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NBA, Wembanyama segna 27 punti alla seconda in Summer League, ma San Antonio perde

NBA
©Getty

Dopo l’esordio da soli 9 punti contro Charlotte, la prima scelta assoluta dell’ultimo Draft Victor Wembanyama è andato decisamente meglio alla seconda contro Portland, chiudendo con 27 punti, 12 rimbalzi e 3 stoppate. I suoi Spurs però non sono riusciti a battere i Blazers, rimontando da -16 a -1 nel quarto periodo ma cadendo contro gli avversari privi di Scoot Henderson

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Buona la seconda, ma solo fino a un certo punto. La seconda uscita di Victor Wembanyama alla Summer League di Las Vegas è andata decisamente meglio rispetto all’esordio quantomeno dal punto di vista individuale, segnando il triplo dei punti (da 9 a 27) con 9/14 al tiro, 2/4 dalla lunga distanza e aggiungendo anche 12 rimbalzi e 3 stoppate nei 27 minuti in cui è rimasto in campo. Le note negative della prestazione della prima scelta assoluta dell’ultimo Draft sono i 5 tiri liberi sbagliati (7/12) e gli zero assist, ma non c’è dubbio che il nuovo numero 1 degli Spurs sia sembrato molto più a suo agio e molto più aggressivo in campo, specialmente nel secondo quarto dopo aver segnato un tiro in sospensione e una schiacciata per dare una svolta alla sua serata. San Antonio però non è riuscita a vincere la partita contro i Portland Trail Blazers, che pur privi dell’infortunato Scoot Henderson hanno avuto la meglio grazie ai 29 punti di Michael Devoe, superando anche una serata da 4/18 al tiro per Shaedon Sharpe e resistendo alla rimonta da -16 a -1 degli avversari nel quarto periodo. Gli Spurs sono tornati a contatto a meno di due minuti dalla fine proprio con una tripla di Wembanyama, ma non sono riusciti a suggellare la rimonta perdendo per 85-80.

Wembanyama: "Contento che stia finendo tutto, non lo sopporto più"

Prima della Summer League Wembanyama aveva detto che avrebbe probabilmente giocato solo una o due partite a Las Vegas prima di fermarsi, complice una stagione lunghissima che lo ha visto impegnato in Francia fino a pochi giorni prima del Draft e tutti gli impegni e gli oneri dell’essere prima scelta assoluta. Dopo la partita ha ammesso di dover parlare con Gregg Popovich prima di decidere se fermarsi o continuare (“Ascolterò cos’ha da dire, ma sono pronto a sacrificarmi per la squadra e dare il 100%”), ma sentendo le sue parole viene da pensare che una pausa sia più che necessaria. "Nell’ultimo mese la pallacanestro non è stata neanche al 50% dei miei impegni. Non lo posso sopportare. So che è un momento speciale nella mia vita, ma sono contento che sia finito onestamente. Voglio solo giocare, allenarmi e sollevare pesi. Non giocando i Mondiali con la Francia ho due o tre mesi nei quali probabilmente sparirò dai media e che cambieranno la mia vita". Dopo aver dato un assaggio di quello che è il suo potenziale, per Wembanyama è arrivato il momento di tirare il fiato.

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