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NBA, Team USA cambia quintetto: fuori Brandon Ingram, dentro Josh Hart. Le reazioni

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Il cambio operato tra i primi cinque in occasione dell'ultima gara contro la Giordania verrà confermato da coach Steve Kerr anche per la sfida contro il Montenegro (venerdì) e con ogni probabilità da qui fino alla fine del torneo: "Josh Hart è il nostro miglior rimbalzista", spiega l'allenatore USA

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Il cambio nel quintetto operato da coach Steve Kerr nell'ultima partita della prima fase contro la Giordania - fuori dai primi cinque Brandon Ingram, dentro Josh Hart - sarà un cambio che Team USA confermerà anche nella prima partita della seconda fase, venerdì contro Montenegro. E forse fino al termine del torneo. Questo quanto trapelato dalle parole di Kerr e da quelle dei diretti interessati: "Josh è il nostro miglior rimbalzista, ne ha catturati 12 anche l'altra sera", fa notare Kerr, tutt'altro che intimidito dall'idea di usare il giocatore dei New York Knicks, alto solo 1.95, come numero quattro titolare nel suo quintetto: "Forza e tenacia gli permettono di rimediare al deficit di centimetri: è abituato a marcare giocatori più alti e grossi di lui". Che non mancheranno né contro il Montenegro (con Nikola Vucevic da centro e sette giocatori sopra i 2.03 a roster) né contro la Lituania (guidata da Jonas Valanciunas, con sei giocatori di almeno 2.05). Ma Hart dà garanzie sia per la sua versatilità sia per la sua capacità davvero rara per una guardia di andare a rimbalzo (9.0 di media ai Mondiali, in meno di 18 minuti, settimo miglior rimbalzista della manifestazione fin qui): "Giocare duro, difendere, andare a rimbalzo, avere un atteggiamento sempre positivo: sono qui per questo", dice il diretto interessato senza troppi fronzoli. 

Ingram accetta la panchina: "D'accordo con coach Kerr"

La sua promozione vuol dire però la retrocessione in panchina di un ex All-Star e giocatore più migliorato della NBA (nel 2020) come Brandon Ingram. Kerr parla di "miglior compatibilità con il secondo quintetto" (gli Haliburton e i Reaves), Ingram non solo accetta ma sembra abbracciare il cambio: "Sono d'accordo con coach Kerr". "Non è abituato a uscire dalla panchina, ma ha accettato la decisione e mi pare ne abbia giovato, come dimostrano i 5 assist contro la Giordania", dice Kerr. 

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