NBA, gli (ex) All-Star che hanno deluso in questa stagione: la top-5 di Bleacher Report
Dovevano dimostrare di essere superstar, cambiare le sorti della nuova squadra nella quale sono arrivati da pochi mesi o far vedere di essere dei veterani ancora di talento e invece hanno deluso: sono questi i cinque giocatori che secondo Bleacher Report non sono riusciti in alcun modo a mantenere le aspettative risposte su di loro dalle franchigie e da tifosi che prevedevano ben altro
I dolori al ginocchio sinistro hanno condizionato la stagione di Kyle Lowry, compreso quanto visto sul parquet in queste ultime settimane: soltanto otto volte in campo negli ultimi due mesi, con 37 anni ormai alle porte e un apporto che a Miami speravano potesse essere ben diverso. Doveva dare agli Heat l’opportunità di fare lo scatto finale in termini di esperienze e competitività ed è diventato invece uno dei problemi da risolvere per la squadra della Florida: peccato
Avessimo stilato noi questa classifica, Trae Young sarebbe finito ben più in alto e forse al primo posto della lista delle delusioni: se si guarda alle statistiche di base la differenza non si nota più di tanto, ma è l’efficienza a essere crollata e la capacità di incidere nei momenti pesanti della gara. Non solo: difensivamente ha lacune troppo complicate da colmare per una rotazione come quella Hawks che deve arrangiarsi provando a limitare i danni. Spesso da soluzione è diventato problema
Manca all’appello nel suo caso soprattutto il tiro da tre punti: spuntato dalla lunga distanza e in generale apparso opaco in una regular season in cui Toronto sembra avere tutta l’intenzione di sacrificarlo e rilanciare la squadre che invece lo vede ancora saldamente al comando del quintetto Raptors. La sua non sarà stata di sicuro una stagione da All-Star, ma al tempo stesso i canadesi sanno bene che potrebbe bastare poco per accendere di nuovo le sue doti
Il fallimento di Ben Simmons viene definito da Bleacher Report come innegabile, genuino (che paradossalmente è il termine più duro), inequivocabile e deprimente: l’All-Star australiano è ormai lontano parente del giocatore d’impatto su entrambi i lati del campo visto fino al 2021, nonostante i soli 26 anni e una teorica carriera ancora tutta da mettere in mostra sul parquet. Cosa fare con lui? A Brooklyn, se potessero, vorrebbero liberarsene da subito
Il problema nel suo caso è che una stagione “decente”, “discreta”, non può essere sufficiente per un giocatore per il quale i T’Wolves hanno ipotecato il proprio futuro - investendo decine di milioni di dollari e tante scelte al Draft per convincerlo. Doveva essere il pezzo mancante di una squadra pronta, è diventato il difficile incastro di un gruppo che si è sgretolato nel giro di poche settimane - con la sola attenuate degli infortuni a lasciare un filo di speranza. Questo però non toglie la delusione: da Rudy Gobert a Minneapolis si aspettavano ben altro