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NBA, DeRozan, un airball sulla sirena e il fantasma di Michael Jordan

NBA
©Getty

Ospite del podcast di Draymond Green, la guardia dei Bulls ha raccontato di come un errore nel finale alla quinta gara stagionale (contro i Knicks) abbia poi avuto un'influenza profonda su tutta la sua stagione. "Mi sono detto: mai più". Ha mantenuto la parola, segnando almeno tre canestri decisivi in tre vittorie dei suoi Bulls. Ispirato da un "fantasma" speciale

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Quando si indossa, da protagonisti, la maglia bianco-rosso-nera dei Chicago Bulls, il fantasma di Michael Jordan è qualcosa con cui vanno fatti i conti. È stato così per Derrick Rose ieri, è così per DeMar DeRozan oggi. Lo ha ammesso lui stesso, ospite del podcast di Draymond Green, raccontando un aneddoto davvero curioso. "Vuoi sapere la prima volta che ho sentito davvero il peso di giocare in quell'arena, con quella maglia addosso, sapendo che l'aveva indossata MJ?", ha chiesto DeRozan a Green. "Era la quinta gara della stagione, giochiamo contro i New York Knicks. Mi prendo il tiro della vittoria. Air ball". Può capitare a tutti, verrebbe da dire. Ma DeRozan non ci sta: "Ho sentito subito una sensazione strana, come se avessi mancato di rispetto a qualcuno, a qualcosa, a quell'aura magica che si respira allo United Center e a tutti i tifosi che negli anni sono stati abituati a vedere MJ segnare questi canestri allo scadere. Mi sono detto subito: non voglio che una cosa del genere mi succeda ancora. Mai più". 

E DeRozan è stato di parola, con se stesso e con i suoi tifosi: i suoi canestri decisivi hanno dato la vittoria ai Bulls tanto in casa, sul parquet dello United Center (contro Atlanta, il 24 febbraio) che lontano da Chicago (a Indianapolis e a Washington, in due serate consecutive, a cavallo del nuovo anno): "Era come se fosse stato il fantasma di Michael Jordan a spingermi a segnare quei canestri cadendo all'indietro, proprio come faceva lui". Perché Jordan oggi può anche star di casa a Charlotte, ma il suo spirito aleggia sempre allo United Center. 

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