NBA, i risultati della notte: Westbrook salva i Lakers a Toronto, Embiid batte Doncic

BROOKLYN NETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 128-123 | I Nets soffrono, vanno sotto anche di 18 punti a inizio ripresa ma hai sempre una chance di vincere se dalla tua parte puoi contare su Kevin Durant. La quinta vittoria nelle ultime sei partite arriva nonostante i 25 punti di Josh Hart e i 24 di Brandon Williams per gli ospiti, incapaci di capitalizzare su un secondo quarto da 72% al tiro per 42 punti complessivi, venendo rimontati in un terzo quarto da 39-26 per gli avversari

Difficile per una squadra a corto di giocatori da rotazione NBA come i Blazers contenere un realizzatore del calibro di Kevin Durant, capace di segnare 38 punti con 11/15 al tiro e 14/15 ai liberi pur commettendo la bellezza di 8 delle 21 palle perse di squadra. Fondamentale anche il miglior Seth Curry da quando è arrivato ai Nets (27 punti con 7/11 da tre) e i 17 punti a testa realizzati da Andre Drummond e Bruce Brown, con Goran Dragic a ispirare tutti toccando la doppia cifra per assist

PHILADELPHIA 76ERS-DALLAS MAVERICKS 111-101 | Seconda vittoria in fila per i Sixers, che prendono il controllo del match nel secondo tempo e toccano anche il +20 nel quarto periodo, fermando una delle squadre più in forma della NBA. Merito soprattutto di una difesa capace di limitare Luka Doncic a 17 punti e 10 assist con 5/20 al tiro e 2/10 dalla lunga distanza, concedendo al massimo 24 punti al prodotto di Villanova Jalen Brunson, che ha segnato i primi 7 tiri tentati nella sua partita per guidare un quintetto tutto in doppia cifra

Pur essendo in dubbio a poche ore dalla palla a due, Joel Embiid è regolarmente sceso in campo (la sua 19^ partita consecutiva, terza striscia più lunga della carriera) e ha fatto quello che ha voluto chiudendo con 32 punti, 8 rimbalzi, 4 assist, 5 recuperi e 11/20 al tiro in poco meno di 34 minuti, ben sostenuto da un James Harden da 24 e 12 assist. Decisiva la difesa a zona dei Sixers per togliere ritmo agli avversari, trovando poi l’accelerazione decisiva a inizio ultimo quarto con Harden alla guida della panchina

ATLANTA HAWKS-MEMPHIS GRIZZLIES 120-105 | Vittoria wire-to-wire per gli Hawks contro un avversario di alto livello come i Grizzlies, che vedono interrompersi la loro striscia di quattro successi in fila nonostante i 29 punti di Ja Morant, uscito a inizio quarto periodo per un dolore al ginocchio. A rendere ancora più prezioso il successo degli Hawks sono le assenze di Trae Young (contusione al quadricipite) e John Collins (fuori per il resto della stagione), resistendo al tentativo di rimonta di Memphis nel finale

Con Young infortunato è stato Delon Wright a prenderne il posto in quintetto, rispondendo presente con un’ottima prestazione da 18 punti, 6 assist e 5 recuperi con 4/6 dalla lunga distanza. Ancora meglio di lui ha fatto Bogdan Bogdanovic, autore del suo massimo stagionale da 30 punti con 9/15 al tiro e 5 triple a segno su 6 tentativi in meno di 30 minuti per un successo importante in ottica classifica, tornando al 50% di vittorie e rimanendo avanti agli Hornets per il fattore campo al torneo play-in

Doppia cifra anche per Danilo Gallinari, che pur essendo in dubbio prima della partita per un problema ai bicipiti ha chiuso con 11 punti, 4 rimbalzi e 3 assist in poco meno di 30 minuti di gioco, pur tirando 4/12 dal campo e 1/3 da tre, con un solo viaggio in lunetta da 2/2. Bene anche Clint Capela con 18 punti e un semi-perfetto 9/10 al tiro e De’Andre Hunter con 14 punti, autore del canestro con fallo per ridare la doppia cifra di vantaggio ai suoi e spegnere il tentativo di rimonta dei Grizzlies

