NBA, risultati della notte: dieci vittorie in fila per i Suns, perdono tutte le big

Non basta ai Lakers un primo tempo da 71 punti (massimo in stagione in una singola metà gara, chiusa con oltre il 70% al tiro di squadra) e un Malik Monk ispirato da 33 punti e 8/14 dall’arco, conditi con 10 rimbalzi. Sono suoi gli errori dalla lunga distanza nel finale che condanna i gialloviola, nonostante i 27 punti di Anthony Davis e i 20 con 12 assist e 7 rimbalzi di Russell Westbrook. I Lakers sprofondano così sul 24-27 di record al 9° posto a Ovest

CHARLOTTE HORNETS-L.A. CLIPPERS 90-115 | Vittoria rotonda e importante in trasferta dei Clippers che dominano nella ripresa, spazzano via gli Hornets dal parquet e vincono grazie ai 19 punti a testa di Brandon Boston Jr. e Reggie Jackson (che aggiunge anche 5 assist e le giocate decisive nel parziale che riporta gli ospiti sul 50% di vittorie). Gli Hornets si aggrappano ai 23 punti e 10 assist di LaMelo Ball, ma non riescono a evitare la terza sconfitta nelle ultime cinque, condannati dal contributo delle riserve: 62-21 il bilancio dei punti in favore dei Clippers

CHICAGO BULLS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 130-116 | Terza vittoria nelle ultime quattro per i Bulls che giocano una delle migliori prove offensive della stagione e chiudono con 130 punti e oltre il 55% al tiro a referto - merito dei 24 punti e 14 rimbalzi di Nikola Vucevic, imbeccato spesso e volentieri da un DeMar DeRozan che ne aggiunge 23 con 10 assist. Bene anche Zach LaVine (20 punti) e il rookie Ayo Dosunmu, abile direttore d’orchestra (11 assist) e decisivo per energia e dedizione anche a livello difensivo

Si fermano ancora invece i Blazers, decima forza a Ovest con due gare di vantaggio sui San Antonio Spurs e al terzo passo falso nelle ultime quattro. Non basta un ispirato Norman Powell da 22 punti e 5/6 dall’arco, a cui si unisce soltanto CJ McCollum che chiude con 29 punti e ben 23 conclusioni dal campo. Incide poco sotto canestro Jusuf Nurkic: 11 punti e soltanto 26 minuti sul parquet per lui 

DETROIT PISTONS-CLEVELAND CAVALIERS 115-105 | Passo falso inatteso dei Cavs, che forse tratti in inganno dal 15-0 di parziale con cui cominciano la partita, staccano le mani dal manubrio e si fanno sorprendere dai Pistons nel quarto periodo, perdendo solo per la seconda volta nelle ultime dieci partite. Non servono i 24 punti di Darius Garland e i 18 di Evan Mobley, complice un attacco che segna solo 6 punti negli ultimi 9 minuti di partita: "Abbiamo battuto i campioni in carica e abbiamo pensato di essere meglio di quello che siamo" ha detto Mobley

Si interrompe a quattro la striscia di sconfitte consecutive dei Pistons, che si godono la tripla doppia del loro gioiello più pregiato Cade Cunningham. La prima scelta assoluta dell’ultimo Draft guida i suoi con 19 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, ispirando i 31 punti di Saddiq Bey e i 19 di Frank Jackson dopo che nel primo tempo aveva chiuso senza punti e un pessimo 0/10 al tiro (6/21 alla fine). "Non posso essere prigioniero di quello che accade nel primo tempo, abbiamo fatto degli aggiustamenti e me lo sono lasciato alle spalle" ha detto dopo la gara

ORLANDO MAGIC-DALLAS MAVERICKS 110-108 | Anche i Mavs, arrivati da Dallas in back-to-back, si fanno sorprendere da una delle peggiori squadre della NBA, gli Orlando Magic capaci di vincere due partite in fila solo per la seconda volta in tutta la stagione. È il sottomano di Franz Wagner a 54 secondi dalla fine a spezzare la parità, con i texani incapaci di operare il controsorpasso con l’errore dall’arco di Maxi Kleber a pochi secondi dalla fine

