Chiacchierando con l'ex collega Iman Shumpert nel suo podcast, DeMar DeRozan ha raccontato un episodio del 2012 con protagonista Kobe Bryant e il famoso torneo estivo di Los Angeles
Ogni stella dell'NBA che si rispetti ha la sua Kobe story preferita, ovvero un aneddoto che coinvolge Kobe Bryant e che in qualche modo ne solidifica la portata leggendaria nella percezione comune. E DeMar DeRozan, che è nato e cresciuto a Compton, contea di Los Angeles, idolatrando il Black Mamba, non poteva certo fare eccezione. Ospite dell'ex collega Iman Shumpert nel suo podcast, DeRozan ha rimesso indietro le lancette dell'orologio per tornare all'estate del 2012.
Esordio e tiro della vittoria, perché no?
Lo scenario dell'aneddoto è la Drew League, il famoso torneo estivo che si tiene a Los Angeles da ormai mezzo secolo e che ha recentemente visto protagonista Kyrie Irving. Nel 2012, Bryant, già cinque volte campione NBA, fa il suo esordio in Drew League. Considerata la popolarità del personaggio, la palestra della King Drew High School è stracolma di spettatori e, onde evitare problemi di ordine pubblico, a tre minuti dal termine della partita la polizia suggerisce a Kobe di uscire dal campo e farsi scortare fuori dall'edificio. "Io non vado da nessuna parte, devo prima finire la partita" la replica secca di Bryant. E, nel gergo di Kobe, finire la partita significa vincerla. Detto, fatto: Bryant, marcato da James Harden e accompagnato dal coro "Kobe, Kobe" che arriva dagli spalti, si prende l'ultimo tiro e lo segna, per poi venire travolto dall'entusiasmo dei presenti. Classic Kobe Bryant.