Ai microfoni di Sky Sport Mitch Richmond ha fatto le sue previsioni sulla Western e sulla Eastern Conference alla vigilia dei playoff, dando le sue preferite per la finale. Il sei volte All-Star si è anche soffermato sui momenti di due squadre che hanno significato tanto per la sua carriera, Golden State con cui l’ha cominciata e i Los Angeles Lakers con cui l’ha finita
Tolta una parentesi quando aveva già scollinato la soglia dei 30 anni, Mitch Richmond nel corso della sua carriera ha sempre giocato in California. Ha cominciato per tre stagioni ai Golden State Warriors, vincendo il premio di Rookie dell’Anno nel 1989 insieme a Tim Hardaway e Chris Mullin i leggendari “Run TMC”; ha speso sette stagioni ai Sacramento Kings, con i quali è stato nominato per l’All-Star Game sei volte; e infine ha chiuso la sua carriera ai Los Angeles Lakers nel 2001-02, togliendosi la soddisfazione di vincere il titolo pur non avendo un ruolo di rilievo nella rotazione di Phil Jackson. Ora che tutte e tre le squadre della sua carriera sono in procinto di cominciare la post-season, la leggenda si è prestata ai microfoni di Sky Sport per rispondere alle domande su come vede la situazione ai playoff nelle due conference.
La situazione nella Western Conference
Come dimostra anche una classifica cortissima, la situazione a Ovest è la più ingarbugliata della lega: "Adesso come adesso bisogna capire se i Lakers finiranno per essere sani e pronti per i playoff, se Golden State potrà di nuovo contare su Andrew Wiggins, che dovrà avere almeno 3-4 partite di rodaggio per poter essere di nuovo se stesso" ha detto Richmond. "I Clippers sono ancora alle prese con degli infortuni, Phoenix sta cercando di assemblare il nuovo gruppo, ma credo che l'Ovest oggi sia alla portata di tutte queste squadre. Sacramento ad esempio ha impegnato i Lakers alla morte ogni volta che li hanno affrontati, e con i Clippers è lo stesso. Credo che il pronostico sia apertissimo: è davvero difficile scegliere una squadra ma non riesco a scommettere contro Golden State perché sembra che finalmente siano tutti sani e bisogna sempre batterli quattro volte nell'arco di una serie e credo sia molto difficile da fare”.
Gli Warriors di oggi e i suoi di ieri
Proprio su Golden State il sei volte All-Star si è soffermato in particolare: “La società ha avuto la capacità di tenere la squadra assieme. Hanno cambiato qualche componente, ma mantenere negli anni il nucleo di Klay [Thompson], Draymond [Green] e Steph [Curry] li ha portati a poter restare al vertice per tutti questi anni, perché quel gruppo non è mai stato smantellato. Torno sempre con la memoria a quando hanno diviso la mia squadra, quella dei "Run TMC": fossimo rimasti assieme, con la società a intervenire sui pezzi di contorno, avremmo fatto il salto verso un livello ancora superiore. Grande merito all'organizzazione degli Warriors per aver creduto in questi ragazzi - Klay, Draymond e tutti gli altri hanno sempre dato ai loro tifosi proprio quello che cercavano, giocando duro ogni sera, e Steph è semplicemente uno dei migliori giocatori di sempre, Klay anche, e pure in questo caso parliamo di una tifoseria eccezionale, sempre a fianco della loro squadra. Penso che i loro 'Big Three' siano fenomenali, con uno stile di gioco diverso da quello con cui giocavano noi del 'Run TMC' ma sono senza ombra di dubbio una delle squadre più forti di sempre, piena di ottimi tiratori".
I nuovi Lakers dopo la deadline
Una squadra da seguire nel finale di stagione sono sicuramente i Lakers, che hanno cambiato le loro fortune e sono stabilmente in zona play-in: "[I Lakers] si sono mossi benissimo alla trade deadline e nessuno se lo aspettava perché negli ultimi due anni hanno avuto molte difficoltà a inserire i giocatori giusti e a trovare le giuste combinazioni. Di colpo invece, quasi in maniera inaspettata, oggi sembrano una squadra completamente diversa - sembrano una squadra. Se Anthony Davis riesce a restare sano, credo sia quella la cosa più importante: anche con il ritorno di LeBron, Davis deve star bene fisicamente se i Lakers vogliono salire ancora di livello. Se invece dovesse restare fuori per qualche infortunio, non vedo i Lakers in grado di superare nessun avversario a Ovest".
La situazione nella Eastern Conference
Più definita invece la situazione a Est, dove Richmond vede solo due squadre in grado di arrivare fino in fondo: "Penso che alla fine sarà una corsa a due tra Milwaukee e Boston. Boston è una squadra davvero speciale dal punto di vista offensivo, sono difficilissimi da marcare; una volta che mettono la giusta concentrazione anche sulla fase difensiva sono una squadra davvero dura da affrontare - e hanno appena dimostrato a Milwaukee di essere pronti per i playoff dopo averli assolutamente travolti giusto qualche giorno fa. Alla fine credo proprio che la corsa all'Est sia tra Boston e Milwaukee, non ho molti dubbi al riguardo - ma se ne devo scegliere una vado con Boston".