Quello che coinvolge Damian Lillard, i Portland Trail Blazers e i Miami Heat è un triangolo di mercato che sta facendo molto discutere. La NBA ha così deciso di mettere le cose in chiaro a proposito dei doveri dei giocatori, dei loro agenti e delle squadre
Le trattative tra Portland Trail Balzers e Miami Heat per il possibile trasferimento in Florida di Damian Lillard vivono una fase di stallo o, come sostengono in molti, devono ancora entrare nel vivo. Eppure il clamore mediatico attorno a quello che è senza dubbio il caso di mercato più chiacchierato dell'estate NBA non sembra voler scemare. Il giocatore, attraverso le dichiarazioni del suo agente Aaron Goodwin, ha fatto sapere che l'unica destinazione gradita è Miami. I Blazers, nelle parole del general manager Joe Cronin, hanno espresso la loro volontà di provare ad accontentare quello che è stato l'uomo simbolo ed è forse il miglior giocatore nella storia della franchigia, ma senza rinunciare a ricevere la miglior compensazione possibile per la sua eventuale partenza. Lillard è legato ai Blazers fino al 2025 e, anche se l'accordo prevede una player option sull'ultima stagione che di fatto lo renderebbe free agent la prossima estate, non è contrattualmente in diritto di scegliere la squadra dove andare a giocare. L'affare si è quindi da subito complicato, tanto che l'NBA ha sentito l'esigenza di inviare una comunicazione ufficiale a tutte e trenta le squadre per stabilire il perimetro normativo all'interno del quale Lillard, il suo agente, i Blazers e chi è interessato a portarsi a casa il giocatore dovranno agire.
Il monito della NBA sulle trattative
Nel documento, ottenuto in prima battuta da "The Athletic", l'NBA comunica di aver discusso con Lillard e con il suo agente, avvertendoli che ogni ulteriore dichiarazione riguardante l'intenzione da parte della stella dei Blazers di giocare in una sola squadra, ovvero gli Heat, verrà punita dalla lega in quanto non conforme alle normative che regolano il contratto collettivo di lavoro in vigore. L'NBA, che nel comunicato sottolinea di aver parlato anche con diverse squadre tra quelle interessate per capire se effettivamente agente e giocatore abbiano fatto ostruzionismo nelle eventuali trattative, afferma di aver ottenuto da Lillard e Goodwin le opportune rassicurazioni. Il comunicato della NBA, dal punto di vista pratico, sembra poter rafforzare la posizione di Portland, che di fatto ora vede riaprirsi, almeno formalmente, la possibilità di poter imbastire la trade ritenuta migliore per le esigenze presenti e future della franchigia. La prossima mossa tocca quindi Lillard e alle squadre a lui interessate, con Miami sempre in testa al gruppo in una corsa ora riaperta anche ad altre conoccorrenti.