TORONTO RAPTORS-LOS ANGELES LAKERS 123-128 OT | Dire che Raptors-Lakers sia stata combattuta è un eufemismo: 16 parità e ben 24 avvicendamenti nella guida del punteggio illustrano bene l’andamento rapsodico della rivincita tra le due squadre, incontratesi quattro giorni fa a Los Angeles con la netta vittoria dei canadesi. Stavolta i gialloviola però si sono riscattati, trovando un insperato pareggio al termine dei regolamentari con il più inatteso dei protagonisti: Russell Westbrook

Come da personaggio, Westbrook ha fatto tutto e il contrario di tutto. A 27 secondi dalla fine con i suoi sotto di tre ha recuperato un rimbalzo offensivo e non ha più alzato la testa, prendendo a malapena lo spigolo del tabellone col suo tentativo da tre. Poi però è stato lui stesso a recuperare il pallone sull’ultima rimessa Raptors, facendosi tutto il campo e segnando la tripla del pareggio a 4 decimi dalla fine, suggellando così una tripla doppia da 22 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, la prima da quando è cominciato il 2022

A tutto il resto ci ha pensato un LeBron James che a Toronto si sente sempre a casa sin dai tempi dei Cavs: 36 punti, 9 rimbalzi e 7 assist con 15/26 al tiro e 2 triple a segno (entrambe negli ultimi minuti del quarto periodo) su 7 tentativi in poco meno di 45 minuti sul parquet, avvicinandosi a -20 dal secondo posto all-time di Karl Malone nella classifica marcatori. Importanti anche i 14 punti di Avery Bradley e i 17 di Wenyen Gabriel partito in quintetto per coach Vogel

Westbrook ha segnato la sua tripla rocambolesca in faccia a uno Scottie Barnes che non ha niente da rimproverarsi. Il rookie dei Raptors ha realizzato la sua miglior prestazione in carriera chiudendo con 31 punti, 17 rimbalzi e 6 assist con 14/21 al tiro, accompagnato da altri quattro compagni in doppia cifra (Trent Jr. 23, VanVleet 20, Achiuwa 18 e Siakam 17). Toronto perde così contatto dal sesto posto occupato da Cleveland, distante ora una partita piena

NEW YORK KNICKS-WASHINGTON WIZARDS 100-97 | Grazie ai 18 punti a testa di Julius Randle (autore anche di 17 rimbalzi) e RJ Barrett i Knicks resistono ai tentativi di rimonta degli Wizards, che falliscono la tripla del pareggio allo scadere con Kentavious Caldwell-Pope. Gli ospiti non riescono a evitare la sesta sconfitta consecutiva nonostante una difesa capace di tenere gli avversari al 34.4%, ma senza riuscire a completare una rimonta partita da -15. Per gli ospiti ci sono 18 punti dell’ex Kristaps Porzingis e altrettanti di Kyle Kuzma

MIAMI HEAT-OKLAHOMA CITY THUNDER 120-108 | Tutto facile per la capolista a Est, che piazza un parziale di 16-2 nel secondo quarto e prende definitivamente il controllo della partita spingendosi anche sul +29 nella ripresa. Tyler Herro supera uno spavento per un problema alla caviglia chiudendo con 26 punti, gli stessi realizzati dall’altra parte da Shai Gilgeous-Alexander che non è riuscito a evitare l’ottavo ko in fila dei suoi. Con Jimmy Butler ancora ai box, Miami ha anche 19 punti da Duncan Robinson e Bam Adebayo

HOUSTON ROCKETS-INDIANA PACERS 118-121 | Pur non avendo più niente da chiedere a questa stagione se non sconfitte in ottica Lottery del Draft, Rockets e Pacers danno vita a una sfida combattuta fino all’ultimo e decisa dal quarto periodo da 38-23 in favore degli ospiti. A guidare la squadra di coach Rick Carlisle sono i 25 punti di Malcolm Brogdon e i 23 di Goga Bitadze, autore anche di due canestri decisivi nell’ultimo minuto di gioco

