Sono volti noti, campioni, alcuni addirittura autentiche leggende con un posto nella Hall of Fame di Springfield. Ci si ricorda di loro per la militanza in una sola squadra, due al massimo, ma in verità, spesso verso fine carriera, hanno vestito maglie diverse e di cui ci si è dimenticati. Ecco la classifica delle stelle NBA che hanno avuto avventure brevi (e quasi mai fortunate) in squadre per loro bizzarre
10. TONY PARKER, CHARLOTTE HORNETS | 18 stagioni in NBA, 17 (e 4 titoli) con la maglia dei San Antonio Spurs, ma la chiusura ufficiale della carriera di Parker arriva dopo un'annata, affatto memorabile, a Charlotte
9. AMAR'E STOUDEMIRE, MIAMI HEAT | La sua storia è legata indissolubilmente ai Suns prima e ai Knicks poi, ma Miami è stata l'ultima fermata della carriera NBA per Stoudemire. Le sue ginocchia, però, avevano già dato forfait da qualche tempo
8. STEVE NASH, LOS ANGELES LAKERS | Phoenix, Dallas e poi ancora Phoenix, l'asse su cui si è sviluppata la carriera del due volte MVP ruota attorno alle avventure in maglia Suns e Mavericks. Arrivato ai Lakers ormai quasi quarantenne, in gialloviola Nash ha giocato 65 partite in due stagioni prima di arrendersi a problemi fisici insormontabili
7. DWYANE WADE, CLEVELAND CAVALIERS | La reunion con l'amico LeBron James è stata breve e sfortunata, quasi quanto la parentesi precedente a Chicago. Lontano da South Beach, Wade non è mai riuscito a trovare la sua dimensione
6. ALLEN IVERSON, MEMPHIS GRIZZLIES | "Dio ha scelto Memphis come il luogo dove continuerà la mia carriera" scriveva Iverson dopo aver firmato un annuale con i Grizzlies nel settembre 2009. Tre partite giocate in Tennessee e contratto sciolto in accordo comune tra franchigia e giocatore dopo meno di due mesi
5. TRACY MCGRADY, SAN ANTONIO SPURS | Talento fuori scala ma dallo scarso successo in termini di squadra, all'ultima spiaggia McGrady firmava con gli Spurs nel 2013. L'idea era quella di conquistare finalmente il titolo NBA tanto sognato, ma San Antonio perdeva le Finals a gara 7 e dopo due mesi T-Mac annunciava il suo ritiro
4. DOMINIQUE WILKINS, BOSTON CELTICS | Una sola stagione a Boston, quella 1994-95, conclusa con il cappotto al primo turno dei playoff subito dagli Orlando Magic di Shaquille O'Neal. A Wilkins è toccato comunque l'onore di segnare l'ultimo punto dei Celtics al vecchio Boston Garden, prima che venisse chiuso definitivamente
3. DENNIS RODMAN, LOS ANGELES LAKERS | Rodman è una vera e propria icona dell'NBA anni ottanta e novanta e tutti lo ricordano con i "Bad Boys" Pistons o con i Bulls di Jordan e del secondo three-peat. "The Worm", però, ha avuto anche una breve parentesi gialloviola verso la fine della carriera: solo 23 partite giocate con i Lakers, chiuse comunque a oltre 11 rimbalzi di media
2. PATRICK EWING, SEATTLE SUPERSONICS | Nel 2003 i Knicks hanno ritirato la sua maglia numero 33, anche perché Ewing è stato l'uomo simbolo della squadra per quindici stagioni. Tre anni prima, però, a New York non si erano fatti grandi problemi per spedirlo a Seattle all'interno di una trade dagli esiti del tutto impalpabili
1. HAKEEM OLAJUWON, TORONTO RAPTORS | Per distacco il giocatore più importante nella storia degli Houston Rockets, grande protagonista dei primi (e unici) due titoli vinti dalla franchigia nel 1994 e nel 1995. Scambiato con Toronto nel 2001, quando la schiena lo aveva ormai già abbandonato, per un'ultima, malinconica stagione prima del ritiro