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NBA, la bordata di Kevin McHale: "Harden mi ha fatto cacciare dai Rockets"

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James Harden rimane al centro del dibattito tra tifosi, appassionati e addetti ai lavori. La sua rottura con i Philadelphia 76ers e le accuse rivolte a Daryl Morey hanno generato diverse reazioni, tra cui quella del coach che ha allenato Harden ai Rockets per tre stagioni

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Secondo Kevin McHale, il suo rapporto con James Harden ha un inizio e una fine precisi. L'inizio combacia con l'avvio della stagione NBA 2012/13, quando McHale, dall'anno precedente sulla panchina di Houston, accoglieva Harden appena arrivato da Oklahoma City. La fine, invece, corrisponderebbe all'ultimo quarto di gara 6 della serie di playoff contro gli L.A. Clippers del 2015. In quell'ultimo quarto, in cui i Rockets realizzavano una delle rimonte più incredibili della storia della NBA, il coach decideva di lasciare la sua stella seduta in panchina. A pochi mesi dall'accaduto, e nonostante Houston avesse poi vinto partita e serie, McHale veniva quindi licenziato. Secondo l'ex campione NBA con i Boston Celtics, non si è trattato di un caso.

Il piano di Harden

Secondo quanto raccolto da "Sports Illustrated", McHale sotiene che Harden "La stagione successiva si è presentato sovrappeso al training camp, non aveva alcuna voglia di giocare e io sono stato licenziato dopo solo undici partite". La conclusione di McHale, in effetti licenziato dai Rockets a metà novembre del 2015 con la squadra che aveva un record di 4-7, è semplice e allo stesso tempo pungente: "James aveva un piano". Secondo McHale, quindi, Harden si sarebbe comportato così nel 2015, replicando poi con variazioni sullo stesso tema nel 2020 sempre a Houston e due anni dopo a Brooklyn, con in testa un obiettivo preciso. E, lascia intendere McHale, starebbe facendo lo stesso anche ora a Philadelphia.

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