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Mercato NBA, Brooklyn non vuole un rinnovo a lungo termine per Irving (e non parla con KD)

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©Getty

Il giocatore dei Nets ha sottolineato a fine stagione di voler restare a Brooklyn, ma la dirigenza di New York non sembra intenzionata a offrire un rinnovo a lungo termine - preoccupata dalla sua indole e dai frequenti infortuni di Irving. Nel frattempo, da quando è terminata l'avventura playoff dei Nets, nessuno si è messo in contatto con Durant

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Il prolungamento di contratto di Kyrie Irving resta all’ordine del giorno per Brooklyn, con i Nets che non hanno ancora ufficialmente avanzato nessuna proposta di estensione e con l’ex All-Star della squadra di New York che deve decidere entro il prossimo 29 giugno se accettare o meno la player option da 36.5 milioni di dollari prevista dal suo contratto. Le tensioni derivate dall’ultima regular season, dalla sua presenza part-time sul parquet legata alla scelta di non vaccinarsi (e non solo quello), pongono dei seri dubbi sull’affidabilità a lungo termine di un giocatore che vuole andare a caccia dell’ultimo ricco rinnovo della sua carriera. Stando a quanto riportato dal New York Daily News, la dirigenza di Brooklyn non sarebbe propensa a offrire a Irving un accordo a lungo termine - frenata anche dal cagionevole stato di salute del talento ex-Cavaliers, incline agli infortuni e che potrebbe impedire ai Nets di firmare altri importanti accordi con altri giocatori. Aggiungere per diverse stagioni un altro maxi stipendio oltre a quelli di Durant e Simmons infatti, vorrebbe dire condannarsi a dover scegliere poi soltanto veterani e giocatori da prendere al minimo salariale.

L’altra notizia che tiene banco poi in casa Nets è la mancata comunicazione tra Kevin Durant e la dirigenza di Brooklyn delle ultime settimane, come raccontato da Bleacher Report. Dopo l’eliminazione senza conquistare neanche un successo contro i Boston Celtics, i giocatori di Brooklyn sono partite per le vacanze, lasciando al front office l’onere di raccogliere i cocci di una stagione disastrosa dal punto di vista dei risultati, provando a mettere insieme un roster che riesca a essere competitivo. Una distanza quella tra KD e la dirigenza (normale per certi versi dopo l’inteso rapporto a cui i giocatori sono in parte “obbligati” nel corso della serrata stagione NBA) che potrebbe allargarsi nel caso in cui i Nets dovessero davvero rompere con Irving - amico di Durant e la principale ragione per cui il n°7 ha deciso di proseguire la sua carriera con Brooklyn. Il tutto senza parlare della intricata situazione Simmons: insomma, a New York ci sarà un bel po’ di lavoro da fare nelle prossime settimane.

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