La famiglia NBA piange la scomparsa di Lusia Harris, unica donna nella storia ad essere scelta al Draft da una squadra NBA nel 1977, pur non giocando mai per i New Orleans Jazz che l’avevano selezionata al settimo giro. Soprannominata "The Queen of Basketball", è stata la prima donna di colore a entrare nella Hall of Fame nel 1992
Molto prima che la WNBA fosse anche solo una possibilità, una donna è andata vicina a calcare i campi della NBA. Non quelli femminili, bensì quelli maschili. Quella donna si chiamava Lusia Harris ed è scomparsa nella notte in maniera inattesa all’età di 66 anni nella sua casa in Mississippi. "Siamo profondamente rattristati nel comunicar che il nostro angelo, la nostra matriarca, sorella, madre, nonna, medagliata olimpica, The Queen of Basketball Lusia Harris è scomparsa oggi" ha detto la famiglia in un comunicato. "Gli ultimi mesi hanno dato alla signora Harris grande gioia, tra cui il matrimonio del suo figlio più giovane e il riconoscimento ricevuto dal recente documentario che ha portato attenzione mondiale alla sua storia". Il documentario, intitolato "The Queen of Basketball", è stato pubblicato lo scorso anno e ha raccontato la sua storia leggendaria. Harris è stata la prima e unica a essere scelta ufficialmente al Draft da una squadra NBA nel 1977, quando a chiamarla al settimo giro furono i New Orleans Jazz. Harris non fece mai neanche un provino per la franchigia della Louisiana perché al tempo era incinta, ma anche se la sua carriera NBA non si è mai concretizzata — come quella di Denise Long, che i San Francisco Warriors provarono a scegliere nel Draft del 1969 senza successo perché fermati dalla NBA — il suo impatto sulla pallacanestro è stato enorme, firmando i primi punti della storia del torneo olimpico femminile nel 1976, conquistando la medaglia d'argento. Dopo tre titoli universitari con Delta State University (109-6 il record nel suo periodo lì, con ineguagliati record individuali), è stata inserita nella Hall of Fame di Springfield nel 1992 (prima donna di colore a ricevere questo onore) e successivamente nella Women’s Hall of Fame nel 1999.