Dopo 11 anni a Washington, una nuova carriera attende l'All-Star ex Wizards, che anche in Arizona però manterrà il n°3 che lo contraddistinto fin dal suo ingresso nella lega. Ecco cos'hanno avuto da dire il proprietario Mat Ishbia e il general manager James Jones sul loro nuovo acquisto alla presentazione ufficiale del giocatore
Dopo 11 stagioni NBA, tutte a Washington (che lo aveva scelto con la chiamata n°3 al Draft 2012) la seconda carriera di Bradley Beal ha ufficialmente inizio, con la presentazione a Phoenix, nuovo membro dei Suns targati Mat Ishbia, il nuovo proprietario che in pochi mesi ha già fatto discreto "rumore" (prima mettendo le mani su Durant, poi licenziando Monty Williams e sostituendolo con Frank Vogel, quindi liberandosi di Chris Paul proprio per arrivare a Beal). Che Ishbia definisce "uno dei migliori giocatori di questa lega, capace di portare in squadra tantissimo: etica del lavoro, grande personalità e il modo di pensare di un campione", dice l'uomo che l'ha voluto (e pagato). Gli fa eco il general manager, James Jones: "Sa segnare in ogni modo - dal palleggo, con il tiro da fuori, al ferro - ed è capace di avere impatto su una partita tanto in attacco quanto in difesa. La sua professionalità è contagiosa e sono sicuro che avrà modo di elevare la qualità della nostra squadra".
Con le parole di circostanza, anche la presentazione della nuova maglia di Beal, che anche ai Suns manterrà il numero che lo ha contraddistinto per tutta la sua carriera NBA, il 3. Come quello delle superstar ora nel deserto dell'Arizona: Beal, Booker e Durant. Basteranno per arrivare al titolo?
