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NBA, lite Harden-Morey: Kyrie Irving si schiera col suo ex compagno (e attacca i media)

NBA
©Getty

Al giocatore dei Dallas Mavericks, ex compagno di Harden ai Nets, non piace la scelta delle parole utilizzate da Adrian Wojnarowski, che bolla il "Barba" come "scontento". "È scontento oppure sta rivelando la disonestà di Morey in fase di trattativa?", si chiede. Ma non è così semplice: ecco perché il caso Harden può avere significati che vanno molto al di là di un semplice capriccio

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La notizia che ha scosso la NBA nelle ultime 24 ore è arrivata dalla Cina, con un video in cui James Harden accusa il proprio GM e presidente Daryl Morey di essere "un bugiardo" e promette "di non fare mai più parte di una squadra da lui gestita". Un addio senza mezzi termini ai Philadelphia 76ers, quello del giocatore, che uno degli insider più autorevoli della NBA, Adrian Wojnaroswki, ha commentato così su X: "Uno scontento Harden definisce il presidente dei Sixers Morey un bugiardo". Una scelta di parole che non è piaciuta a un ex compagno (ai Nets) di Harden, Kryie Irving, che sempre su X ha pubblicato la sua opinione: "È scontento, Adrian? Oppure sta semplicemente rivelando la disonestà e la mancanza di trasparenza di Daryl Morey durante tutto il processo di negoziazione del loro contratto quest'estate?". Un posizione, quella di Irving, non isolata tra i giocatori NBA. Anche un veterano come Danny Green, ad esempio, ha dichiarato: "Se a James Harden è stato promesso qualcosa, penso che quella promessa vada onorata". Ma non è così semplice. Anzi. Accettando di esercitare la clausola sul suo ultimo anno di contratto (cosa che Harden ha fatto a giugno), "il Barba" è diventato un giocatore con un accordo in scadenza a fine anno, e nessuna squadra sul mercato ha interesse a sacrificare in una trade pedine importanti per ottenere un giocatore che da free agent, a fine anno, potrebbe andarsene. Questo per dire che Morey potrebbe anche aver cercato di scambiare Harden, come promessogli; ma al momento per l'ex Rockets non c'è mercato, non abbastanza almeno da soddisfare i Sixers. 

Una (velata) minaccia non priva di rischi

Poi c'è una seconda possibilità. Nell'estate 2022 Harden, alla firma del suo contratto (1+1), aveva accettato di guadagnare 14 milioni in meno per dare una chance a Philadelphia (e a Morey) di rinforzare la squadra e avere il denaro per mettere sotto contratto P.J. Tucker e Danuel House (per i modi di accordo con il primo, la NBA ha peraltro già penalizzato i Sixers, togliendo loro due seconde scelte). Se la soluzione scelta da Harden e dal club, al tempo, portava con sé anche una "promessa implicita" di qualche beneficio futuro a ricompensa del giocatore, questo tipo di azione è semplicemente vietato (e punito) dai regolamenti NBA, come comportamento che tende ad aggirare le regole del salary cap. Motivo per cui, fosse questa l'eventualità, Harden non avrebbe interesse a esporre in tal modo la situazione. La domanda quindi resta: le parole del "Barba" sono il capriccio di un giocatore che non riesce a ottenere quello che vuole, oppure una velata minaccia (non priva di rischi) di rivelare la verità sugli accordi presi con Morey? Come nelle migliori storie: to be continued.

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