberati troppo presto di un giocatore rivelatosi poi ancora un All-Star
Non sono tanti per un giocatore che ha dimostrato di poter fare la differenza uscendo dalla panchina, ma la domanda resta: è l'uomo adatto per dare una mano ai Jazz a gara in corso? È in quell'ottica che va letto una sua possibile messa in discussione
Il suo, come quello in precedenza di Duncan Robinson, è un caso di scuola molto semplice: sei un tiratore e vieni pagato tanto per fare canestro. Se non trovi il fondo della retina (34% dall'arco per Bertans) è un bel problema per te e soprattutto per la squadra che ha deciso di investire così tanto su di te