Gara controllata dall'inizio alla fine quella andata in scena a Parigi: Chicago gestisce quasi sempre un vantaggio in doppia cifra e respinge ogni tentativo di rimonta dei Pistons, che hanno 25 punti da Bogdanovic ma tirano con il 40% di squadra concedendo il 54% agli avversari. Lo spettacolo è assicurato dai 30 punti di LaVine, dai 26 di DeRozan e dai voli al ferro di Derrick Jones Jr.: la notte di Parigi appartiene ai Bulls
DETROIT PISTONS-CHICAGO BULLS 108-126 | IL TABELLINO
Dosunmu-LaVine-DeRozan-Williams-Vucevic i primi cinque in casa Bulls, i Pistons rispondono con Hayes-Ivey-Bogdanovic-Bey-Stewart, ma ad alzare idealmente la palla a due è Tony Parker, che a centro coinvolge Joakim Noah, ringrazia Adam Silver e dà il "bonsoir" al pubblico di Parigi (tra cui c'è anche Victor Wembanyama, seduto in prima fila dove siede anche Magic Johnson, uno che a Parigi ha giocato e vinto con i Lakers un McDonald's Open nel 1991). Partono meglio i Bulls, con un parziale di 9-2 segnato dai canestri di Vucevic e dalla prima schiacciata di DeRozan. È un primo quarto complicato quello dei Pistons, che tirano male dal campo (5/18 per soli 24 punti segnati) e chiudono sotto di 7 punti i primi dodici minuti parigini. Nel secondo quarto i rookie di Detroit provano a riportare i Pistons sotto (segna Duren, lo imita Ivey) ma Chicago recupera subito il controllo, che resta più o meno sempre in doppia cifra. Sono nove, infatti, i punti di vantaggio dei Bulls all'intervallo (65-56), con quattro giocatori già in doppia cifra, guidati dai 16 punti di DeRozan, stesso totale pareggiato dall'altra parte da Bojan Bogdanovic.
Il racconto del secondo tempo
La gara non si decide neppure nel terzo quarto: Chicago non riesce a chiuderla, Detroit non riesce a rifarsi sotto ma le difficoltà dei Pistons continuano a essere super evidenti, tanto in attacco (tirano sotto il 40%) che in difesa (concedono oltre il 54% dal campo ai Bulls). Prima degli ultimi dodici minuti di gioco è 93-79 per Chicago, che appaiono in controllo grazie ai 23 punti di LaVine e alla doppia doppia di Vucevic, già a quota 16 con 13 rimbalzi. Detroit prova a ripondere con una magia di Ivey ad alta quota, che scuote il ferro ma non i Pistons: Derrick Jones Jr. infatti gli risponde con la stessa moneta, volando in cielo per un paio di schiacciate e i Bulls mantengono il controllo senza troppi affanni. A guidare Chicago al successo è uno Zach LaVine che chiude a quota 30 punti, aiutato dai 26 di DeRozan: erano le due stelle più attese e non hanno deluso, mentre sicuramente deluso a fine serata sarà il ragazzo di "casa", Killian Hayes, unico francese in campo, forse tradito anche dall'emozione: solo 4 punti e 2/13 al tiro (con 0/6 da tre) e neppure i 25 di Bogdanovic possono evitare la 5^ sconfitta nelle ultime sei a Detroit. Le percentuali fotografano meglio di mille parole la gara: attorno al 54% quelle dei Bulls, solo il 40% quelle dei Pistons. E allora Parigi sorride ancora a Chicago, come già nel 1997 con la squadra di Michael Jordan.