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Mercato NBA, Miles Bridges vicino all'accordo per tornare a Charlotte, ma sarà sospeso

NBA
©Getty

Secondo quanto riportato da ESPN, Miles Bridges e gli Charlotte Hornets sarebbero vicini ad un accordo contrattuale per il ritorno in NBA del giocatore, rimasto free agent dopo il caso di violenza domestica che lo ha visto coinvolto in estate. Bridges in ogni caso dopo la firma sul contratto verrà sospeso dalla NBA per quanto accaduto, anche se non è chiaro quante partite dovrà saltare

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La carriera di Miles Bridges sembrava pronta al definitivo decollo, dopo una stagione 2021-22 a oltre 20 punti di media per gli Charlotte Hornets. A pochi giorni dall’apertura della free agency però la sua vita e la sua carriera sono cambiate: Bridges è stato arrestato per aver aggredito la sua fidanzata davanti ai due figli il 29 giugno scorso e da lì in poi è rimasto senza contratto, pur formalmente ancora restricted free agent con gli Hornets. Dopo che la sua vicenda giudiziaria si è conclusa con la non opposizione alle accuse di violenza domestica, ricevendo una sentenza di tre anni in libertà condizionata senza dover scontare tempo in carcere, ora pare che Bridges sia vicino ad un accordo per tornare a far parte degli Hornets. A riferirlo è Adrian Wojnarowski di ESPN, che sottolinea come ci sia "ottimismo affinché un accordo venga trovato nel prossimo futuro". Prima Bridges e gli Hornets troveranno un accordo, infatti, e prima comincerà a scontare la sospensione che inevitabilmente la NBA gli comminerà. Al momento l’investigazione della lega è ancora in corso e non è chiaro quante partite di sospensione gli verranno date: nel 2014 il giocatore di Charlotte Jeffery Taylor venne sospeso per 24 partite dopo un caso di violenza domestica, ma è possibile che a Bridges — che nel frattempo dovrà completare 52 settimane di terapia e di lezioni, oltre a 100 ore di servizio civile — ne venga comminata una più pesante, potenzialmente anche tenendolo fuori per il resto della stagione. Una situazione intricatissima — a molti non è piaciuto che la notizia sia uscita nel pomeriggio dell’anti-vigilia di Natale, quando in buona parte degli USA si viaggia verso casa per passare la vigilia con i propri parenti e l’attenzione sui media è minore — che pare possa essere vicina alla sua soluzione.