Ai Mavs non è bastata la settima tripla doppia stagionale (43^ in carriera, raggiunto Fat Lever al 10° posto ogni epoca) di Luka Doncic, autore di 34 punti, 12 rimbalzi e 11 assist per dare una chance ai suoi. Dallas, priva di Porzingis alle prese con un infortunio al ginocchio, manda altri cinque giocatori in doppia cifra tra cui i 15 di Jalen Brunson e i 14 di Marquese Chriss, ma non riesce a opporsi ai sette giocatori in doppia cifra dei Magic con 19 di Chuma Okeke e 18 del rookie Wagner

MILWAUKEE BUCKS-DENVER NUGGETS 100-136 | Il risultato più sorprendente della notte non è tanto che i Nuggets abbiano vinto sul campo dei campioni in carica con quasi la squadra al completo, ma che abbiano rifilato loro ben 36 punti di scarto senza mai rischiare per tutto il secondo tempo. Nella sfida tra gli ultimi MVP della lega Giannis Antetokounmpo finisce con 29 punti (22 nel primo tempo), ma è Nikola Jokic a vincere il duello: "Sono stati significativamente migliori di noi" ha detto coach Budenholzer

Jokic, in particolare, "ci ha fatti a pezzi", come ammesso da Jrue Holiday. L’MVP in carica ha ispirato la fenomenale serata al tiro dei suoi (23/43 dall’arco, 53.5%) pareggiando il suo massimo stagionale con 15 assist, a cui ha aggiunto 18 punti e 9 rimbalzi in appena 28 minuti di gioco. Ad accompagnarlo ci sono i 24 punti di Aaron Gordon, i 18 di Monte Morris, i 15 di Will Barton, i 14 dell’ex Bryn Forbes e i 13 di Bones Hyland per la sesta vittoria nelle ultime sette gare, pareggiando il massimo stagionale per assist a quota 39

MINNESOTA TIMBERWOLVES-UTAH JAZZ 126-106 | Non è ormai più una sorpresa invece che i Jazz non riescano più a vincere, arrivati all’undicesima sconfitta nelle ultime 13 partite (di cui le ultime cinque in fila). Senza Mitchell, Gobert e coach Snyder, entrato nel protocollo anti-Covid, Utah perde anche Joe Ingles per un infortunio al ginocchio che potrebbe rivelarsi particolarmente grave, in attesa della risonanza magnetica. Agli ospiti non sono serviti i 23 punti di Bojan Bogdanovic e i 22 di Mike Conley

Tutt’altra storia invece per i giovani e rampanti Timberwolves, che si godono una delle migliori prestazioni stagionali di Karl-Anthony Towns. Il centro firma la sua prima tripla doppia ai 30 punti della carriera chiudendo con 31, 11 rimbalzi e 10 assist, segnando 10 dei 17 tiri tentati con 3/4 da tre e 8/9 ai liberi, accompagnato dai 22 dalla panchina di un perfetto Jaden McDaniels (9/9 al tiro con 3 triple a segno). Towns ha fatto la maggior parte dei suoi danni nel terzo quarto in cui ha segnato 16 punti in fila, aprendo in due la partita

PHOENIX SUNS-SAN ANTONIO SPURS 115-110 | Soffrono più del previsto i vice-campioni in carica dei Suns, che devono inventarsi un ultimo quarto da 36-19 per rimontare e battere dei combattivi Spurs. I texani infatti, nonostante le assenze pesanti di tre titolari come Murray, White e Poeltl, cominciano l’ultimo quarto avanti di 12 lunghezze grazie ai 24 punti di Doug McDermott e i 22 dalla panchina di Lonnie Walker, ma vengono travolti da un parziale di 14-0 e non riescono a rispondere

In un quintetto tutto in doppia cifra nonostante le assenze di Deandre Ayton e Jae Crowder, Chris Paul dirige l’orchestra sfiorando un’altra tripla doppia da 20 punti, 8 rimbalzi e 19 assist (massimo stagionale in NBA) in poco meno di 40 minuti di gioco, ispirando i 28 punti di Devin Booker e i 26 con 11/16 al tiro di Mikal Bridges. Per i Suns si tratta della decima vittoria consecutiva, salendo a 40 in stagione (a fronte di sole 9 sconfitte) e regalando a coach Monty Williams la certezza di un posto sulla panchina dell’All-Star Game per la prima volta