Ha iniziato la carriera a San Antonio sotto coach Popovich e l'anno scorso è stato assistente di un suo discepolo, Ime Udoka, sulla panchina di Boston. Utah investe sulla gioventù di Will Hardy (solo 34 anni) e lo firma con un contratto per 5 stagioni, affidandogli il dopo Quin Snyder
Quella degli Utah Jazz, dopo l'addio di Quin Snyder, era l'unica panchina ancora vagante di tutta la NBA. Non più: i Jazz hanno deciso, scegliendo di affidarla a Will Hardy, nell'ultima stagione assistente di Ime Udoka ai Boston Celtics e come lui di scuola Spurs, cresciuto per anni con gli insegnamenti di coach Popovich. Hardy, solo 34 anni, diventa il più giovane allenatore della NBA e anche per questo l'accordo che i Jazz gli hanno proposto - secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski - è di 5 anni. Lo stesso tempo che Hardy ha trascorso in Texas a farsi le ossa ai San Antonio Spurs, entrando - come successo a tanti altri allenatori NBA prima di lui - in un ruolo di video coordinator e da lì scalando posizioni su posizioni fino a meritarsi una posizione al fianco di Gregg Popovich. L'anno scorso il salto ai Boston Celtics, quei Celtics a lungo casa di Danny Ainge oggi - forse non casualmente - in un ruolo importante nel front office degli Utah Jazz, che può contare su Justin Zanik come GM e che proprio in queste ore ha voluto aggiungere David Fizdale come primo assistente dello stesso Zanik (dopo 18 stagioni passate in panchina, in ruoli diversi).
Hardy, al suo primo anno ai Celtics da assistente di Udoka, è reduce dal viaggio alle finali NBA, perse contro i Golden State Warriors: un'esperienza sicuramente preziosa che ora il più giovane capo allenatore della lega porterà con sé a Salt Lake City.