I Rockets hanno avuto l’occasione per pareggiare ma il tiro di Kevin Porter Jr. non ha trovato il fondo della retina, a differenza di quello realizzato poco dopo per tornare a -1 ma venendo sempre ricacciati indietro dalla precisione di Buddy Hield dalla lunetta. Diventano quindi inutili le grandi cifre messe su da Christian Wood con 32 punti, 13 rimbalzi e 7 assist, dato che Houston ha perso la quarta partita in fila confermandosi come la squadra col peggior record della lega. "È deludente perché i ragazzi se la meritavano" ha detto coach Silas

SAN ANTONIO SPURS-NEW ORLEANS PELICANS 91-124 | Il 35-10 con cui si è concluso il primo quarto racconta bene che tipo di partita sia stata quella tra Spurs e Pelicans, che teoricamente avrebbe potuto riaprire i discorsi per il decimo posto a Ovest con una vittoria dei texani. A schiantarli subito è stato però Jonas Valanciunas da 16 punti e 12 rimbalzi insieme ai 20 punti realizzati da CJ McCollum, mettendo due gare e mezzo di distanza in classifica: sarà decisivo il prossimo incontro del 26 marzo per chiudere i discorsi

UTAH JAZZ-L.A. CLIPPERS 121-92 | La rivincita degli scorsi playoff dura a malapena un quarto e mezzo, il tempo necessario ai Jazz (privi di Donovan Mitchell e Bojan Bogdanovic) per piazzare un mega parziale da 30-4 e chiudere la pratica senza neanche sudare. Sono i 19 punti con 16 rimbalzi di Rudy Gobert a fare la differenza, trovando anche il massimo stagionale del rookie Jared Butler con 21 punti e 7 assist, uno che quando comincia la March Madness sa salire di livello

PHOENIX SUNS-CHICAGO BULLS 129-102 | Dura meno di un tempo anche la resistenza dei Bulls sul campo della miglior squadra della lega, sempre più vicina ad assicurarsi il fattore campo per tutti i playoff. I 28 punti di Devin Booker e i 20 con 12 rimbalzi di Deandre Ayton bastano e avanzano per avere ragione dei Bulls, a cui non servono i 19 punti di DeMar DeRozan e i 16 di Nikola Vucevic per evitare l’ennesima sconfitta contro una contender

SACRAMENTO KINGS-BOSTON CELTICS 97-126 | Seconda vittoria in fila per i Celtics nella loro trasferta a Ovest, superando senza affanni i Kings per rimanere in possesso del quarto posto a Est. Stavolta se non altro i Kings contengono i danni rispetto al clamoroso -53 subito a Boston a gennaio, pur concedendo 20 punti agli avversari dalle 12 palle perse commesse nel solo primo tempo. “Impossibile difendere uno svantaggio del genere, non possiamo giocare sempre in salita dall’inizio” ha detto un disperato coach Gentry

Sacramento subisce così la nona sconfitta nelle ultime 12 partite nonostante la doppia doppia da 30 punti e 20 rimbalzi di Domantas Sabonis, il cui arrivo alla deadline del mercato non ha invertito la rotta di una squadra destinata al 16° anno consecutivo lontano dai playoff. Indecifrabile la prestazione di Harrison Barnes, che in 24 minuti non ha segnato neanche un punto sbagliando le cinque conclusioni prese dal campo con un -29 di plus-minus che illustra le sue difficoltà meglio di ogni parola

Serata di assoluto dominio invece per Jayson Tatum e Jaylen Brown, entrambi sopra quota 30 (32 per il primo e 30 per il secondo) realizzandone 42 in coppia nel solo primo tempo, chiuso con un semi-perfetto 17/23 al tiro combinato e gustandosi il quarto periodo comodamente seduti in panchina, perché neanche un parziale di 14-0 dei padroni di casa nel terzo quarto è servito per riaprire una partita già decisa. Impossibile per i Kings pensare di vincere senza De’Aaron Fox, fermato da un infortunio alla mano

Questa la situazione nel torneo play-in e nei playoff se la stagione finisse oggi